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Quali sono le truffe dei pacchi e come evitarle

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Alcune delle truffe più comuni riguardano false consegne di pacchi e finte spedizioni che hanno il compito di rubare dati e denaro agli utenti. Come evitarle

Truffe pacchi M Isolation photo/Shutterstock

In Breve (TL;DR)

  • Le truffe dei pacchi sfruttano SMS ed e-mail false per ingannare gli utenti con richieste di pagamento o aggiornamenti di spedizione fasulli.
  • I truffatori usano tecniche di phishing per rubare dati bancari e personali, spesso imitando corrieri noti.
  • Per difendersi, è importante verificare sempre il numero di tracciamento, evitare link sospetti e contattare direttamente il corriere​.

I truffatori non riposano mai e, ormai, qualsiasi periodo dell’anno è quello giusto per ingannare le persone usando strategie sempre più insidiose (e fantasiose) per sottrarre loro denaro o dati personali.

In questo senso, una delle truffe più comuni è quella legata alla consegna dei pacchi, un sistema che nel 2024 ha tratto in inganno migliaia di persone in tutto il mondo e che ancora oggi si dimostra essere uno dei pericoli a cui bisogna prestare maggiormente attenzione.

Il perché è semplice: gli acquisti sul web sono un mercato in fortissima crescita e con essi, le spedizioni che stanno diventando terreno fertile per i malintenzionati. Scopriamo come funzionano queste truffe e come proteggersi al meglio.

  • 1. Cosa fare se si riceve un pacco che non è stato ordinato
    Acquisti e-commerce

    Krakenimages.com/Shutterstock

    Una delle truffe più comuni prende il nome di brushing, una pratica con cui truffatori utilizzano dati personali, come indirizzi e talvolta carte di credito rubate, per creare account falsi su piattaforme di e-commerce come Amazon

    Questi account vengono poi utilizzati per effettuare acquisti e inviare pacchi reali a destinatari ignari e lasciare recensioni false sui prodotti, migliorandone il ranking. Quindi, se qualcuno ricevesse un pacco non ordinato, potrebbe essere vittima di brushing.

    Le cose da fare essenzialmente sono due: per chi riceve il pacco, di solito, non c’è alcun pericolo e l’unica cosa da fare è segnalare la cosa al servizio di assistenza del sito in modo da avvisare la persona che, senza saperlo, ha effettuato l’acquisto.

    Per chi, invece, si è visto sottrarre l’account, la cosa da fare è controllare eventuali addebiti imprevisti sulla carta di credito, segnalare la cosa al servizio clienti o alle autorità competentied, eventualmente, provare a rintracciare l’account fraudolento utilizzando le informazioni del mittente. 

    È consigliabile anche bloccare la carta o il conto utilizzato per effettuare l’acquisto e, chiaramente, cambiare la password dell’account o chiuderlo.

  • 2. La truffa dei falsi messaggi di consegna
    La truffa dei falsi messaggi di consegna

    Lo smishing è una forma di phishing che sfrutta messaggi di testo apparentemente inviati da corrieri che possono contenere link a falsi siti di tracciamento o in alternativa richiedere il pagamento di una somma di denaro per la consegna della merce. 

    Una tuffa semplice ma ben congegnata e, dato che ormai in molti aspettano l’arrivo di uno o più pacchi, cadere nella trappola è davvero cosa comune.

     L’unica cosa da fare in questo caso è non cliccare sui link contenuti nei messaggi sospetti ma, per vedere lo stato della spedizione, rivolgersi esclusivamente al sito ufficiale del corriere o quello dell’e-commerce utilizzando il numero di tracciamento originale.

  • 3. Falsi avvisi di mancata consegna
    Falsi avvisi di consegna

    tete_escape/Shutterstock

    Un'altra truffa molto comune è quella dei falsi avvisi di mancata consegna, spesso lasciati direttamente sulla porta di casa o recapitati tramite SMS. 

    Questi avvisi contengono link o, nel caso di un avviso cartaceo, un QR Code che, una volta scansionati, portano a siti di phishing o malware.

    Anche qui, l’unica cosa da fare è prestare attenzione e prima di scansionare un codice o cliccare su un qualsiasi link è sempre bene controllare il numero di tracciamento originale oppure leggere le indicazioni sull’app o sul sito del negozio virtuale o su quello del corriere dove saranno riportate tutte le informazioni del caso, inclusi gli avvisi di mancata consegna.

  • 4. Telefonate sospette per la consegna dei pacchi
    Truffe telefoniche

    JOURNEY STUDIO7/Shutterstock

    Al pari degli SMS, in certi casi i truffatori prediligono le telefonate per truffare i consumatori ignari che credono di parlare con un rappresentante del negozio virtuale o del servizio di spedizioni.

    In questo caso, con la scusa di un ordine in consegna o di problemi sulla spedizione, l’interlocutore chiede al malcapitato diverse informazioni, anche dati sensibili come indirizzi, indirizzo e-mail, password e, addirittura, dati bancari.

    Cadere nella trappola è semplice e una volta che il malintenzionato ha ottenuto ciò che vuole potrebbe potenzialmente rubare gli account, creare identità false e, nel peggiore dei casi, accedere ai conti bancari.

    Il modo per sventare questa truffa è sicuramente quello di non fornire alcun tipo di dato personale per telefono; e-commerce, servizi di spedizione e istituti di credito non chiedono mai informazioni personali per telefono e, se si riceve una chiamata del genere, il suggerimento è quello di riagganciare il prima possibile.

  • 5. Truffe durante la consegna
    Truffe durante la consegna

    PeopleImages.com - Yuri A/Shutterstock

    L’ultima delle truffe più comuni riguarda il furto di informazioni sensibili per rubare pacchi di valore durante la consegna. 

    Più raro dei casi precedenti ma, in alcuni casi, i malintenzionati riescono a “intercettare” il numero del tracking degli oggetti in spedizione e, anticipando il vero destinatario, riescono a sottrarre il pacco di valore, appropriandosene come se fosse realmente destinato a loro.

    Qui, non cadere nella trappola è più complesso, anche perché non c’è modo di sapere se qualcuno si presenterà davanti al corriere spacciandosi per un’altra persona; potrebbero essere utili videocitofoni o sistemi di videosorveglianza.

A cura di Cultur-e
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