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Videocamere IP, problema sicurezza

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Per risolvere i problemi di sicurezza delle telecamere di videosorveglianza bisogna prestare attenzione al tipo di dispositivo, alla sua età e agli aggiornamenti

videocamere sicurezza

In questo momento storico gli utenti possono dotarsi di un sistema di videosorveglianza investendo poche centinaia di euro. Il mercato propone tantissimi modelli di telecamere di sicurezza, in grado di connettersi a Internet tramite Wi-Fi o rete LAN. 

Il primo distinguo da fare in tal senso riguarda la differenza tra telecamere IP e smart camera. Due tipologie di prodotto che presentano caratteristiche molto diverse tra loro, con ripercussioni dirette sulla tutela della privacy dell’utente.

A ciò si aggiunge un discorso più generale che riguarda i dispositivi troppo vecchi. Le telecamere di sicurezza realizzate nei primi anni 2000 prestano il fianco ad attacchi hacker, soprattutto per via dell’interruzione degli aggiornamenti. 

Perché le videocamere IP sono meno sicure delle smart camera

telecamere di sicurezza

Una videocamera IP è, in estrema sintesi, una videocamera che si connette a Internet tramite un router, che le assegna un indirizzo IP. In linea teorica non è per nulla differente da uno smartphone che si aggancia al Wi-Fi di casa. 

Ogni videocamera IP di livello anche medio viene oggi venduta con un'applicazione per smartphone che permette di vedere da remoto cosa sta riprendendo lo strumento, ma è possibile accedere all'impianto di videosorveglianza anche semplicemente visitando l'apposito sito Web creato dal costruttore. Bisognerà semplicemente inserire l'indirizzo IP della videocamera, username e password. 

A volte, specialmente per le videocamere cinesi, il servizio di streaming viene esternalizzato a società terze. Il problema è che la stragrande maggioranza di chi acquista questi apparecchi per la videosorveglianza non cambia la password standard dopo aver installato l'impianto. 

Di conseguenza, chiunque venga a conoscenza dell'indirizzo IP della nostra videocamera può provare a inserire la password predefinita corrispondente a tale marca e modello di dispositivo. Spesso e volentieri ci azzecca e può guardare dentro casa nostra in pochi minuti.

Anche impostando una password differente, però, non siamo totalmente al sicuro: qualunque password può essere forzata, è solo questione di tempo e risorse.

Perché le smart camera di sorveglianza sono più sicure

videocamere sicurezza

Credits Shutterstock

A differenza delle videocamere IP, le smart cam usano protocolli di comunicazione specifici, a volte criptati, e gestiti direttamente dal produttore. Quasi sempre hanno una procedura automatica di aggiornamento del firmware, utile a tappare in fretta eventuali falle alla sicurezza. 

Nel caso della Nest Cam o dell'Amazon Cloud Cam, inoltre, questi prodotti fanno parte dell'ecosistema digitale del rispettivo produttore, come ogni dispositivo smart home di Google o Amazon. Ciò vuol dire che per accedere alla videocamera smart dovremo collegarci con il nostro account Google o Amazon, che vengono gestiti in cloud dalle rispettive società. 

Con misure di sicurezza ben più robuste rispetto ad una semplice password che possiamo scegliere noi incrociando il nome del nostro cane con quello di nostro figlio e aggiungendo qualche numero come la data di nascita di nostro padre.

Naturalmente anche gli account di Google, Amazon, Apple, Microsoft e di tutti gli altri big di Internet possono essere violati o mostrare da un giorno all'altro delle gravi vulnerabilità, è già successo in passato e succederà anche in futuro. 

Ma misure come l'autenticazione a due fattori, per fare un esempio tra i tanti possibili, di sicuro rendono la vita più complicata ai malintenzionati e tarpano le ali ai topi d'appartamento con normali competenze informatiche.

