Il sistema dedicato alla pubblicità di Google cambia volto con l’introduzione della versione 115 di Chrome. L’obiettivo è quello di permettere un advertising mirata e sempre altamente efficiente, nonostante l’addio all’utilizzo dei cookie provenienti da terze parti, elementi sui quali si è basata l’attività dell’azienda di Mountain View e non solo.
L’intenzione di voler evitare definitivamente i cookie di terze parti era già stata resa nota da Google nei mesi scorsi, che si è allineato alle scelte dei competitor come Safari e Mozilla Firefox. L’obiettivo dichiarato è quello di aumentare la trasparenza sull’utilizzo dei dati personali, migliorare la tutela della privacy delle persone che scelgono il servizio e, al contempo, continuare ad offrire alle aziende gli strumenti di cui hanno bisogno per entrare in contatto con il proprio target. Un progetto non semplice, ma che sta per diventare realtà.
Google dice addio ai cookie di terze parti: la nuova soluzione
Al posto dei cookie da terze parti, Google sfrutterà la Privacy Sandbox, un’iniziativa che mira a garantire un web sicuro e dalla quale derivano le API Topics. Si tratta di uno strumento che sta permettendo all’azienda di fare una graduale, ma veloce transizione e che consente al browser di condividere con terze parti, tra cui le aziende, le informazioni che riguardano gli interessi dell’utente. A differenza di quanto avveniva in precedenza, però, queste non verranno più reperite attraverso il monitoraggio delle attività.
Le API sono presenti nella versione 115 di Google Chrome, distribuita nelle settimane scorse e in questi giorni sia a chi utilizza un personal computer, sia su smartphone e tablet. Sono disattivabili in ogni momento lo si ritenga opportuno.
API e cookie di terze parti, cosa sono e
I cookie sono dei file che contengono delle informazioni sull’utente, come l’attività svolta su un sito, e dal quale si possono intuire gli interessi, i bisogni e le abitudini di un utente. Possono essere raccolti attraverso un sito proprietario o possono provenire da terze parti. Google non utilizzerà più questi ultimi e ciò significa che le aziende avranno meno informazioni sugli utenti stessi e non potranno sfruttarle per fare pubblicità mirata.
Le nuove API Topics, che sostituiranno i cookie di terze parti, permettono a Chrome di condividere informazioni con terze parti su ciò che interessa agli utenti, ma preservandone la privacy e non ricorrendo al monitoraggio dei siti utilizzati. Le API deducono degli indicatori, chiamati argomenti, e sono quest’ultimi ad essere condivisi con gli inserzionisti. Ciò significa che nessun sito riceverà più informazioni personali dirette, ma solo dati impersonali: gli argomenti.
Google inizierà a modificare gradualmente il suo modello a partire dai primi mesi del 2024, disattivando i cookie di terze parti per una piccolissima percentuale di utenti di Google Chrome. Pian piano verranno rimossi del tutto e definitivamente, fino a farli scomparire entro la fine dell’anno.
Per saperne di più: Chrome, storia, caratteristiche e funzionalità