Tra i visori per realtà virtuali più interessanti oggi disponibili sul mercato, lo HTC Vive è un vero e proprio portento tecnologico. Realizzato in collaborazione con Valve, software house tra le più note nel mondo dei videogame, Vive è basato su una piattaforma VR proprietaria in grado di generare uno spazio virtuale di circa 20 metri quadrati all'interno del quale l'utente può muoversi con l'ausilio di speciali joypad. Sul versante hardware, il visore VR di HTC ha poco da invidiare rispetto ai concorrenti: display 1200 x 1080 pixel, refresh rate di 90 fps, campo visivo di 110 gradi, tracking dei movimenti e rilevamento della posizione sono le specifiche tecniche più interessanti del dispositivo per la realtà virtuale.
Grazie ad alcuni trucchi, anche gli utenti alle prime armi potranno sfruttare al meglio la potenza di calcolo dello HTC Vive e vivere un'esperienza immersiva senza pari.
Il giusto spazio
Una leggenda metropolitana vorrebbe che l'utilizzo dello HTC Vive richiederebbe un'intera stanza, così da non correre rischi di inciampare in qualche mobile o suppellettile e procurarsi così qualche infortunio. In realtà, basta sapersi organizzare un po' e avere a disposizione uno spazio sufficiente a posizionare il computer (necessario per far funzionare il visore VR) e muoversi senza paura di cadere. Uno spazio libero di 5 metri quadrati circa dovrebbe essere più che sufficiente per la realtà virtuale targata HTC.
Attenzione al groviglio
Come detto, il visore VR taiwanese ha bisogno di essere collegato a un PC per poter ricreare i mondi virtuali di videogames e contenuti multimediali di varia natura. Per questo, gli utenti troveranno in dotazione un lungo cavo necessario per far comunicare HTC Vive e computer. Per godere a pieno dell'esperienza virtuale si dovrà seguire uno dei trucchi più elementari in circolazione: evitare che si creino nodi o che il cavo si aggrovigli. Oltre ad accorciare il raggio d'azione e limitare i movimenti, i nodi possono, a lungo andare, mettere a rischio la piena funzionalità del visore. Per questo si consiglia di riporre il dispositivo e la cavetteria con cura, onde evitare problemi in futuro.
Muro di confine
Una delle caratteristiche software più apprezzate dell'HTC Vive è il sistema Chaperone, che consente di creare un muro virtuale che delimita lo spazio all'interno del quale ci si può muovere quando si indossa il visore. Una sorta di lunga muraglia che, nei piani degli sviluppatori taiwanesi, ha lo scopo di migliorare l'esperienza videoludica degli utenti.
Una funzionalità che può essere oggetto di personalizzazione da parte di chi indossa il Vive: entrando nelle impostazioni software, si può regolare la visibilità del Chaperone sino a farlo quasi scomparire. In questo modo sarà ancora possibile visualizzare il limite del nostro mondo virtuale, ma la presenza sarà notevolmente meno impattante.
A debita distanza
Il visore di HTC è stato pensato e progettato anche per chi indossa un paio di occhiali da vista. La distanza tra gli occhi e i due schermi LCD, infatti, può essere regolata dall'utente, così da "creare" spazio a sufficienza per ospitare gli occhiali. Tutto ciò che si dovrà fare è staccare il piccolo anello grigio sul lato e regolare la distanza del visore a proprio piacimento sino a che non si sarà trovata la giusta angolazione.
Regolare la distanza interpupillare
Curiosità che non tutti sapranno, ma la distanza tra le due pupille non è la stessa per tutti. Per godere al meglio dell'esperienza virtuale delllo HTC Vive, la casa produttrice consiglia di regolare la distanza interpupillare, così da avere una visuale praticamente perfetta e priva di eventuali disturbi ottici. Per farlo basta girare la piccola manopola zigrinata presente nell'angolo in basso a destra del visore VR: mentre si compie questa azione, sugli schermi compariranno delle cifre che indicano la distanza che si sta regolando.
Sguardo verso l'alto
Per avere sempre la migliore visuale possibile, si consiglia di tenere lo sguardo rivolto leggermente verso l'alto. Questo trucco, unito al precedente, dovrebbe aiutare qualunque utente a vivere un'esperienza immersiva senza pari.
Risparmio energetico
Di default, la "stazione base" dello HTC Vive (il cosiddetto Lighthouse, faro in lingua italiana) è sempre accesa e alimentata. Nel caso in cui si voglia risparmiare un po' di energia elettrica e aumentare "l'aspettativa di vita" del proprio sistema di realtà virtuale, è possibile impostare la modalità "risparmio energetico" dalle impostazioni del visore.
Per farlo basta accedere alle impostazioni, scegliere la sezione General e mettere la spunta in corrispondenza dell'opzione "Put Base Station in Standby mode when VR is not in use" (metti la stazione base in modalità standby quando la realtà virtuale non è utilizzata). L'unico lato negativo di questa scelta è che il riavvio del Lighthouse potrebbe richiedere uno o due minuti, il tempo necessario a tracciare nuovamente i confini della stanza e del nostro mondo virtuale.
Cordino di sicurezza
La foga e l'adrenalina generate da alcuni videogame per HTC Vive potrebbero portare gli utenti a muovere un po' troppo le braccia e causare danni a oggetti o persone che si trovano a transitare nelle vicinanze. Un pericolo che aumenta in maniera esponenziale nel caso in cui non si indossino i "bracciali" di sicurezza in dotazione con i joypad del visore VR: nel caso dovessimo perdere la presa, potremmo anche rompere il televisore o altri oggetti a metri di distanza.
Supporto supplementare
Nel caso i due Lighthouse abbiano problemi nel comunicare l'uno con l'altro (ve ne accorgerete in fretta, dato che gli schermi del Vive si spegneranno improvvisamente e un messaggio di errore comparirà, invece, sullo schermo del computer), allora dovrete ricorrere al cavo di supporto supplementare presente nella confezione del visore VR. Fate attenzione a disporlo lungo i lati della stanza, al di fuori del vostro raggio d'azione: eviterete così di inciamparci sopra e rimediare qualche brutto capitombolo.