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Cos’è la subscription economy e perché sta cambiando il mercato

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Attraverso questo metodo di "affitto", ci si può abbonare davvero a tutto: dalle piattaforme di film e serie TV ai servizi che propongono materie prime

subscription economy Shutterstock

In Breve (TL;DR)

  • La subscription economy offre accesso a beni e servizi tramite abbonamenti mensili o annuali, spaziando da piattaforme digitali come Netflix e Spotify a settori come alimentazione (HelloFresh) e mobilità (Drivalia CarCloud).
  • I vantaggi includono flessibilità e costi diluiti, ma gli svantaggi possono emergere con contenuti che scadono nel tempo o beni che non incontrano le aspettative, rendendo necessario un riacquisto.
  • Esempi innovativi includono MultiPass e All You Can Fly di Wizz Air, che applicano la subscription economy ai viaggi, offrendo voli e opzioni flessibili con pagamenti mensili o annuali.

La subscription economy ripensa la concezione tradizionale di acquisto di un prodotto, sostituendola con un servizio che punta piuttosto sulla sottoscrizione di un abbonamento

Esistono diverse tipologie di subscription economy: in certi casi l’utente accede a un catalogo di contenuti, come nel caso delle piattaforme di video streaming. In altri ha a disposizione una specie di noleggio con possibilità di riscatto del prodotto. 

In altri casi ancora la subscription economy prevede l’invio costante di prodotti appartenenti a categorie merceologiche specifiche: è il caso ad esempio dei cosmetici, piuttosto che delle materie prime

Questa nuova formula economica presenta diversi elementi di valore e si rivela efficace soprattutto per chi vuole testare più prodotti evitando l’impegno di un acquisto. 

Al tempo stesso anche la subscription economy ha i suoi contro, considerato che, soprattutto nel caso del digitale, l’utente rischia di dover rinunciare ai suoi contenuti preferiti quando meno se lo aspetta.

Cos’è e come funziona la Subscription economy

subscription

Shutterstock

La subscription economy è un nuovo modo di fare acquisti incentrato sul cliente e meno sul prodotto, al contrario del modello di business più tradizionale. Tutto questo può avvenire in diverse forme, in base alla tipologia di servizio o prodotto offerto.

Tramite sottoscrizione si può avere accesso libero a diverse categorie di beni: musicafilmo software, senza contare e-book e audiolibri solo parlando del settore prettamente digitale. Più tangibili sono vestitie oggetti di arredo, accessori e makeup, computer e smartphone fino a prodotti alimentari, snack, consegne a domicilio e ricette preparate secondo i gusti del cliente.

Uno di questi è la sottoscrizione in forma di noleggio di un servizio: come accade con le piattaforme di streaming di video o musica, il cliente si abbona per un lasso temporale e durante lo stesso può usufruire di tutti i contenuti messi a disposizione.

In caso di interruzione dell’abbonamento, l'accesso agli stessi non è più consentito a meno che il cliente non decida di pagare il costo previsto. Variante di questo tipo è il noleggio di un bene materiale: il cliente affitta dei prodotti per un lasso temporale, predeterminato o continuo, e finché non decide di interrompere il rapporto può usufruire dei beni scelti.

Esistono almeno due macro-categorie di subscription economy: da una parte un noleggio simile al leasing, dall’altra l’invio mensile di beni materiali.

Al termine del periodo, può decidere se restituire quanto noleggiato o, tramite pagamento, diventarne effettivamente proprietario. Un po' come succede con le automobili in leasing o con gli abbonamenti che permettono di cambiare spesso lo smartphone

Altra forma di sottoscrizione è quella di un abbonamento con l'invio mensile di beni materiali: il cliente, sottoscrivendo il contratto, si impegna a pagare per un periodo variabile che può andare da un mese singolo a potenzialmente fino alla rescissione del contratto. In cambio, l'azienda provvederà a inviare determinati tipi di prodotti rispetto a una cadenza temporale.

Solitamente, queste tipologie di abbonamento sono strutturate in maniera cadenzata dal punto di vista della durata. Si sceglie un abbonamento, quasi sempre mensile con rinnovo automatico, che solitamente dà la possibilità di disdire il contratto con qualche giorno di anticipo rispetto alla scadenza.

Dal punto di vista economico, le sottoscrizioni hanno un prezzo fisso mensile o annuale, stabilito in base alla tipologia/quantità di servizi o beni materiali ricevuti. Per lo stesso servizio, infatti, possono esserci fasce di abbonamento diverse, più economiche o più care in modo da poter attrarre più clienti possibili.

Quali sono i pro e i contro della subscription economy

subscription

Shutterstock

La subscription economy fornisce dei vantaggi che vanno ben oltre il bene stesso. Infatti, con un semplice abbonamento mensile è possibile per esempio avere accesso a cataloghidi film e musica potenzialmente infiniti.

