Viaggiare nello spazio oggi non è soltanto un sogno: si tratta piuttosto di un’opportunità concreta, anche se disponibile per un numero ristrettissimo di persone.
In questo momento storico diverse società stanno investendo sul turismo spaziale: ad esempio Blue Origin di Jeff Bezos, Virgin Galactic di Richard Branson e SpaceX di Elon Musk.
Le modalità del volo dei viaggi spaziali variano di caso in caso, ma le esperienze a disposizione del grande pubblico sono soprattutto all’insegna di pochi minuti di assenza di gravità, in traiettoria suborbitale.
Il costo va da un “minimo” di 250 mila dollari a un massimo di oltre 50 milioni, ma le cose potrebbero cambiare. La Obayashi Corporation ha infatti annunciato di essere quasi pronta per iniziare a sviluppare un vero e proprio ascensore spaziale.
Come funzionano i viaggi spaziali
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Jeff Bezos, fondatore di Amazon ma anche di Blue Origin, ha portato a termine il suo primo viaggio spaziale con normali "turisti" nel 2021. Ma come funziona questo genere di viaggio spaziale?
La navicella utilizzata da Jeff Bezos è composta da una capsula che può contenere un massimo di sei passeggeri che, una volta saliti a quota 100 chilometri dal suolo terrestre, possono godere di quattro minuti in totale assenza di gravità, per poi tornare a terra.
I seggiolini sono disposti in maniera circolare e ogni postazione è inclinata di circa 70°: una precauzione necessaria per evitare posizioni scorrette e fastidi durante il viaggio.
Nella capsula i passeggeri sono quasi sempre “bloccati”: ciò vuol dire che, per buona parte del volo, non hanno alcuna libertà di movimento. E che si possono sganciare dalle loro postazioni esclusivamente durante la fase di assenza di gravità.
Allo stesso tempo alcune navicelle, ad esempio quelle Blue Origin, sono dotate di telecamere che riprendono la postazione per tutta la durata dell’esperienza, in modo da immortalare il volto e le emozioni del singolo.
Alcune navicelle sono dotate di telecamere che immortalano le emozioni del passeggero durante tutto il viaggio
Inoltre la compagnia prevede la realizzazione di un book di foto e video personalizzati che uniscono le riprese esterne e quelle interne. In questo modo i passeggeri hanno la possibilità di conservare un ricordo fisico dell’esperienza, ma anche di condividerlo sui social media.
Atterraggio e partenza, quali sono i rischi dei viaggi spaziali?
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Secondo gli esperti di viaggi nello spazio dell’Università della Florida, la partenza con le navicelle dovrebbe essere tutt’altro che impattante dal punto di vista fisico. Al punto che alcuni la paragonano a un giro su una giostra o un otto volante gigantesco.
Le cose cambiano drasticamente quando si parla di rientro: l’atterraggio infatti avviene in caduta libera ed è coadiuvato da una serie di paracadute. Un’emozione molto forte, che potrebbe non piacere soprattutto a chiunque non sia già abituato a esperienze simili.
Né la fase di partenza né quella di atterraggio dovrebbero avere grandi effetti sulla salute delle persone. Lo stesso discorso vale per i quattro minuti in assenza di gravità: un lasso di tempo troppo ridotto per avere un effetto diretto sul corpo umano.
Ecco dunque spiegato come mai non ci sarà alcun bisogno di allenamenti come quelli che svolgono gli astronauti professionisti come il celebre Luca Parmitano per prepararsi ai loro viaggi nello spazio.
Nel caso del volo spaziale turistico, il pericolo maggiore sembra quello legato alla nausea. A causa dell'assenza di gravità e dell'impeto di partenza e atterraggio, i viaggiatori potrebbero avere dei problemi temporanei al sistema vestibolare.
Questo disagio legato al piccolo organo di equilibrio dell’orecchio interno potrebbe a sua volta causare una sensazione molto simile al mal di mare o al mal di auto. Ma anche degenerare in vertigini e vomito.
Quanto costa viaggiare nello spazio
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Raggiungere i requisiti fisici per partire per una vacanza nello spazio non sembra un problema, ma il discorso cambia nel momento in cui si inizia a parlare di prezzo.
Stando a stime realizzate a partire dai pochi dati disponibili sull’argomento, il costo base per un viaggio si attesta attorno ai 250 mila euro. A patto che si accetti di passare appena 15 minuti di vacanza in assenza di gravità.
Prolungare il tempo trascorso tra le stelle significa infatti aumentare sensibilmente il prezzo di cui sopra. I 700 biglietti venduti da Virgin Galactic per un volo spaziale suborbitale di circa 90 minuti, sono stati pagati 450 mila dollari, con la necessità di depositare immediatamente una cauzione di 150 mila dollari.
È inoltre noto come SpaceX abbia venduto tre gite da dieci giorni a bordo della navicella spaziale Crew Dragon alla cifra monstre di 55 milioni di dollari per il singolo biglietto.
Ed Elon Musk non si ferma certo qui. L’imprenditore ha infatti annunciato la sua intenzione di mettere in vendita dei voli dalla Terra verso Marte a un prezzo variabile tra i 100mila e i 500mila dollari: un vero e proprio affare secondo Musk, considerato che (parole sue) il biglietto di ritorno è da considerarsi gratuito.
Dalle astronavi all’ascensore per lo spazio
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Fino ad oggi il concetto di turismo nello spazio è sempre stato legato a un’esperienza all’interno di una navicella. Ma in un futuro non troppo lontano le cose potrebbero cambiare drasticamente.
La Obayashi Corporation ha infatti reso noto l’avvio dello sviluppo di un ascensore spaziale: una tecnologia inedita, che si dovrebbe sviluppare lungo un cavo di quasi 100.000 chilometri che unirà la Terra a una stazione tra le stelle.
La società giapponese punta alla realizzazione di questo ascensore utilizzando nanotubi di carbonio, caratterizzati da proprietà uniche nel loro genere: sia in termini di resistenza che di leggerezza.
Costruire un ascensore spaziale sembra una sfida ai limiti dell’impossibile, ma, al tempo stesso, potrebbe aprire a opportunità oggi inimmaginabili.
Se venisse realizzato, lo Space Elevator permetterebbe di raggiungere lo spazio senza consumare carburante, riducendo dunque drasticamente consumi ed emissioni.
A ciò si aggiunge un impatto altrettanto clamoroso sia dal punto di vista della comodità dell’esperienza che da quello del prezzo. Basti pensare che, secondo alcuni esperti del settore, la Obayashi Corporation potrebbe arrivare a vendere viaggi nello spazio da poche migliaia di dollari.