In principio c'erano i gruppi Facebook. Le prime community virtuali di vicinato, almeno nel nostro Paese, sono nate proprio sulle bacheche di Facebook, all'interno di gruppi chiusi nei quali era possibile incontrare (quanto meno virtualmente) il proprio dirimpettaio e gli altri vicini di casa. Si chiamavano - e si chiamano - social street e prendevano tutti le mosse dall'esperienza degli abitanti di Via Fondazza a Bologna. Anche grazie a questa esperienza, i social di vicinato sono diventati un fenomeno in rapida crescita anche alle nostre latitudini.
Dopo aver affondato le radici al di là dell'oceano, i social per vicini di casa hanno "attecchito" anche da noi, permettendo a moltissime persone di conoscere aspetti che ignoravano della vita dei loro dirimpettai. Queste community prettamente local hanno saputo sfruttare a dovere principi e funzionalità dei social network - strumenti di comunicazione "global" - per rafforzare il senso di appartenenza al quartiere nel quale si abita, migliorare i rapporti tra vicini e aiutato a conoscerci un po' meglio gli uni con gli altri.
Cosa sono i social di vicinato
Nonostante nell'immaginario collettivo i rapporti tra vicini non siano dei migliori - chi non ricorda le furiose riunioni di condominio di Fantozzi? - il fenomeno delle social street e dei social network dedicati ai vicini di casa sembra far trasparire l'esatto contrario. Sui social di vicinato ci si conosce, si scambiano opinioni, si creano gruppi di interesse e si cerca di essere collaborativi con i propri dirimpettai e vicini. Insomma, una sorta di esperimento sociale su ampia scala - i social per vicini sono ormai presenti in tutto il mondo - che vuole ribaltare il vecchio concetto di vicini litigiosi e più inclini a farsi dispetti piuttosto che collaborare.
Quali sono i migliori social di vicinato
Come detto inizialmente, dopo l'esperienza fortunata delle social street su Facebook, nel nostro Paese sono comparse diverse piattaforme social nelle quali è possibile ritrovarsi con chi ci abita attorno per fare conoscenza, scambiarsi consigli e collaborare nella manutenzione degli spazi pubblici del quartiere. Gran parte di queste piattaforme sono nate proprio in Italia, ma pian piano si stanno facendo spazio anche piattaforme provenienti dagli Stati Uniti che, dopo un breve periodo di adattamento alla realtà italiana, provano a rubare spazio e pubblico ai social per vicini nostrani.
SocialStreet.it
Il sito non è una vera e propria piattaforma social, quanto una vetrina nella quale è descritto il progetto che si trova alle spalle delle comunità social street italiane e i link ai vari gruppi Facebook emuli dell'esperimento bolognese di Via Fondazza. Spulciando nel portale, inoltre, si potranno trovare le linee guida per costituire una community vicinale su Facebook, con regole da seguire e una sorta di netiquette per non creare confusione o alimentare tensioni tra i vari membri del gruppo.
Nextdoor
Si tratta di uno dei primi "trapianti" di social per il buon vicinato in Italia. Nextdoor, attiva in oltre 200 mila quartieri di diverse città degli Stati Uniti, Francia, Germania, Olanda e Regno Unito, si propone come la piattaforma perfetta per creare delle comunità virtuali con i propri vicini nella quale discutere di tutto quello che riguarda il proprio quartiere. Su Nextdoor (che, letteralmente, vuol dire "porta affianco") si potranno conoscere le altre persone che vivono nella nostra stessa strada o nelle zone limitrofe, organizzare eventi e scambiarsi consigli di ogni genere. Insomma, una via di mezzo tra forum e piattaforma social, nella quale fare amicizia e trovare supporto per la vita di quartiere.
OLIO
I rapporti di buon vicinato non si basano solo su eventi mondani o richieste d'aiuto complesse. A volte basta mettere a disposizione un litro di latte o un chilo di zucchero per trovarsi bene con i propri vicini. OLIO, piattaforma statunitense che sta pian piano diffondendosi anche alle nostre latitudini, basa il proprio successo proprio su questi principi basilari. Se, ad esempio, abbiamo in casa degli alimenti che stanno per andare a male - frutta, verdura, carne, pesce, affettati o qualunque altro genere alimentare - potremmo metterlo a disposizione dei nostri vicini, e darlo così a qualcuno che ne ha bisogno per cucinare la cena o prepararsi il pranzo da portare a lavoro.
NoRuba
Così come esistono dei social network "di nicchia", pian piano stanno nascendo e si stanno diffondendo delle piattaforme per vicini non generaliste. È il caso di NoRuba, che si concentra sulla sicurezza del quartiere o della strada in cui si vive. Gli iscritti alla piattaforma, infatti, possono avvisare i vicini di strani movimenti e metterli in guardia in caso di possibili pericoli.
FirstLife
Come dice il claim della piattaforma, FirtsLife è uno strumento per riconnettere vita reale e vita virtuale. La rete per il buon vicinato, infatti, si propone come strumento principe per organizzare eventi e manifestazioni che si svolgono all'interno del quartiere. La piattaforma, dunque, funge da "ponte" che permette di raggiungere tutti gli abitanti della nostra zona - o, quanto meno, quelli che utilizzano l'app - per informarli degli eventi che si terranno nei prossimi giorni o nelle prossime settimane e riuscire così a incontrarsi anche nella vita reale.
TocTocDoor
Nata da una startup di Foggia ma attiva già a Roma, Milano, Torino e Bologna, TocTocDoor è una piattaforma nella quale gli abitanti di una strada o un quartiere possono incontrarsi - virtualmente - per parlare della vita all'interno della loro zona, dare informazioni su eventi o altre manifestazioni e trovare aiuto per esigenze pratiche (come una baby sitter referenziata, un bravo idraulico in zona e così via).