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Videogiochi e cyberbullismo, come proteggere i ragazzi

Il fenomeno del cyberbullismo dilaga in Internet e soprattutto tra i videogiochi online: come proteggere i ragazzi anche nel mondo del gaming

cyberbullismo videogiochi

Il mondo dei videogiochi online connette sempre più giovani e giovanissimi, tagliando le distanze e permettendo a persone in ogni angolo del mondo di ritrovarsi sulla stessa piattaforma e trascorrere insieme molte ore di divertimento con i titoli più in voga del momento. Quello che però molti sottovalutano è che il fattore rischio: in queste situazioni, è sempre presente. Infatti, il fenomeno del cyberbullismo è costantemente in agguato; ciò crea una situazione di costante tensione, anche per i genitori che temono come un momento di divertimento possa rapidamente trasformarsi in una situazione di stress che può mettere a repentaglio la sicurezza dei propri figli. Ecco perché è importante proteggere i ragazzi, con le giuste strategie e seguendo le linee guida messe a punto per limitare i pericoli.

Videogiochi e cyberbullismo, prudenza prima di tutto

cyberbullismo videogiochiIl primo fattore da tenere in considerazione è quello della prudenza, soprattutto durante il momento del gioco vero e proprio. L’età media dei giocatori è sempre più bassa, i dispositivi tecnologici sempre più diffusi e il livello di incontrare malintenzionati sempre alto. Ad alto tasso di velocità e concentrazione, un’azione in game può essere il momento perfetto per l’attacco da parte dei cyberbulli. Commenti live o chat di gioco possono rivelarsi il veicolo perfetto per insulti o affermazioni denigratorie nei confronti dei giocatori, con pesanti ripercussioni sui più giovani. Purtroppo, si tratta di un’arma a doppio taglio della socialità ma che, se affrontata con criterio con i genitori, può aiutare i ragazzi ad agire di conseguenza davanti all'attacco di qualche leone da tastiera. Per prima cosa, è consigliabile che - laddove possibile - i ragazzi siano sempre seguiti durante il gioco. Questo può avvenire anche con espedienti poco invasivi, come spostando l’attività di gioco dal computer al televisore, il quale permette di assistere a più persone senza dover necessariamente essere materialmente al fianco dei propri ragazzi. E, ovviamente, intervenire al momento del bisogno.

Videogiochi e cyberbullismo, non sottovalutare i segnali

videogiochi cyberbullismoNon abbassare la guardia significa anche tenere sempre sotto controllo eventuali segnali, anche indiretti, di stress o nervosismo da parte dei propri figli. Le forme in cui questi segni possono manifestarsi sono molte e vanno dal disinteresse nelle attività quotidiane che prima venivano svolte regolarmente, a un drastico calo nel rendimento scolastico fino all’allontanamento dalle amicizie ai compagni di scuola. Questi particolari atteggiamenti non vanno mai sottovalutati perché possono essere lo specchio di un disagio interno, allo stesso modo di un carattere che diventa improvvisamente aggressivo nei confronti degli altri membri della famiglia. Ogni reazione può differire dall’altra, per questo non bisogna focalizzarsi solamente sull’espressione del disagio ma soprattutto dal cambiamento in sé, in particolare se repentino. Anche in questo caso, la chiave è nel confronto.

È indispensabile trovare o creare occasioni di dialogo in cui cercare di intercettare tali comportamenti per venire a capo dei fattori scatenanti che hanno portato a determinate conseguenze. Bisogna rassicurare i più giovani sul fatto che dalla loro parte vi è sempre il sostegno degli adulti, che siano genitori o altre figure di fiducia, e che dietro ai leoni da tastiera o da videogame non c’è altro che un pugno di parole fredde che sono e devono rimanere sullo schermo.

Videogiochi e cyberbullismo, gli attacchi alle gamer

cyberbullismo gamerIl rischio del cyberbullismo è, purtroppo, diffuso a tutti livelli e può accadere davvero a tutti di subire le angherie di qualche bullo da tastiera. Il fenomeno, però, può risultare ancora più violento quando a cadere vittima sono le giocatrici. Dagli stereotipi contro le gamer, un concetto ormai obsoleto visto che il numero delle ragazze che trascorrono parte del tempo libero davanti ai videogiochi è ormai altissimo, fino agli attacchi a base di linguaggio sessualmente esplicito e violento le possibilità di attacco sono sfortunatamente molte. Uno dei modi per evitare questi rischi è evitare di fornire informazioni sul proprio genere durante il gioco, soprattutto se si sta giocando per la prima volta con degli sconosciuti. Spegnere il microfono, impostare immagini di profilo neutre e non fornire alcun indizio su questo particolare può aiutare a evitare queste tipologie di rischio, almeno fin quando non si è sicuri delle intenzioni del proprio interlocutore.

Videogiochi e cyberbullismo, bloccare i contenuti inappropriati

videogiochi cyberbullismoSi tratta di una metodologia più invasiva rispetto a quelle indicate in precedenza ma, in casi estremi, possono rivelarsi le più efficaci per proteggere i ragazzi dai rischi dei cyberbulli da videogiochi. Sono molti i software a disposizione che consentono di agire come blocchi nei confronti dei contenuti più pericolosi, oltre a effettuare un monitoraggio costante dell’attività dei più giovani quando sono in rete. Attraverso questi software, disponibili sia gratuitamente che a pagamento con funzionalità ancora più sviluppate, è possibile regolare il tempo di permanenza sui vari device dei più piccoli e non solo. In più, tra le feature integrate, vi sono quelle che consentono le limitazioni non solo in base alle tipologie di contenuti, ma anche di determinati siti o quelle applicazioni ritenute inappropriate per le fasce d’età. Sebbene possano essere impostate arbitrariamente dai genitori, il consiglio è sempre quello di parlarne con i propri figli per spiegare le motivazioni dietro il gesto, al fine di non mostrarle esclusivamente come delle imposizioni dall’alto per limitare la propria libertà. Il dialogo è la chiave di volta in queste delicate situazioni, meglio sfruttarlo il più possibile.

A cura di Cultur-e
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