Vi è mai capitato di mandare sms dal vostro smartphone, mentre siete seduti davanti allo schermo del pc e contemporaneamente gettate uno sguardo al tablet poggiato sulla scrivania? Se la risposta è affermativa, iniziate a preoccuparvi. Tutta questa “abbondanza” nell’uso dei dispositivi digitali può creare qualche problema. È la conclusione a cui sono giunti alcuni neuroscienziati dell’università del Queensland, in Australia, che hanno studiato gli effetti della tecnologia sulla “materia grigia”. Il risultato più evidente è la disconnessione tra mano, occhi e dispositivi utilizzati, causata da un “sovraccaricamento” del cervello, che fa difficoltà a trasmettere gli input giusti. Succede, così, che premiamo sullo schermo quando magari dovremmo strisciare, oppure cambiamo i canali della tv con il mouse.
Il neuroscienziato Ross Cunnington, che ha guidato la ricerca, è arrivato a questa conclusione “irritando” i partecipanti: ad esempio ha invertito il “tragitto” del mouse in modo che si muovesse in direzione opposta alle aspettative. Può accadere, spiega il professore, che il cervello trasferisca prematuramente un compito dal lobo frontale - dove avviene l’apprendimento - ai gangli basali, che, invece, trattano le azioni automatiche, provocando gesti sbagliati. Fortunatamente, il cervello si adatta rapidamente al cambiamento: nel caso del movimento del mouse, un paio di minuti per l’inversione tra su e giù e 10 minuti per l’inversione destra-sinistra, più difficile.
Con i numerosi dispositivi in circolazione e la fruizione in contemporanea, il rischio di movimenti sbagliati o innaturali è concreto, a causa del sovraccarico di stimoli. Forse sarebbe il caso di diversificare i momenti di utilizzo dei nostri dispositivi. Che ne dite di una pausa caffè tra una “twittata” e un programma tv?
21 settembre 2012
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