Abbiamo appena iniziato. Questa breve dichiarazione di Jan Koum dovrebbe mettere non poco in allarme i tanti rivali di WhatsApp. L'applicazione di messaggistica istantanea, in attesa che l'Unione Europea si esprima sulla liceità dell'acquisizione da parte di Facebook, continua a lavorare sodo e mietere successi. Stando alla road map recentemente tracciata dallo stesso Koum, l'applicazione verrà presto arricchita con ulteriori funzioni, prima fra tutte la possibilità di effettuare chiamate ai propri contatti.
Di corsa verso l'infinito e oltre
Nei giorni dell'acquisizione, Mark Zuckerberg è stato piuttosto profetico. WhatsApp è l'unico servizio di social media ad avere un tasso di crescita maggiore di Facebook,affermava l'uomo di Menlo Park. Performance che avrebbero permesso all'applicazione di messaggistica istantanea di connettere, nel giro di pochi mesi, un miliardo di utenti. Previsione, stare ai dati diffusi periodicamente da WhatsApp, tutt'altro che lontano dalla realtà.
Ad ottobre 2013 gli utenti erano 350 milioni circa. A dicembre 2013 la cifra è salita a 400 milioni. A febbraio 2014 l'asticella è stata ulteriormente alzata e portata oltre la soglia dei 450 milioni di utenti attivi mensilmente. Secondo i dati diffusi ieri dalla società di Koum e Acton gli utenti attivi mensilmente hanno superato i 500 milioni. Ad una prima e veloce analisi balza immediatamente all'occhio una sorta di costante: WhatsApp è in grado di attrarre 50 nuovi milioni di utenti fissi ogni 2 mesi. Mantenendo questi ritmi (ma c'è da scommettere che la nuova funzionalità delle chiamate permetterà di aumentare il tasso di crescita) la soglia del miliardo di utenti è lontana più o meno venti mesi.
Si festeggia
La notizia è stata data con il solito post sul blog ufficiale dell'applicazione. Una comunicazione stringata, di una decina di righe in cui Koum snocciola cifre, dati e prospettive per il futuro. E nel quale spiega come si intende festeggiare questo nuovo traguardo raggiunto: lavorando. “Perché qui a WhatsApp – si legge nell'ultimissima riga del post – siamo appena all'inizio”. Al momento, specifica il ragazzo venuto dall'ex Unione Sovietica, il team di sviluppo è impegnato nella risoluzione di alcuni piccoli bug che infestano l'applicazione di messaggistica istantanea più utilizzata. A breve, però, inizieranno le grandi manovre verso le chiamate tra utente e utente.
I dati
Il post contiene dati piuttosto interessanti sull'intensissima attività degli utenti WhatsApp, capaci di inviare messaggi, immagini e video a velocità impressionanti. Dati che, probabilmente, aiutano anche a capire perché il servizio abbia subito un'interruzione di qualche ora nei giorni immediatamente successivi all'acquisizione da parte di Facebook. Al di là dei miliardi di messaggi inviati quotidianamente, gli oltre 500 milioni di utenti scambiano tra di loro 700 milioni di immagini e 100 milioni di filmati.
Geograficamente, le quattro maggiori direttrici di sviluppo sono Russia, Messico, India e Brasile. In India, ad esempio, l'applicazione conta 48 milioni di utenti attivi e rappresenta il più grande bacino di utenza all'interno di una sola nazione. Cifra destinata a crescere nei prossimi mesi, dato che Whatsapp è riuscita a strappare piani tariffari più che convenienti – 30 centesimi di dollaro al mese per tutto il traffico generato dall'app – dagli operatori di telefonia mobile locale. In Brasile si contano 45 milioni di utenti e un tasso di crescita che ha dell'incredibile.
Anche i ricchi piangono
Se dalle parti di WhatsApp ridono, da qualche altra parte nel mondo c'è qualcuno che piange. Sono gli operatori telefonici mondiali che, perl colpa dell'applicazione creata da Koum e Acton, vedono ridurre all'osso i profitti generati dai servizi di messaggistica tradizionali (SMS ed MMS). Secondo una ricerca condotta dall'agenzia di analisi di mercato Ovum ltd., operatori come Vodafone, Tre, American Movil SAB e Verizon hanno fatto registrare 32,5 miliardi di dollari di mancati introiti causati dall'utilizzo di WhatsApp e altre applicazioni del genere.
La crescita esponenziale di queste applicazioni – si legge nel report – è dovuta alla mancanza di piani tariffari con SMS e chiamate illimitate. In questo modo gli utenti, sempre alla ricerca della soluzione economicamente più vantaggiosa per comunicare, sono spinti ad utilizzare WhatsApp, Line, WeChat e le altre. Una tendenza apparentemente inarrestabile, che nel 2016 dovrebbe far lievitare i mancati introiti a 54 miliardi di dollari.
23 aprile 2014