Come è noto, anche in modalità standby, tutti i televisori consumano un po' di energia. Il discorso naturalmente varia da dispositivo a dispositivo, ma in tempi come questi, col prezzo della corrente elettrica in costante aumento, è sempre bene essere consapevoli dei consumi dei propri elettrodomestici. Vediamo come capire quanta energia sta “sprecando” la TV di casa.
Differenza tra standby e modalità a basso consumo energetico
Prima di parlare effettivamente di consumi e di soluzioni per non sprecare energia occorre fare una breve premessa: il televisore, a differenza di molti altri dispositivi elettronici come le lampade, ad esempio, non ha una vera e propria modalità di spegnimento e accensione.
In questo caso, infatti, è più corretto dire che la TV ha una modalità standby che spegne lo schermo ma lascia sempre il dispositivo in una specie di stato di sospensione (chiamato carico fantasma), in modo che possa rispondere rapidamente agli input del telecomando. La stessa cosa vale per i device affini come decoder o console per i videogiochi.
Parliamo di un consumo relativamente ridotto ma che potrebbe salire se consideriamo un dispositivo smart che ha bisogno anche di mantenere una connessione costante alla rete per accedere a specifiche funzioni, come la riproduzione di contenuti in streaming, ad esempio, o un assistente vocale.
La cosa che sorprende, però, è che nonostante la straordinaria evoluzione tecnologica, le TV non hanno saputo superare questo “problema” del carico fantasma.
Se in passato la cosa era giustificata dal fatto che il televisore dovesse mantenere il tubo catodico sempre caldo e operativo per le accensioni istantanee, oggi, “per colpa” dei dispositivi smart sempre più avanzati, il discorso è più o meno lo stesso, pur avendo superato l’obsoleto funzionamento di cui sopra.
Come risolvere il problema del consumo di energia della TV in standby
A prescindere da quanto dichiarato dai produttori, il modo più sicuro per determinare i consumi di energia di un dispositivo in standby è provvedere a una misurazione in prima persona.
Prendiamo in considerazione solo i televisori che sono tra gli elettrodomestici più diffusi: le misurazioni effettuate sulle smart TV mostrano un consumo che va da pochissimi watt (per i modelli più nuovi) fino a circa 20W per quelli meno recenti. Diciamo che, in media, una smart TV in modalità standby, consuma circa 13-14W.
Facendo le dovute proporzioni, con dispositivi che rimangono inattivi per circa 15 o 20 ore al giorno, il consumo di corrente da carico fantasma si aggira circa sui 15-20 euro all’anno, con le cifre che calano vertiginosamente con i televisori dotati di smart standby che hanno un bassissimo dispendio di energia.
La soluzione, ovviamente, non è quella di correre a comprare un nuovissimo (e costosissimo) dispositivo smart, ma di rispondere al problema in maniera più intelligente: semplicemente staccando la spina. Certo, il tempo di accensione e sincronizzazione potrebbe essere leggermente maggiore, ma comunque niente di insopportabile.
Potrà sembrare un’affermazione banale, ma la soluzione più semplice è anche la più efficace per risolvere il problema e andare a risparmiare una cifra che, per quanto irrisoria, può aiutare a far quadrare il bilancio familiare.