Fino a una settimana fa poteva vantarsi di essere il secondo acquisto più costosi di sempre di Amazon, che nel 2012 aveva sborsato ben 775 milioni di dollari (in contanti) per rilevare la quota di maggioranza dalle mani di Mick Mountz, Peter Wurman e Raffaello D’Andrea, i tre fondatori dell'azienda. Kiva System resta comunque il più grosso investimento mai fatto dalla società di Jeff Bezos nell'ambito dell'organizzazione e strutturazione dei suoi magazzini in giro per il mondo, solitamente tra le voci di bilancio più pesanti dalle parti di Seattle.
La storia di Kiva System
Dal 1999 al 2001 Mick Mountz lavora all'interno del team di business process di Webvan, società specializzata nel trasporto e nella consegna a domicilio di generi di prima necessità - pane, pasta, verdure e altro - ordinati direttamente su Internet. Dopo un primo momenti di grande crescita, Webvan si vede costretta a chiudere i battenti sotto il peso dei debiti e delle spese divenute ormai insostenibili. Mountz, che su Webvan aveva investito (professionalmente e umanamente) molto, individua immediatamente il “colpevole”: un sistema di immagazzinamento e gestione delle merci poco efficiente.
Il futuro CEO di Kiva System si rende conto, dunque, della necessità della necessità di un diverso sistema di organizzazione e movimentazione delle merci all'interno dei magazzini, che permetta di velocizzare i tempi di consegna e ridurre le spese. È a questo punto che nasce l'idea di Kiva, che sarebbe rimasta tale se Mountz non avesse incontrato Wurman e D'Andrea, esperti in ingegnerizzazione dei processi e robotica. I tre si siedono attorno a un tavolo e, nel giro di pochi mesi, fondano Kiva. Dopo qualche difficoltà iniziale, dovuta principalmente al reperimento dei fondi, Kiva System cresce in fretta, riuscendo a conquistare clienti come Office Depot e Staples, due delle maggiori catene di supermercati e centri commerciali degli Stati Uniti. Nel 2009 occupa la sesta posizione nella classifica delle società degli Stati Uniti con il maggior tasso di crescita e inizia ad attirare le attenzioni dei grandi nomi dell'e-commerce. Nel 2012 arriva Jeff Bezos con un assegno da 775 milioni e acquista la società.
Il sistema di Kiva System
Kiva utilizza centinaia di robot mobili e un potente software di gestione per offrire un sistema completo di gestione e organizzazione di magazzini di grosse dimensioni. Il sistema ideato da Mountz, Wurman e D'Andrea permette di conservare, spostare e ordinare le merci in maniera facile e veloce: gli oggetti non sono conservati su scaffali statici, né vengono spostati per mezzo di nastri trasportatori o muletti, ma sono sistemati su piccoli scaffali trasportabili con facilità all'interno del magazzino.
Quando un ordine è inserito all'interno del database Kiva, il software di gestione del magazzino individua il bot (o drive unit) più vicino allo scaffale e fornisce le indicazioni per raggiungerlo. Il piccolo robot si muove all'interno del magazzino scansionando dei codici a barre stampati sul pavimento e contenenti informazioni sul reparto in cui si trova. Una volta individuato lo scaffale, la drive unit si posiziona al di sotto della base, lo solleva e lo porta all'addetto che ha inserito l'ordine. Una volta preparato il pacco, questo viene posizionato su altri scaffali in attesa che altri bot arrivino per trasportarli verso i camion. Una serie di sensori posizionati sulla scocca dei robot e un software di controllo avanzato permettono ai bot di muoversi senza problemi all'interno del magazzino, evitando che ci siano collisioni o incidenti di alcun genere. Per facilitare il compito, inoltre, la strutturazione del magazzino è allo stesso tempo centralizzata e decentralizzata: mentre tutti gli scaffali sono ospitati nella parte centrale, tutte le operazioni di imballaggio sono effettuate ai lati del “nucleo”.
I robot
Arrivati alla terza generazione, i robot di Kiva System si dividono in due modelli. Il primo, adatto per realtà non molto grandi, è largo circa 60 centimetri, lungo poco più di 75 e capace di trasportare pesi sino a 450 chili. Il secondo, adatto invece a magazzini di grandi dimensioni, riesce a sollevare carichi di 1.300 chili circa e viaggiare alla velocità di 1,3 metri al secondo. Entrambi i modelli sono mossi da motori ad energia elettrica ed hanno bisogno di essere ricarcati per cinque minuti ogni ora di utilizzo.