Prima Snapchat, poi Instagram, Facebook e WhatsApp, infine Twitter: piattaforme di diversa estrazione con diverse tipologie di interazione alla base che tuttavia sono state attraversate dal medesimo filo conduttore, ovvero le Storie sui social.
Oggi solamente una manciata di "abitanti" dei social non conoscono le Storie, e ancor meno non ne sono rimasti affascinati anche solo da spettatori.
L'aspetto curioso è che malgrado i cinque social network permettano di interagire con mezzi diversi, le Storie sembrano aver messo tutti d'accordo. Contenuti scritti, fotografie o brevi video, anche arricchiti con effetti o musica, che rimangono visibili per 24 ore, dopodiché vengono eliminate.
Cosa sono e come funzionano le Storie social
Le Storie sui social sono arrivate grazie a Snapchat, che le ha introdotte nel 2013. Funzionavano esattamente come oggi: a ciascun iscritto era data la possibilità di caricare foto o video brevi che rimanevano visibili solamente per 24 ore. Le possibilità di arricchire i contenuti erano minori di adesso, ma il principio alla base delle Storie social di Snapchat è rimasto inalterato negli anni ed è stato poi ripreso pari pari dalle piattaforme che le hanno introdotte successivamente.
Dopo il gradimento raccolto su Snapchat, le Storie sono arrivate nel 2016 su Instagram e nel giro di un anno pure su Facebook e WhatsApp (con il nome di Stati).
Una condivisione di idee prevedibile tra i tre social dal momento che da subito le Storie sono state enormemente apprezzate anche dal pubblico di Instagram, e che le tre piattaforme fanno tutte parte del gruppo guidato da Mark Zuckerberg, co-fondatore e proprietario di Facebook. Infine nel 2020 si è mossa anche Twitter, dove non vengono chiamate Storie ma Fleet.
Il nome è diverso, ma il funzionamento è il medesimo delle altre Storie social: anche in questo caso rimangono visibili per 24 ore, possono mostrare testo, video, GIF, sticker, foto o screenshot, ed essere arricchite con alcuni effetti. Inoltre, proprio come avviene su Instagram, se il profilo Twitter che ne pubblica una è aperto qualsiasi utente della piattaforma può visualizzare il Fleet, commentare o inserire una reazione tramite emoticon; se invece il Fleet viene creato da un profilo chiuso, questo sarà visibile solamente dai follower, i quali, di conseguenza, saranno gli unici a poter commentare o reagire.
Storie social, perché piacciono
Detto cosa sono e come funzionano le Storie dei principali social, spesso ci si chiede qual è il motivo per cui hanno avuto tanto successo, perché piacciono così tanto. Una risposta al quesito, peraltro legittimo, che sia concreta e magari anche oggettiva non c'è. Si possono solamente formulare delle ipotesi sulla base di alcune considerazioni.
Certamente c'è una componente del successo delle Storie è legato alla moda, quindi alla popolarità che hanno ottenuto in breve tempo.
A Snapchat sono bastati un paio di mesi per capire che il pubblico le aveva accolte molto bene e che nel giro di poco sarebbero state utilizzate parecchio. Del resto tra i segreti della popolarità delle Storie c'è il fatto che sono alla portata di tutti: qualsiasi iscritto possiede uno smartphone con almeno una fotocamera, ed in parallelo creazione e caricamento delle Storie sono processi davvero molto semplici anche per chi alla tecnologia non "dà del tu".
In più c'è quella dinamica chiamata Fear Of Missing Out (paura di perdere qualcosa in italiano) che probabilmente ha finito per determinare buona parte del successo delle Storie.
Il fatto che restino visibili solamente per 24 ore fa sì che l'utente sia incentivato ad entrare sul social almeno una volta al giorno per guardare le Storie che altrimenti andrebbero perse. La natura temporanea di questa tipologia di contenuti ha determinato un grosso vantaggio per le piattaforme che così hanno potuto "fidelizzare" l'utente, e probabilmente sono anche alla base del fenomeno dei creator o degli influencer, che con i post ma soprattutto con le Storie hanno anche accresciuto la fidelizzazione del loro pubblico di riferimento. Senza poi contare che una maggiore e più costante presenza sui social ha impennato un altro tipo di entrate per le piattaforme e gli influencer, quelle degli inserzionisti che attraverso gli annunci pubblicitari hanno fatto arrivare il loro messaggio, il loro prodotto, o il loro brand ad un numero più elevato di potenziali clienti.
Vedere le Storie IG in anonimo, si può?
C'è un'altra questione che ronza nei pensieri di molti: è possibile visualizzare le Storie in modo anonimo? Il proprietario della Storia infatti può sempre controllare il numero di utenti che l'hanno visualizzata e chi l'ha visualizzata. Esiste quindi un modo per guardare le Storie social di nascosto, senza far apparire il proprio profilo nell'elenco delle visualizzazioni? Anzitutto va detto che in genere i social non permettono di visualizzare le Storie anonimamente per un motivo molto semplice: l'interazione tra gli utenti è l'elemento fondante di qualsiasi social, e se non ci sono tracce non ci sono nemmeno interazioni.
Esistono tuttavia dei metodi per visualizzare ad esempio le Storie IG (di Instagram) senza lasciare tracce, ma va detto che nessuno di essi è efficace con i profili chiusi, quelli in cui si può entrare solo dopo aver inviato la richiesta.
Il metodo che consigliamo in primis perché non mette a repentaglio neppure minimamente la sicurezza dell'account principale passa dalla creazione di un secondo account, con cui guardare le storie mascherando la propria identità. Non è il massimo poiché bisognerebbe comunque inviare una richiesta ai profili chiusi da seguire, i quali potrebbero rifiutarla, e servirebbe mantenere "vivo" con una certa periodicità il secondo account per evitare che dopo un po' Instagram lo elimini poiché inattivo.
I metodi più rapidi passano invece da servizi appositi. Alcuni siti web come insta-stories permettono di guardare post e Storie su Instagram in totale anonimato, ma esistono anche delle app sia per Android che per iOS che consentono di farlo, come ad esempio Story Saver per il robottino verde, gratuita ma con pubblicità, o Profile+ per iPhone e compagnia, anch'essa gratuita ma con pubblicità all'interno.