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Wikispesa, il sito per segnalare gli sprechi dello stato italiano

Creato dall'Istituto Bruno Leoni, permette agli utenti di leggere e inserire notizie e segnalazioni sugli sprechi di denaro dello Stato

Wikispesa denuncia tutti gli sprechi dello Stato

 

Mettere nero su bianco tutte le segnalazioni e le notizie sugli sprechi italiani. E soprattutto riuscire a farlo in maniera libera e gratuita. Grazie a Wikispesa, un portale lanciato dall’Istituto Bruno Leoni, specializzato in studi e ricerche, ora è possibile. Il nome del sito richiama immediatamente quello di Wikipedia, l’enciclopedia libera dove chiunque può aggiungere e integrare voci e, in un certo senso, il meccanismo è simile. Attraverso una registrazione, o effettuando il login tramite Facebook, l’utente può creare nuove pagine, dedicate a un caso particolare di cattiva gestione di fondi pubblici.

Per farlo, basta collegarsi al sito e leggere le “istruzioni per l’uso”, una serie di indicazioni che chiariscono come dare vita a una nuova pagina, inserire link esterni o interni, attribuire una categoria a quel determinato argomento. In homepage sono riportate le ultime notizie inserite, mentre il menu a sinistra presenta diverse sezioni, tra cui una dedicata all’attualità e una che contiene le ultime modifiche effettuate. Nella pagina principale, sulla destra, c’è un’organizzazione dei contenuti per tipologia di ente coinvolto (Regioni, Comuni o altri) e area geografica (nord, centro o sud Italia). È presente anche un’area dedicata alle discussioni. La carrellata degli sprechi italiani raccontati su Wikispesa è molto ampia e va, ad esempio, dal confronto tra i costi del nostro Parlamento e quelli dei principali paesi europei alla vicenda del commissariamento della manifestazione del Maggio Musicale Fiorentino. 
 

la home del sito

Il portale è ancora un po’ “grezzo” in quanto molte sezioni sono vuote o incomplete. Una mancanza, questa, comprensibile, se si pensa che Wikispesa è online dalla fine del 2012.  Nonostante questo, non è possibile non dire che si tratta di un’iniziativa lodevole, la prima nel suo genere, che ovviamente potrà dare i suoi frutti se adeguatamente gestita. Fondamentale per la chiarezza e la veridicità delle informazioni e, in sostanza, per la riuscita del progetto, è, per esempio, la verifica delle fonti e dei dati inseriti a supporto delle notizie. Due elementi, questi, fondamentali per un portale che si propone di sollevare dei problemi ed essere, dunque, di denuncia.

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Il progetto alla base di Wikispesa va di pari passo con Costo dello stato, nome di un altro portale, lanciato sempre dall’Istituto Leoni, che permette a chiunque di calcolare, inserendo l’età e il reddito medio annuo lordo, quanto si spende in tasse. Un contatore elettronico in homepage ricorda, poi, costantemente a quanto ammonta il debito pubblico italiano, valore aggiornato in tempo reale.

16 febbraio 2013

A cura di Cultur-e
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