Quante informazioni è possibile carpire mentre navighiamo spensieratamente in rete? Un numero estremamente vasto, visto che tutto ciò che facciamo in quei momenti può essere meticolosamente registrato. Ogni volta che accediamo al web, quindi, la privacy è a rischio.
L’attività di tracciamento delle nostre operazioni compiute online, da parte dei siti e delle applicazioni utilizzate, consente di sapere qual è il nostro indirizzo IP, la configurazione del sistema operativo e il browser in uso. A questo poi si aggiungono elementi che aiutano a disegnare il nostro percorso sul web, qual è l’ultimo sito visualizzato fino a dove preferiamo fare click all’interno delle pagine.
È questo che fa il “tracking” sfruttando le potenzialità di cookie, piccoli aggregati di dati, e tracker, spie silenziose che seguono i nostri passi. Attraverso il tracking, i siti possono costruire una fotografia perfetta di chi siamo, sia dal punto di vista anagrafico che in merito ai nostri comportamenti in rete. Per questo motivo sono in grado di mostrarci pubblicità e servizi sempre più mirati, che si tratti del web o delle app che sfruttiamo da computer desktop, laptop o dispositivi portatili.
Anche se si tratta della nostra prima visita, le informazioni che forniamo di volta in volta o già memorizzate sul nostro sistema permettono loro di inquadrarci alla perfezione. Come è possibile evitare questa fastidiosa situazione? Ecco i consigli più utili.
Evitare il tracking cancellando cookies e cache
La prima mossa da fare per ridurre il tracciamento delle nostre attività online è quella di svuotare periodicamente la cronologia dei siti visitati, cancellare i cookies e la cache dove vengono depositati centinaia di file e dati relativi a quel che facciamo online.
Rimuovere queste informazioni dal nostro dispositivo è solo la prima mossa e non basta per evitare di essere tracciati, ma è il punto di partenza imprescindibile.
È anche possibile trarre vantaggio dai sistemi di blocco dei cookie che si incontrano durante la navigazione in rete. Infatti, disattivando le varie opzioni proposte si evita di far accumulare i “biscottini” nella memoria e si limitano le possibilità di tracciamento.
Evitare il tracking navigando in incognito
La navigazione in incognito/privato dice al browser di non salvare le impostazioni sulle pagine che visitiamo, di non salvare cookies sul nostro dispositivo, di non ricordarsi password e nomi utente inseriti sui siti. Tutto questo limita molto la nostra comodità sul Web, certamente, ma limita ancor di più la quantità di dati che regaliamo a soggetti terzi. Ma, attenzione, la navigazione privata/in incognito non maschera né nasconde il nostro indirizzo IP.
Evitare il tracking usando il giusto browser
Quando parliamo di tracking non possiamo parlare anche di browser, perché non tutti i browser sono uguali. La novità, da questo punto di vista, è Microsoft Edge che dalla versione rilasciata il 15 gennaio 2020, basata sul codice Chromium, integra una funzionalità specifica per evitare il tracking. Tale funzionalità può essere impostata su tre livelli, l'unico dei quali realmente efficace è quello più restrittivo.
Safari, invece, già dal 2018 ha una funzionalità simile che impedisce la raccolta delle "fingerprint digitali": informazioni di sistema, browser e plug-in usati, fuso orario dell'utente e molto altro. Safari, inoltre, mostra ai siti informazioni anonime di sistema che impediscono ad un portale web, ad esempio, di sapere se stiamo navigando da un iPhone 4 o un iPad da 10 pollici: il sito vedrà solo che navighiamo da iOS.
Mozilla Firefox, poi, è noto per la sua tutela della privacy (forse è il migliore da questo punto di vista). Di default blocca tutti i tracker conosciuti quando navighiamo in incognito e ci da la possibilità di farlo anche quando usiamo la navigazione normale. Infine, ci sono i browser cosiddetti "privati", come Tor, che mascherano del tutto i dati di navigazione dell'utente facendo passare la connessione tramite una sorta di rete privata virtuale (VPN): ogni dato scambiato passa almeno attraverso tre "router onion" (una struttura di router ad anelli come la cipolla, da cui il nome) ed è criptato in ogni passaggio.
Tra i programmi che proteggono la nostra identità durante la navigazione, Tor è tra i browser preferiti grazie alle sue utilissime funzionalità.
Strumento utilizzato su molteplici piattaforme, quali Windows, macOS, Linux e addirittura Android, Tor è lo strumento di punta per salvaguardare la propria riservatezza. Sono dunque davvero molti i dispositivi che possono ospitare tale browser, rendendo dunque sempre più semplice salvaguardare la propria privacy durante la navigazione in rete.
C’è solo una criticità per chi sceglie di abbandonare i vecchi sistemi per appoggiarsi esclusivamente a Tor: non è infatti possibile visualizzare video a schermo intero. Sembra un’operazione semplice e ovvia ma, per poter sfruttare questa impostazione, è necessario fornire le cosiddette “impronte digitali”.
Come già visto, si tratta di una tipologia di tracking che va ad analizzare e memorizzare le impostazioni hardware e software, combinazione pressoché unica per ogni dispositivo. Meglio dunque rinunciare a questa caratteristiche se si vuole evitare di raccontare di sé molto più di quanto non si voglia.
Evitare il tracking usando un motore di ricerca privato
Non esistono solo i browser privati ma anche i motori di ricerca privati. Quelli, cioè, che non raccolgono informazioni su quel che cerchiamo (per poi rivenderle) ma vivono di pubblicità inserite tra un risultato e l'altro della pagina di risposta.
Non sempre vengono pubblicizzati come meritano, rimanendo degli strumenti di nicchia ma, nonostante ciò, estremamente potenti grazie all’interazione con i principali competitor.
Il più noto è DuckDuckGo, che non salva proprio nulla di quel che cerchiamo, neanche sul nostro dispositivo su un cookie. StartPage è un motore di ricerca che si basa su Google, ma paga Google pur di non dargli i nostri dati. La pubblicità presente, rigorosamente privacy-friendly, può essere disabilitata dalle impostazioni e, nel caso in cui si vogliano salvare i setting impostati, è possibile generare una pagina con tutti i riferimenti necessari per ricostruire in seguito la medesima situazione (oppure creare un cookie ad hoc).
Evitare il tracking usando una VPN
Connettersi a Internet tramite una rete privata virtuale è il modo più efficace per evitare di essere tracciati. I dati, all'interno di una VPN, sono completamente anonimizzati e criptati e il nostro indirizzo IP è mascherato. Quando chiediamo un dato ad un sito, invece di farcelo inviare tramite il server più vicino a noi, una VPN fa fare ai dati il giro di mezzo mondo per seminare ogni tentativo di tracciamento.