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The last of us, miglior gioco dell'anno per PS3

The last of us è un titolo sviluppato esclusivamente per PS dalla software house The Naughty Dog. Racconta la vita dell'umanità dopo l'apocalisse provocata da un fungo ed è considerato il miglior gioco dell'anno

Joel ed Ellie, i due protagonisti di The last of us

Da tempo non si creava una tale attesa attorno ad un gioco per la Play Station 3. E sempre da tanto tempo, la stampa di settore non usava parole del genere per descrivere un titolo che ancora non è nemmeno sugli scaffali dei negozi. Sarà per questo che The last of us, videogame horror per PS3 sviluppato dalla software house The Nuagthy Dog, è considerato da più parti il miglior gioco dell’anno, se non del decennio. E siamo appena ad inizio giugno.

Coro unanime

 

 

A leggere le recensioni di chi ha avuto l’onore di testare il gioco, c’è da sfregarsi le mani nell’attesa. Tutti, ma proprio tutti, sono d’accordo nel riconoscere al team di sviluppo del titolo meriti da tempo non tributati all’interno del mondo dei videogame. Per capire l’aria che tira, basta farsi un giro su Metacritic (sito-aggregatore di recensioni di ogni genere, dagli attori, agli smartphone passando, per l’appunto, dai videogame per PS3). Tutte le recensioni sono entusiastiche. Per Eurogamer il team di sviluppo ha creato un classico moderno, una pietra miliare nello sviluppo dei prossimi giochi per console. TheSixthAxis si spinge addirittura oltre, affermando che The last of us è un capolavoro del genere, qualcosa che non si era mai visto sinora. SpazioGame mette invece in eveidenza il gameplay brillante e l’ottimo livello di “ragionamento” dell’intelligenza virtuale. Insomma, tutti sono concordi nel riconoscere i meriti degli sviluppatori e degli sceneggiatori, così che il 96/100 che Metacritic assegna al gioco sembra essere più che giustificato.

Maturità raggiunta

 

The last of us

 

I giornalisti di settore sono rimasti letteralmente rapiti dall’intreccio di storie che gli sceneggiatori di The Naughty Dog sono riusciti a creare. Non sono riusciti a trovare alcuna pecca (o comunque ne hanno trovate pochissime) sotto tutti i punti di vista. Grafica straordinario, gameplay brillante e accattivante, trama avvincente e mai banale. Insomma, un mix vincente di ingredienti che hanno reso questo titolo un mito prima ancora della sua uscita. Anche per questi motivi tutti sono concordi nel dire che questo sia il titolo iù maturo sinora creato per PS3 (e che mai sarà creato, vista l’ormai prossima uscita della Play Station 4). Gli sviluppatori statunitensi sono riusciti finalmente a sfruttare a pieno le potenzialità hardware della console di casa Sony, creando un titolo che viene considerato alla stregua dei primi due capitoli di Half-Life: un pezzo da collezione, di cui si parlerà nei decenni a venire.

La trama

Non ci dilungheremo molto su questo punto, onde non rovinare la sorpresa ai videogamer con qualche spoiler di troppo. L’umanità, o quel che ne resta, vive in un mondo devastato, reso in gran parte inabitabile da un fungo che trasforma ogni essere vivente in uno zombie grazie alle sue sporte. I sopravvissuti tentano di riprendersi da questa apocalisse, adattandosi a vivere nelle poche zone ancora salubri e passando il tempo a difendersi dagli attacchi dei contagiati.

 

 

In questo mondo disastrato si muoveranno Joel ed Ellie, i due protagonisti di The last of us. Il primo ha avuto una vita difficile e ora si guadagna da vivere vendendo droga e armi al mercato nero; la seconda è una ragazzina 14enne, figlia del miglior amico di Joel che deve uscire dalla zona di quarantena. Sarà Joel ad accompagnarla in questa avventura, ma le cose non andranno come previsto.

Il giocatore dovrà quindi accompagnare la coppia al di fuori della zona di quarantena, evitando sì tutti i pericoli che gli si presenteranno, ma dimostrando anche un’abilità senza pari nel gestire le poche risorse a disposizione.

 

8 giugno 2013

A cura di Cultur-e
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