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SugarSync la sfida a Dropbox nella sincronizzazione file

Sei alla ricerca di una valida alternative a Dropbox? SugarSync potrebbe essere quello che fa per te, grazie alla sua ampia offerta nella sincronizzazione e condivisione di file online

SugarSync

 

Nel mare magnum delle applicazioni e dei servizi che permettono di salvare e sincronizzare file e cartelle del proprio computer sulla nuvola ce n’è una che, per fama e utilizzo, si staglia sopra le altre. Si tratta di Dropbox, l’app più utilizzata nel cloud computing a livello globale, di cui abbiamo già parlato. Ma, al suo fianco, si stanno sviluppando una lunga serie di altre applicazioni per il file sharing sulla nuvola, come ad esempio Google Drive o Mega, il nuovo servizio lanciato da Kim Dotcom (al secolo Kim Schmitz). Tra questi, però, ce n’è uno che sembra possa impensierire Dropbox nella sua corsa all’archiviazione di file sulla nuvola. Si chiama SugarSync e promette di rendere molto più…dolce la sincronizzazione dei tuoi file nel cloud.

SugarSync nasce nel 2009 a seguito di una profonda ristrutturazione societaria. Ma le origini del servizio, seppur simili, erano tutt’altre. Nel 2006 sul web compare Sharpcast Photos, un servizio che permette di archiviare, sincronizzare su vari computer e condividere foto. Nel 2008 i due fondatori del servizio abbandonano e lasciano le redini della società nelle mani di Laura Yecies, attuale CEO. La Yecies decide, come detto, di ristrutturare la società e di trasformare Sharpcast Photos in un servizio più ampio e “comprensivo”: nasce SugarSync.

 

 

Da allora inizia la lunga e proficua rincorsa agli altri servizi di cloud storage già presenti in Rete. SugarSync mette a disposizione degli utenti almeno 5 GB di spazio gratuito, che possono però essere aumentati sino a un limite di 32 GB. A differenza degli altri servizi, che prevedono la creazione di una cartella “madre” che viene di volta in volta sincronizzata con lo spazio a disposizione sulla nuvola, SugarSync permette di sincronizzare qualsiasi cartella o file presente nel nostro hard disk. Basterà selezionarla con il tasto destro e cliccare sulla voce Aggiungi a SugarSync per trasferire immediatamente il contenuto di quella cartella sul nostro spazio personale sulla nuvola.

Questo, sicuramente, è uno degli aspetti più interessanti di SugarSync. Ma ce ne sono anche molti altri che permettono al servizio, nato poco più di 3 anni fa, di recuperare, e in fretta, il divario che la separa da Dropbox. ù C’è, ad esempio, la possibilità di salvare sulla nuvola dei file inviati direttamente via mail, oppure la compatibilità con tutti i sistemi operativi presenti sul mercato (o quasi). Sono disponibili app per iPhone e iPad, per Android, per Symbian, per BlackBerry e Windows Mobile. Il client Sugarsync è disponibile sia per Windows che per Mac, oltre alla possibilità di accedere direttamente dal sito web.

Di grande interesse e utilità l’opzione per poter ascoltare la propria musica salvata nel cloud direttamente attraverso la app per smartphone o attraverso il client web. Non ci sarà bisogno di scaricare l’album o le canzoni che vogliamo ascoltare e poi salvarle sull’hard disk del nostro dispositivo, ma si potranno ascoltare direttamente dal web.

Anche sul piano dei prezzi, SugarSync lancia la sfida al rivale più conosciuto. SugarSync mette a disposizione dell’utente finale una scelta ampia e variegata, che parte da un pacchetto dal costo di 3,99 dollari al mese per uno spazio di 30 GB e arriva fino a 250 GB al costo di 250 dollari l’anno. A disposizione degli utenti anche altri due tagli da 60 Gb e 100 GB ai quali è possibile abbonarsi sia pagando di mese in mese o pagando in un’unica soluzione annua.

Chi fosse interessato a testarlo, ma non ha dimestichezza con i servizi di cloud sharing, può dare un’occhiata alle tante guide che il team di SugarSync ha pubblicato sul proprio sito web.

 

29 gennaio 2013

A cura di Cultur-e
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