Fai attenzione alle videocamere troppo economiche

videocamera ip

Credits Shutterstock

Certamente le videocamere di sicurezza smart costano di più rispetto alle classiche videocamere IP. La Nest Cam Indoor, ad esempio, costa 199 euro, la versione Outdoor costa 229 euro, la Ezviv poco più di 50 euro. Prezzi per ogni videocamera, da moltiplicare in caso di impianti più complessi. 

A confronto, una discreta videocamera IP può costare molto meno (ma anche di più, se andiamo sul top di gamma): su Amazon si trovano kit che comprendono 4 videocamere di buona marca, un DVR a quattro canali per registrare altrettanti flussi video e un hard disk da 1 TB per archiviare il tutto a meno di 300 euro. In pratica le sole videocamere costano meno di 30 euro l'una. 

Ma sono sicure? Nel 2017 si scoprì che molte videocamere IP del produttore cinese Foscam avevano un difetto hardware che permetteva a un hacker che ne fosse a conoscenza di visualizzare le immagini riprese anche senza inserire la password. Se queste videocamere avessero avuto l'aggiornamento automatico del firmware e l'autenticazione a due fattori, invece, sarebbero state ben più sicure.

Problematiche delle vecchie telecamere di sicurezza

videocamere di sicurezza

Credits Shutterstock

Anche le telecamere di sicurezza troppo vecchie rischiano di generare problemi alla sicurezza e alla privacy degli utenti. In tal senso sia i device Eufy che quelli Wyze sono stati recentemente protagonisti di vere e proprie debacle. Il primo problema relativo a dispositivi troppo vecchi è la totale assenza di aggiornamenti di sicurezza.

Secondo analisti di settore, ancora oggi gli utenti utilizzano migliaia di telecamere di sicurezza Wi-Fi costruite tra il 2000 e il 2010: prodotti che sono ormai ben oltre il ciclo di vita pensato dal produttore. Una telecamera Wi-Fi non aggiornata rende fin troppo semplice l’accesso a hacker o malintenzionati

Non si tratta necessariamente di cybercriminali. Gli script per sintonizzarsi su un dispositivo non aggiornato possono essere facilmente trovati all’interno di siti web o forum dedicati. Ciò vuol dire che quasi chiunque è potenzialmente in grado di violarle e di osservare tutto ciò che riprendono. 

In certi casi è addirittura possibile controllare la telecamera in questione: utilizzare i controlli panoramici e di inclinazione. Addirittura accenderla e spegnerla a proprio piacimento. Per non parlare poi dei rischi legati alla diffusione di informazioni sensibili.

Certe telecamere di sicurezza vengono nominate in base alla loro posizione. Incrociando questo dato con l’indirizzo IP di riferimento è possibile geolocalizzare la telecamera in pochi minuti. E, di conseguenza, scoprire la posizione dell’abitazione, l’ufficio o la struttura sotto controllo.

Cosa fare con telecamere di sicurezza troppo vecchie

telecamera di sicurezza

Credits Shutterstock

Il suggerimento che di solito viene dato ai proprietari di telecamere di sicurezza obsolete consiste semplicemente nel liberarsi di loro. Le ragioni non riguardano soltanto i problemi di privacy evidenziati nei capoversi precedenti. Bisogna anche considerare la qualità video dei dispositivi in questione, che ormai risulta quasi inaccettabile. 

Le telecamere di sicurezza dei primi anni 2000 garantivano un feed di 640 x 480 pixel. Niente a che vedere con gli standard di risoluzione disponibili in questo momento storico, che spaziano da un minimo di 720p ai picchi del Full HD 1080p e dell’Ultra HD 4K.

In alternativa è consigliabile per lo meno isolare tutti i dispositivi non aggiornati. Questo vuol dire impedire loro di accedere alla Wi-Fi. O quanto meno limitare l’accesso a connessioni locali, nel caso in cui questa opzione sia disponibile. Anche se impostare delle tabelle di routing personalizzate non è un’operazione semplicissima. 

A cura di Cultur-e
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