Con diversi milioni di malati in tutto il mondo (c'è chi stima che siano almeno sette milioni, altre valutazioni parlano di più di 10 milioni), il morbo di Parkinson è tra le malattie neurodegenerative più diffuse in assoluto. Nonostante la scienza medica se ne occupi da decenni e se ne conoscano tutti i sintomi, una cura per il Parkinson non è stata ancora trovata: con cure mediche e assistenza domiciliare è possibile alleviare la sofferenza del paziente, ma non è stato ancora possibile capire come arrestare l'avanzata della malattia né, tanto meno, come farla regredire.
Un aiuto, quanto meno nella fase di scoperta dei sintomi Parkinson e di assistenza nella fase successiva, può arrivare dalla tecnologia. Intel, ad esempio, collabora con la Michael J. Fox Foundation for Parkinson's Research nello sviluppo di un wearable che analizza passivamente comportamenti e reazioni della persona per valutare se ci siano sintomi Parkinson o meno. Non è questo, ovviamente, l'unico caso di dispositivo hi-tech utilizzato per diagnosticare la malattia o aiutare un malato di Parkinson.
Negli ultimi anni, in particolare, diverse aziende (comprese molte startup) hanno realizzato device di ogni tipo pensati per aiutare persone malate del morbo di Parkinson e facilitarne ogni azione quotidiana, anche la più semplice. Si va dalla forchetta che aiuta a combattere il tremolio della mano fino ad arrivare ai cuscini per facilitare il sonno, passando per wearable e smartwatch. La tecnologia, insomma, prova ad alleviare le sofferenze di chi soffre del morbo di Parkinson.
Emma Watch
Sviluppato da Haiyan Zhang, direttore di Microsoft Research Innovation, e testato da Emma Lawton, grafico affetto dal morbo di Parkinson, Emma Watch è uno wearable che prova a restituire un po' di normalità ai malati. Questo smartwatch, infatti, si indossa al polso e, grazie ai minimotori presenti all'interno della sua cassa, riesce a ridurre il tremolio delle mani e degli arti superiori in genere. Emma Watch agisce direttamente sul cervello, inducendolo a ridurre gli stimoli che portano al tremolio e migliorano la qualità della vita di chi lo indossa: la disegnatrice che dà il nome al wearable Microsoft, ad esempio, è stata in grado di tornare a prendere un pennino tra le mani e disegnare dopo anni di stop forzato.
SmartCane
Bastoni e stampelle possono essere di grande aiuto per garantire ai malati di Parkinson un minimo di autonomia nei movimenti e negli spostamenti. Per questo motivo, la startup francese Nov'in ha collaborato con il produttore di bastoni Fayet per realizzare SmartCane, supporto per deambulare dotato di modulo GSM e di ricevitore GPS in grado di comunicare (via SMS o email) a una lista predefinita di contatti (parenti, figli, medico, numeri di emergenza) eventuali problemi o cadute. Nel messaggio saranno incluse anche le coordinate GPS, in modo che il malato di Parkinson possa essere raggiunto con facilità e velocemente.
Liftware Level
Pensata per tutti i portatori di handicap, ma particolarmente indicata per i malati di Parkinson, Liftware è un cucchiaio smart pensata e realizzata per restituire autonomia almeno nel momento del pasto. All'interno dell'impugnatura sono presenti diversi sensori – accelerometro e altri – capaci di monitorare il movimento della mano via via che ci si avvicina alla bocca. A questo punto entrano in gioco dei piccoli motori elettrici che tengono sempre in posizione corretta il cucchiaio ed evitano che il cibo si rovesci per terra. In questo modo anche chi ha un tremolio della mano piuttosto accentuato potrà tornare a mangiare in completa autonomia.
Zeeq
I disturbi del sonno e dei cicli circadiani sono tra i primi sintomi del Parkinson a comparire nelle persone malate. Zeek è un cuscino smart che, utilizzando sensori di movimento e microfoni ad alta precisione, è in grado di monitorare i cicli del sonno e aiutare i pazienti a dormire in maniera più regolare. Il cuscino, infatti, registra movimenti e rumori notturni, dando poi consigli su quando andare a dormire e quando svegliarsi: nel giro di pochi giorni, i cicli del sonno inizieranno a diventare più regolari, permettendo alla persona di dormire più a lungo e di riposare maggiormente.
Notch 3D
Esercizi fisici e di riabilitazione sono fondamentali per un malato di Parkinson: aiutano a contrastare l'avanzamento del morbo e mantenere in attività muscoli e arti. Grazie a Notch 3D, set di sei dispositivi indossabili "sensoriali" (all'interno trovano spazio giroscopio, accelerometro e bussola) che monitorano i movimenti degli arti e del busto per valutarne miglioramenti o peggioramenti nel corso del tempo. Le informazioni e i dati raccolti sono poi trasmesse a un'applicazione, che permette ai fisioterapisti e dottori di valutarli e scoprire se la terapia stia dando o meno i suoi frutti.
25 novembre 2017