I dati sono la linfa vitale dei modelli di intelligenza artificiale e dunque non sorprende che anche LinkedIn acceda a informazioni dei suoi utenti nell’ottica di migliorare le proprie soluzioni AI.
Allo stesso tempo esistono molti utenti che rifiutano l’idea di condividere dati sensibili per addestrare modelli di intelligenza artificiale e, per fortuna, negare questo genere di autorizzazione è molto semplice.
Nel caso di LinkedIn è sufficiente aprire le impostazioni del proprio profilo, entrare nell’area dedicata alla privacy e negare il permesso di utilizzare i dati personali per la formazione di modelli AI.
La funzionalità infatti è abilitata di default, ma non solo. La revoca della propria autorizzazione non è in alcun modo retroattiva: ciò vuol dire che LinkedIn continuerà a ricorrere ai dati pubblicati dall’utente prima di questo intervento.
Perché LinkedIn ha bisogno dei tuoi dati
LinkedIn è al lavoro allo sviluppo di soluzioni proprietarie di intelligenza artificiale generativa, con l’obiettivo di migliorare il livello e le prestazioni del proprio servizio da tanti punti di vista: a partire dal sostegno all’utente nella scrittura di contenuti inediti, fino ad arrivare ai processi di selezione delle candidature caricate tramite piattaforma.
Per migliorare le proprie soluzioni AI anche LinkedIn ha fondamentalmente bisogno di big data: grandissime quantità di dati, con cui addestrare i modelli alla maggiore quantità e qualità possibile di contenuto.
Quando si parla di addestramento di modelli di intelligenza artificiale la quantità di dati gioca un ruolo fondamentale perché il sistema sviluppi la propria capacità di generare connessionie, di conseguenza, previsioni.
Grazie ai dati l’AI di LinkedIn può migliorare la propria comprensione del testo e la propria capacità di esposizione linguistica, ma anche predisporre un’esperienza sempre più personalizzata della piattaforma per il singolo utente, in base ai suoi gusti e le sue attività pregresse.
Come puoi impedire a LinkedIn di accedere ai tuoi dati
LinkedIn è soltanto uno degli “affiliati” Microsoft che forniscono dati dei propri utenti per l’addestramento di modelli di intelligenza artificiale generativa. Ma, a differenza di altre aziende, la piattaforma è alimentata da una grande quantità di contenuti altamente sensibili: foto, testi o video in cui l’utente esprime opinioni, o magari mostra persone della propria rete sociale.
A ciò si aggiunge il fatto che LinkedIn ha abilitato di default la condivisione di informazioni per l’addestramento dei suoi modelli. E che l’utente, impedendo l’uso dei propri dati, non può comunque intervenire retroattivamente. Ciò vuol dire che anche andando a modificare le impostazioni della piattaforma, non è comunque possibile rimuovere dati già condivisi in precedenza.
Per escludere le funzionalità legate all’addestramento AI di LinkedIn bisogna innanzitutto aprire il servizio, entrando nelle impostazioni personali e poi nelle impostazioni della privacy.
Da qui bisogna scegliere la voce di nome Privacy dei dati e poi la voce di nome Dati per il miglioramento dell’AI generativa. Infine bisogna disattivare l’opzione di nome Usa i miei dati per la formazione dei modelli AI di creazione di contenuti.
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