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Star Wars Squadrons, recensione e gameplay dell'ultimo capolavoro

L'ultimo capitolo dedicato alla saga degli Jedi stupisce per grafica e adrenalina, ma ha un grande difetto

star wars squadron

Star Wars Squadrons è il nuovo titolo di EA Motive Studios, ambientato nell'universo roboante di Star Wars esattamente dopo gli eventi narrati nel sesto episodio della saga, Il Ritorno dello Jedi. Lanciato sul mercato il 2 ottobre 2020, il titolo sviluppato dalla società canadese Motive Studios è una commistione di combattimenti aerei e scenari mozzafiato, nato e cresciuto per far gola ai fan della tentacolare creatura di George Lucas.

Protagonisti della storia sono due piloti, Rao Highmoon appartenente allo squadrone Vanguard della Repubblica e Case Kassandora dello Squadrone Titan dell'Impero. I due personaggi, completamente personalizzabili all'inizio del gioco, consentiranno di accedere a al gioco vero e proprio e di lanciarsi nelle avventure narrate nelle 14 missioni, proposte in 4 livelli di difficoltà, disponibili sia in modalità player singolo che in versione multiplayer, tutta da giocare online.

I veri protagonisti: i velivoli

star wars squadron

Di tutto rispetto sono le categorie di caccia stellari giocabili. Ogni giocatore ha la possibilità di sedersi nella cabina di pilotaggio di X-Wing, Caccia, Intercettori e TIE fighter progettati con una cura dei dettagli da far venire i brividi. Sedersi davanti allo schermo e mettersi in volo con uno di questi piccoli gioielli della programmazione è come fare un salto ai confini dello spazio, un'avventura nell'avventura che vale già di per sé l'opportunità di dare una chance a questo nuovo game di EA.

Una volta presa confidenza con i comandi di gioco, gestibili attraverso l'interfaccia che consente di organizzarli secondo il proprio gradimento, non resta dunque che salire a bordo del proprio velivolo e andare contro il nemico. Facile, no? Certo, ma bisogna sempre tenere sotto controllo la potenza del mezzo, in modo da poterla incanalare nella caratteristica che più è necessaria nello specifico momento di gioco: velocità, manovrabilità, capacità di danno e difese, solo per citarne alcune.

Star Wars: Squadrons sarà per molti appassionati di PS l'occasione di tirare fuori dal cassetto il visore di realtà virtuale e indossarlo per vivere l'avventura di volo in maniera ancora più immersiva, giocando proprio da dentro le meravigliose riproduzioni dei velivoli della saga. Muovendo lo sguardo, è infatti possibile ammirare attraverso il visore di PlayStation tutti i dettagli ricreati nella cabina di pilotaggio, oltre a poter approfittare della visuale completa rispetto al campo visivo ristretto tipico del gioco visto attraverso lo schermo.

Se a primo acchito questo tipo di approccio può sembrare estremamente complesso, soprattutto per chi in passato non ha avuto la possibilità di cimentarsi con gli altri titoli della saga, all'atto pratico imparare a pilotare questi gioiellini virtuali dello spazio è piuttosto intuitivo. Inoltre, col crescere della difficoltà di pari passo con i progressi effettuati dai giocatori durante le campagne proposte in ogni livello, si ha tutto il tempo necessario per mettere a punto le tecniche di un provetto pilota.

La massima difficoltà di pilotaggio dei velivoli in game si incontra anche nella modalità multiplayer, tipologia di gioco che richiede un grande affiatamento tra compagni e tempo e spazio per studiare le tattiche e le possibili evoluzioni aerospaziali da sfoggiare durante gli scontri con A-Wing e X-Wing pronti all'uso negli hangar di Star Wars: Squadron.

Star Wars Squadron: cosa manca

star wars squadron

Se la grafica ricopre il ruolo del protagonista di questo videogame, anche grazie a uno dei motori grafici più performanti degli ultimi tempi ovvero Frostbite sviluppato da DICE, la pecca più grande di Star Wars: Squadron si nasconde negli obiettivi di gioco.

Il percorso che accompagna tutta la vita virtuale del personaggio, infatti, non consiste in attività e missioni particolarmente entusiasmanti ma si limitano a far compiere al giocatore piccoli task che poco aggiungono alle dinamiche di questo titolo.

Tra aerei della fazione opposta abbattuti e operazioni di supporto ai propri compagni di squadra contro il fuoco nemico, Squadron è ben lontano dal coinvolgimento che ha reso appassionanti alcuni dei titoli più apprezzati della stessa tipologia.

Neanche la storia narrata durante gli eventi del gioco, purtroppo aiuta a ritirare su le sorti di un gioco tanto entusiasmante graficamente quanto poco accattivante nella sua giocabilità Con colpi di scena ben prevedibili sulla lunga distanza e personaggi di dotati di personalità piatte e che fanno fatica a stamparsi nella memoria, questo capitolo della saga di Star Wars in formato videogioco non riesce a soddisfare completamente le aspettative dei player amanti del genere.

Ma questo vale per il giocatore singolo perché, è giusto sottolineare, la musica cambia passando al multiplayer. Che ci si lanci nella Dogfight o nelle battaglie da cinque giocatori per squadra, ogni modalità riesce a coinvolgere sia dal punto di vista visivo che dell'azione più pura tutti i partecipanti, focalizzandosi completamente sulla collaborazione tra membri del team. E poi via alle scorribande lungo gli angoli più remoti della mappa, colpendo aereo nemico dopo aereo nemico.

Dalla cooperazione tra membri della stessa compagine, ancora più in stretto contatto grazie alla possibilità di utilizzare la chat vocale, non possono che nascere strategie di gioco, tattiche per sferrare contro il nemico attacchi letali e portando aiuto ai propri compagni quando più ce n'è bisogno. Le opportunità non mancano per costruire un gruppo di gioco competitivo, una volta stabilite le basi per affrontare l'avversario durante le fasi di scontro aereo.

Star Wars Squadron: il nostro giudizio

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Star Wars: Squadrons è un titolo che unisce simulazione e sparatutto, giocando le sue carte migliori nelle fasi di volo ma che fa attaccare allo schermo principalmente se giocato in compagnia, riempiendo ore di divertimento ed emozioni. Giocato come single player, invece, soffre un po' soprattutto a causa dell'approccio blando alle storie e allo sviluppo di dettagli fondamentali come personaggi, obiettivi e linee narrative.

Se è la modalità da giocatore singolo quella a fare più gola, forse questo game potrebbe non soddisfare completamente le aspettative ma, viceversa, giocato in compagnia, potrebbe essere al centro di appassionanti sfide tra amici.

A cura di Cultur-e
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