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Smartphone a scuola, uno strumento per approfondire

Skuola.net in collaborazione con Wiko ha svolto una ricerca sull'utilizzo dello smartphone a scuola. I risultati sono interessanti: sempre di più i professori che li accettano durante le lezioni per approfondire l'argomento

smartphone a scuola

È la generazione sempre connessa, quella che ha iniziato a usare i dispositivi elettronici da subito, sin dalla tenera età, i cosiddetti Nativi Digitali o Generazione Z, ossia, tutti i nati a partire dal 1997. Per lo loro lo smartphone è come se fosse una normale estensione del loro corpo, difficile immaginare una vita senza, soprattutto a scuola, ora che si avvicina il suono della campanella pronto a sancire l'inizio del nuovo anno scolastico.

Per meglio comprendere il rapporto degli adolescenti con i propri device, Skuola.net, in collaborazione con Wiko, il brand francese di telefonia, ha effettuato una ricerca su un campione di 12 mila studenti tra i 10 ed i 20 anni relativa al rapporto esistente tra scuola e smartphone. La ricerca mostra un cambiamento dei costumi all'interno della scuola, lo smartphone non è più visto come uno strumento da demonizzare, ma come un dispositivo attivo da usare insieme ai professori per agevolare l'apprendimento degli studenti.

Lo smartphone come strumento didattico

smartphone a scuola

Lo smartphone ha acquisito lo status di strumento didattico per eccellenza nella pratica quotidiana. Stando a quanto raccontato dagli studenti, il 13% dei ragazzi intervistati ha dichiarato che lo stesso corpo docente crede nella sua utilità e lo impiega come supporto nelle spiegazioni in classe. Si tratta di un dato che sembra crescere insieme all'età degli studenti, tanto che i giovani alle soglie del diploma o appena usciti dalla scuola dell'obbligo hanno potuto utilizzarlo in maniera più costante, in particolare, il 20% lo fa o lo ha fatto con tutti gli insegnanti. Il 58% del campione intervistato, percentuale che cresce del 69% tra i 18/20enni, ha avuto professori proiettati verso il futuro e favorevoli all'uso del telefonino, mentre solo il 29% è stato costretto a mettere da parte lo smartphone durante gli orari di lezione.

Per gli studenti più maturi, quelli che frequentano l'ultimo biennio delle superiori, lo smartphone è ormai parte integrante della strumentazione di base e del processo di modernizzazione della didattica, tanto che quasi 9 studenti su 10 lo impiegano con almeno un docente. Nelle medie e nei primi anni delle superiori il dato si attesta sul 60%.

Smartphone a scuola

smartphone per fare compiti

Ma come e per cosa viene utilizzato lo smartphone a scuola? Il 51% degli intervistati lo utilizza per approfondire le lezioni, il 20% per prendere appunti e organizzare il lavoro, il 19% per utilizzare le app durante le spiegazioni e gli esercizi. Questi motivi fanno sì che il telefono occupi oramai un posto di rilievo all'interno del classico corredo scolastico, entrando a far parte del cosiddetto paniere degli acquisti da effettuare in vista del ritorno a scuola. Circa 1 studente su 10 lo ritiene parte integrante del suo equipaggiamento, al pari di libri, penne e quaderni e procederà all'acquisto di un device con prestazioni migliori di quello già in possesso. Un dato che arriva al 17% nelle scuole medie.

I giovani e la scelta dello smartphone

Nello scegliere il nuovo device da acquistare i giovani della Generazione Z non necessariamente si fanno influenzare dalla marca, il 51% del campione preferisce brand o modelli meno noti che siano però ben recensiti. Per il 34% è fondamentale la capacità di archiviazione, una fotocamera performante per il 32% da utilizzare soprattutto per condividere scatti e video sui social, infine, per il 14%, non si può rinunciare ad un hardware adatto a supportare i videogame e il multitasking.

Il rapporto dei giovani con lo smartphone

giovani e smartphone

Ma cosa accade fuori le mura scolastiche? Il telefono è il protagonista indiscusso nel tempo libero dei ragazzi intervistati. Per più di 4 ragazzi su 10 il telefono è ormai una vera estensione della propria persona: il 40%, che nel caso degli 11-13enni diventa il 44%, ha l'abitudine di alternare una conversazione frontale con uno scambio di contenuti tramite smartphone con gli altri membri della comitiva, mentre solo il 4% si lascia sopraffare dalla dimensione digitale interagendo quasi esclusivamente con il cellulare. Ma un dato lascia ben sperare: il 56% del campione quando ha un amico davanti preferisce interagire con lui di persona.

Privacy e linguaggio

Dalla ricerca effettuata da Scuola.net e Wiko emerge un dato importante e allarmante al tempo stesso: 1 studente su 4 rende i propri contenuti accessibili a tutti sui social, percentuale che sale al 29% per la fascia 18-20 anni dimostrando un'attenzione ancora parziale e limitata alle impostazioni della privacy. Solo il 20% degli intervistati preferisce utilizzare profili social chiusi grazie all'utilizzo di impostazioni strette e rigorose. Comune, invece, il linguaggio utilizzato dalla Generazione Z. I messaggi di testo vanno per la maggiore, 67%, i meme raggiungono il 16%, 9% per foto personali o immagini divertenti trovate sul web e sui social. Ormai quasi nel dimenticatoio le Gif con il 3% e i video con un misero 2%.

 

 

13 settembre 2019

A cura di Cultur-e
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