Lo stesso vale per la possibilità di entrare in possesso, anche se in alcuni casi solo temporaneamente, di beni materialiche normalmente non potrebbero essere acquistati: a causa di difficoltà di reperimento, o magari per il prezzo di mercato.

Inoltre la subscription economy è perfetta per chi vuole testare un prodotto, o più proposte di prodotto. Dopodiché, se si è soddisfatti, si può scegliere di acquistare quanto testato; altrimenti si rimanda tutto indietro al mittente e si passa alla proposta successiva.

Di contro le sottoscrizioni a servizi sono, a fine contratto, lasciano gli utenti con il classico “pugno di mosche” in mano. Si pensi in tal senso agli abbonamenti a contenuti multimediali di varia natura, che, una volta interrotti, impediscono all’utente di fruire anche di eventuali file scaricati sul proprio dispositivo. 

Nel caso di noleggio di beni materiali, gli svantaggi consistono soprattutto nell’impossibilità di poter usufruire di eventuali sconti o agevolazioni, che potrebbero essere invece disponibili in casi di acquisto tradizionale.

La subscription economy ha una serie di vantaggi rispetto all’acquisto tradizionale, ma potrebbe non rivelarsi una soluzione adatta a tutti gli utenti…

Inoltre in certi abbonamenti legati all’invio di prodotti non sempre è possibile scegliere cosa ricevere. C’è dunque la possibilità che qualcuno i prodotti ricevuti dovesse non piacere all’utente.

Infine ogni utente deve riflettere su quanto la subscription economy gli permetta effettivamente di risparmiare. Da questo punto di vista non esistono regole fisse, soprattutto quando si parla di abbonamenti con accesso a una selezione di contenuti che scadono neltempo, come ad esempio quelli legati allo streaming di giochi

Se l’utente si ritrova spesso e volentieri a dover “riacquistare” il prodotto in questione, per potere continuare a utilizzarlo una volta che esce dal catalogo disponibile, la subscription economy si rivela fallimentare

Se invece il tempo di permanenza nel catalogo gli consente di vivere un’esperienza soddisfacente, la subscription economy si conferma una scelta più che azzeccata, anche dal punto di vista dell’esborso di denaro. 

Quali sono gli esempi più famosi di subscription economy

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Nei capoversi precedenti si è visto quanto la subscription economy si presti a interpretazione e modelli di business diversi tra loro, nonostante la condivisione di alcuni aspetti strutturali di fondo. Di conseguenza non è semplice stilare una lista completa non solo dei servizi, ma addirittura delle categorie di subscription economy disponibili sul mercato.

Innanzitutto è possibile sicuramente citare i colossi dell’intrattenimento on demand, che puntano su libraries composte da migliaia e migliaia di contenuti multimediali. È il caso ad esempio di Netflix, Amazon Prime Video, Apple TV e Disney Plus, parlando di film e serie TV, ma anche di Spotify o YouTube Music parlando invece di brani musicali. 

In tutti questi casi l’utente sottoscrive un abbonamento e, mese dopo mese, può accedere a un catalogo variabile di contenuti. Un approccio non troppo diverso rispetto a quello proposto da PlayStation, Nintendo e Microsoft per le loro offerte di gaming on demand

Detto ciò, la subscription economy non riguarda soltanto il mondo digitale. Si pensi in tal senso a un servizio quale HelloFresh, che propone agli utenti un abbonamento per ricevere settimanalmente dei box composti da ingredienti freschi già misurati, pronti per essere trasformati in ricette sfiziose. 

Le grandi piattaforme on demand di contenuti multimediali come Netflix o Spotify rappresentano solo uno degli esempi possibili di subscription economy…

Ma anche ai diversi esempi di subscription economy applicata al mondo della mobilità: è il caso ad esempio di Drivalia CarCloud, che propone un interessante servizio di noleggio auto attraverso un abbonamento che può venire rinnovato mese dopo mese. 

Con Drivalia CarCloud l’utente non deve fare altro che acquistare un voucher e scegliere una delle diverse vetture disponibili, ma non solo. Le vetture infatti possono addirittura venire cambiate in qualsiasi momento del periodo di sottoscrizione dell’abbonamento. 

Infine spazio a Wizz Air, la compagnia aerea low cost che sta testando la subscription economy anche nel settore dei viaggi internazionali, con due modelli differenti. 

Da una parte l’abbonamento MultiPass, che prevede il pagamento di una fee mensile e offre una selezione dimete e voli, con una serie di opzioni flessibili legate al bagaglio e al check-in. Dall’altra l’abbonamento All You Can Fly, che prevede un pagamento su base annuale e offre all’utente la possibilità di scegliere tra tutti i voli e le destinazioni di Wizz Air.

Per saperne di più: Cos’è e cosa si intende per digital marketing

A cura di Cultur-e
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