un'ormai inarrestabile declino. L'ultima carta sulla quale puntare è affidare nuovamente il timone a chi quell'azienda aveva creato in un garage poco più di 20 anni prima. Così, grazie anche all'acquisizione di NeXT, la vecchia dirigenza della casa della mela morsicata affida nuovamente la presidenza - e la guida strategica - a Steve Jobs. Da quel momento in poi la scalata di Apple sembrerà essere inarrestabile, tanto che oggi è la società a maggior capitalizzazione al mondo (la prima ad aver superato il valore di 1.000 miliardi di dollari).
E il simbolo di questa rinascita è l'iMac, il primo prodotto pensato, progettato e realizzato da Apple dopo il ritorno al comando di Steve Jobs. Affiancato da un gruppo di giovani dirigenti e designer che ancora oggi occupano ruoli cardine all'interno dell'organigramma Apple (uno su tutti, Jony Ive, designer del primo iMac e artefice, tra le altre cose, dell'iPhone e decine di altri prodotti con il marchio della mela morsicata), Jobs tira fuori dal cilindro il più proverbiale dei conigli.
L'iMac, pur condividendone alcuni tratti caratteristici (quanto meno a livello di ottimizzazione hardware/software e intuitività d'uso), è l'esatto contrario dei computer Apple realizzati in quegli Anni '90. I predecessori dell'iMac avevano un design piuttosto classico (non molto diverso dai computer di quegli anni, ovviamente) e colori standard: l'iMac metterà da parte il beige e il nero per presentare un dispositivo all in one (uno dei pochi a quel tempo) a forma d'uovo e con scocca colorata disponibile in cinque tonalità differenti. Apple dimostra così di essere all'avanguardia sia dal punto di vista tecnico, sia da quello del design.
Il primo iMac
Nel presentare il suo primo prodotto da quando era tornato a guidare Apple, Steve Jobs elencò tutti i difetti dei computer entry level di fine Anni '90: dotati di processori datati e lenti, non erano pensati per la navigazione online e utilizzavano porte e connettori di vecchia generazione. L'iMac nasce proprio per ribaltare questo concetto: nonostante sia un PC rivolto a un pubblico generalista, il computer Apple monta un processore d'avanguardia (il G3, ancora progettato e realizzato direttamente dalla casa di Cupertino), porte Ethernet 100 megabit per garantire una velocità elevata per la connettività Internet, e sostituisce tutte le varie porte seriali con porte USB, più veloci e versatili.
Nonostante alcune voci fuori dal coro, l'impatto del primo iMac fu devastante, tanto per Apple quanto per i suoi concorrenti. La casa di Cupertino, tornata sotto la guida di Steve Jobs, diede un assaggio di cosa sarebbe stata capace di fare in futuro (nel 1999 viene lanciato sul mercato il nuovo laptop, dalle forme e dai colori simili all'iMac, nel 2001 è il turno dell'iPod, poi nel 2007 arriva l'iPhone, nel 2011 l'iPad e, infine, nel 2015 l'Apple Watch).
L'iMac G4
Grazie anche al successo commerciale del primo iMac (o iMac G3, in gergo tecnico), Apple torna a macinare successi e profitti. Allo stesso tempo, però, capisce che non può più cullarsi sugli allori e ben presto decide di cambiare radicalmente quello che era stato il suo prodotto di maggior successo degli ultimi anni (se non dell'ultimo decennio). Nel 2002 lancia la seconda generazione di iMac (o iMac G4): pur mantenendo la filosofia dell'all in one, la casa di Cupertino presenta un dispositivo completamente differente rispetto a quello di appena quattro anni prima: le componenti hardware erano posizionate all'interno di una semisfera che funge anche da base del dispositivo, mentre il monitor a tubo catodico viene sostituito da un monitor LCD (da 15 pollici) collegato tramite un braccio mobile. Vengono messe da parte anche le scocche colorate, a favore di un design più raffinato e caratterizzato da colori tenui (bianco e grigio).
Nuovo design e nuovi processori
Non passa poi molto e l'iMac cambia ancora. Nel 2004 viene introdotto un nuovo design, molto simile a quello attuale: peso e dimensioni del computer vengono ridotti ulteriormente, implementando tutte le componenti hardware direttamente all'interno della scocca protettiva dello schermo, mentre la base semisferica viene sostituita da un supporto in alluminio che resiste fino ai nostri giorni. Nel 2006, invece, Apple rinnova la linea di iMac introducendo nuovi processori: addio ai PowerPC progettati e sviluppati internamente, benvenute alle CPU Intel Core (le stesse montate dai computer Windows, tanto per intendersi). Come si capirà, si tratta dell'ennesimo cambio epocale da quando Steve Jobs era tornato in carica: nello stesso momento nel quale la casa di Cupertino è impegnata a progettare il suo primo smartphone, cambia completamente l'architettura informatica del suo prodotto di maggior successo, rischiando di mettersi nuovamente in una situazione di pericolo. La scelta, invece, si rivela azzeccata e consente ad Apple di sviluppare computer sempre più potenti e dal design più raffinato.
iMac Aluminium
Passano pochi mesi dal lancio dell'iMac con processori Intel e Apple si presenta sul mercato con un nuovo modello. Questa volta, però, le novità sono tutte estetiche. Il PC della casa di Cupertino riduce ulteriormente le proprie dimensioni e assume forma e design molto simili (identiche, al netto di pochi particolari) a quelle attuali. Un computer estremamente sottile, interamente contenuto all'interno della scocca del monitor che, anziché essere in plastica, viene realizzata in alluminio. Apple, insomma, riesce nell'impresa di affinare ulteriormente il design e l'estetica del suo prodotto di punta, realizzandolo con materiali di pregio e (per quegli anni) esclusivi.
Da allora, la verve innovatrice della casa di Cupertino (quanto meno sul fronte dei computer desktop) si è un po' arenata. Certo, i modelli di iMac presentati dal 2010 in poi hanno linee ancora più morbide e affusolate, ma il design è rimasto di fatto immutato. Sono cambiate, ad esempio, grandezza e rapporto forma del monitor, così come la sua tecnologia (ora gli iMac montano Retina Display), ma sugli altri fronti ben poco è stato modificato.
12 novembre 2018