Le tastiere per PC una volta erano considerate un accessorio secondario, al quale non fare troppa attenzione anche perché erano tutte più o meno uguali. Con il tempo, però, le cose sono molto cambiate e adesso il mercato offre una enorme quantità di tastiere molto diverse tra loro, per soddisfare esigenze che un tempo non esistevano e, allo stesso tempo, migliorare l'ergonomia di una periferica che usiamo per sempre più ore al giorno.
Tra le tastiere più strane (ma dovremmo definirle più normali, come vedremo tra poco) ci sono quelle "ortolineari". Si tratta nella maggior parte dei casi di tastiere di tipo meccanico, che hanno una disposizione dei tasti molto diversa dalle tastiere normali. Non parliamo della posizione delle lettere sui tasti (esistono tastiere ortolineari "QWERTY", "QZERTY e persino tastiere ortolineari di tipo "DVORAK"), ma proprio della posizione dei tasti da premere.
Una disposizione che, almeno in teoria, migliora moltissimo l'ergonomia di queste tastiere, riduce gli errori di battitura, velocizza la scrittura e affatica di meno mani e polsi. Tanti vantaggi, quindi, ma da dove derivano e, soprattutto, perché le tastiere ortolineari non sono la regola?
Per capirlo dobbiamo andare al contrario e partire dalle tastiere "normali", quelle che usiamo tutti.
Come è fatta una tastiera tradizionale (e perché)
Nessuno ci fa mai caso, ma le tastiere tradizionali sono "storte": le righe dei tasti non sono allineate verticalmente ma sono sfalsate. Guardate il tasto "Q", poi "A" e infine "Z" e vedrete la "Z" è molto spostata a destra rispetto alla "Q" nonostante sia sulla stessa colonna di lettere/tasti.
Noi oggi diamo per scontata questa disposizione dei tasti e spesso crediamo anche che abbia un senso, per migliorare l'ergonomia della scrittura. In realtà non è affatto così e non c'è alcun miglioramento nell'ergonomia da questa disposizione dei tasti: se le tastiere sono fatte così, infatti, è solo perché le vecchie macchine da scrivere erano fatte così.
Le macchine da scrivere meccaniche, infatti, avevano i tasti sfalsati perché sotto i tasti dovevano trovare spazio i meccanismi necessari a spingere i martelletti che battevano sul foglio: poiché tutte le lettere dovevano battere sul foglio alla stessa altezza (quella della riga corrente), fu ideato un sistema di leve che richiedeva spazio e che portò alla distribuzione dei tasti che, ancora oggi, diamo tutti per scontata.
La prova di tutto ciò ce l'avete sotto gli occhi, sulla stessa tastiera che avete appena guardato, solo un po' più a destra: il tastierino numerico. I tasti dei numeri sulla destra della tastiera sono una invenzione originale rispetto alla vecchia macchina da scrivere e, guarda caso, hanno una disposizione ortolineare.
Come è fatta una tastiera ortolineare (e perché)
Al contrario della tastiera "normale" quella ortolineare ha i tasti perfettamente allineati, a griglia: esattamente sotto la "Q" c'è la "A" e sotto ancora la "Z". Ogni riga di tasti è perfettamente allineata con quella di sopra e con quella di sotto.
Ma non solo, perché c'è anche un'altra differenza tra tastiera tradizionale e tastiera ortolineare: nella prima ci sono tasti più grandi ("TAB", "CTRL", "SHIFT", "INVIO", BACKSPACE" e così via) mentre sulle ortolineari i tasti hanno tutti la stessa dimensione. Solo il tasto "SPAZIO", e solo su alcune tastiere ortolineari, è più grande e ha la dimensione di due tasti normali.
Queste tastiere non seguono la vecchia disposizione dei tasti ereditata dalle macchine da scrivere, sono state disegnate dal foglio bianco e non hanno quindi alcun vincolo di design. Per questo molte tastiere ortolineari hanno anche una funzione che le tastiere normali non hanno: la possibilità di alzare o abbassare l'altezza dei tasti.
I vantaggi delle tastiere ortolineari
Il vantaggio principale di una tastiera ortolineare, rispetto a una tastiera standard, dovrebbe essere l'ergonomia. Ancora una volta, per capirlo serve un esempio: poggiate il dito medio sinistro sulla lettera "F" e il medio destro sulla lettera "L", poi allungate entrambe le dita. Il dito sinistro sarà finito su "T", mentre il destro sarà finito su "O".
Ora guardate la tastiera e vedrete che "T" non sta nella stessa riga di "F" (il tasto superiore è "R"), mentre "O" è nella stessa riga di "L". Noterete anche che il dito sinistro ha fatto più strada per "salire" di una fila rispetto al dito destro e, molto probabilmente, con la mano sinistra avrete fatto anche una piccola rotazione del polso.
Di tutto questo non vi siete mai accorti e, molto probabilmente, in questo momento non riuscite neanche a capire dove stia il problema: se siete abituati a scrivere molto al computer di sicuro i tasti neanche li guardate mentre scrivete. Ciò è dovuto al fatto che il vostro cervello, senza che voi nemmeno ve ne accorgiate, corregge le vostre dita mentre scrivete in base alla mappa (sfalsata) dei tasti che ha imparato.
Anche se non ve ne accorgete, però, per scrivere un testo le vostre dita e i vostri polsi fanno molti micromovimenti inutili, dovuti semplicemente al fatto che oltre 200 anni fa quando fu inventata la macchina da scrivere meccanica non c'era spazio per farla ortolineare.
Con la tastiera ortolineare, invece, questi micromovimenti non si fanno perché i tasti sono tutti alla stessa distanza tra di loro. Il problema, semmai, è che non stanno dove credete: per passare da una tastiera standard ad una ortolineare, infatti, ci vuole un bel po' di abitudine perché il carvello deve "rimappare" la posizione dei tasti e bloccare tutti i micromovimenti che aveva imparato a farci fare inconsciamente.
Un ulteriore vantaggio delle tastiere ortolineari è che, avendo tutti i tasti uguali e ben allineati, non sprecano spazio. Quindi o sono molto più compatte delle tastiere normali o, a parità di dimensioni, offrono dei tasti in più che possiamo programmare (assegnandogli, ad esempio, delle combinazioni di tasti).
Come scegliere la tastiera ortolineare
Se avete deciso di provare una tastiera ortolineare sappiate che sul mercato ne troverete poche e che sono quasi certamente tutte tastiere meccaniche. Quindi più rumorose da usare rispetto ad una tastiera a membrana. La tastiera ortolineare più famosa è la Planck EZ (nell’immagine di copertina di questo articolo), mentre nessuno dei grandi brand più noti produce al momento tastiere di questo tipo.
Sappiate anche che la maggior parte di queste tastiere sono "fai da te": la base elettronica e i tasti vengono venduti separatamente e vanno montati a mano. Questo perché chi sceglie una tastiera ortolineare molto spesso la vuole personalizzare finemente, scegliendo la disposizione dei tasti speciali in base alle sue esigenze e abitudini.
Infine, state anche molto attenti al layout della tastiera (o dei singoli tasti che andrete a montarvi): anche se sono disponibili in versione QWERTY, infatti, moltissime tastiere ortolineari hanno il layout americano, che al posto delle lettere accentate ha altri simboli.