C'è chi li considera un mero passatempo. Chi, invece, ne ha una pessima opinione e li giudica una perdita di tempo, se non addirittura un fattore negativo per la capacità di attenzione e concentrazione dei più giovani. Altri ancora li paragonano a una sorta di droga, capace di creare dipendenza. C'è poi chi ne ha fatto un mestiere, riuscendo anche a diventare milionari.
Da qualche anno a questa parte, però, i videogiochi svolgono anche un ruolo curativo. Ad esempio, diverse ricerche hanno dimostrato che alcuni titoli consentono di trattare alcune disabilità legate al funzionamento del cervello e della nostra psiche. Chi è affetto da disturbi dello spettro autistico o da depressione trova in qualche modo "conforto" nei videogame.
Ne sono un esempio i titoli creati da Ninja Theory, software house acquistata da Microsoft nel 2018 e specializzata nella realizzazione di videogiochi "curativi".
Hellblade: Senua's Sacrifice
Nel 2017, l'azienda inglese Ninja Theory ha ideato Hellblade: Senua's Sacrifice, un gioco d'azione e avventura che ha compiuto enormi passi avanti proprio nell'esplorazione della salute mentale e delle psicosi. La protagonista del videogioco Senua, una guerriera afflitta da psicosi, deve solo superare non solo le classiche sfide fisiche, ma anche una serie di prove mentali. Il pluripremiato gioco è stato un successo a livello mondiale e ha dimostrato ancora una volta come i videogiochi possono essere utilizzati per migliorare la salute mentale.
Project Insigh
Attualmente la stessa Ninja Theory sta sviluppando un nuovo progetto chiamato The Insight Project. Sin dalle primissime fasi di sviluppo, i designer, grafici e programmatori della software house oggi di proprietà di Microsoft hanno collaborato con esperti di neuroscienze per realizzare una piattaforma videoludica che, da un lato, appaia come un "normale" videogame e, dall'altro, aiuti a curare i disturbi mentali più comuni introducendo nuove metodologie di diagnosi e di trattamento.
Videogiochi per curare l'ansia
L'ansia, ad esempio, presenta una serie di sintomi fisici. Una persona ansiosa può manifestare un battito del cuore accelerato, i palmi delle mani sudati o avvertire una forte sensazione di disagio. Secondo Paul Fletcher, professore di Neuroscienze all'Università di Cambridge, che ha lavorato a stretto contatto con Ninja Theory sul progetto Hellblade, i dati biometrici presenti in questi disturbi potrebbero essere rappresentati sullo schermo durante le fasi di gioco in maniera molto semplice, ricorrendo all'immagine di un mare in tempesta:
"Sei su una barca e per navigare con successo verso un obiettivo, devi mantenere il mare il più calmo possibile", afferma lo studioso, e questo si traduce nella possibilità di mantenere il controllo del proprio stato fisiologico ed imparare a capire quali sono gli aspetti fisici legati alle emozioni. Inoltre, il fatto di "giocare" rende la terapia per il paziente più semplice, coinvolgente ed attiva. Elementi che aiutano il paziente a migliorare la propria condizione senza alcuna costrizione, ma agendo di sua spontanea volontà.
Sempre scendo Fletcher, l'obiettivo è quello di offrire alle persone che soffrono di disturbi mentali metodi alternativi per controllare o mitigare l'ansia senza però eliminare o sostituire le terapie mediche già utilizzate. Anzi, lo scopo è proprio quello di creare una forte sinergia tra terapie già impiegate e nuovi metodi basati sui videogiochi, il tutto in nome della scienza.
23 novembre 2019