“Spiare” i commenti e i post degli utenti sui social media è un ottimo strumento per fare indagini di mercato. Le aziende lo hanno scoperto e stanno proseguendo sempre più su questa strada. I canali “informali” possono, infatti, rivelare in maniera tempestiva gusti e tendenze dei clienti.
Qualche esempio: la multinazionale americana Walmart ha utilizzato Twitter per sondare il terreno e capire l’orientamento degli utenti in vista della distribuzione di una nuova torta a forma di lecca lecca. Il marchio di cosmetici Esteé Lauder ha aperto un voto per le tonalità dimake up da esporre sugli scaffali. Squishable, marca di giocattoli, prima di scegliere la versione di un nuovo peluche, ha chiesto su Internet il parere degli utenti. Samuel Adams, marca di birra americana, ha interpellato online gli appassionati su lievito, luppolo, colore e altre qualità, per la realizzazione di una birra, chiamata Ale B’Austin.
Secondo Elisabeth Francis, responsabile marketing di Gilt, sito di e-shopping, “i social network dicono esattamente a cosa sono interessati i clienti, ed è incredibile che si possa ottenere questo tipo di riscontro in tempo reale”. L’anno scorso Walmart ha anche acquistato Kosmix, società specializzata nell’analizzare le tendenze commerciali che emergono dalle conversazioni sui social media.
Quali sono le principali strategie utilizzate? Le aziende e le principali società di ricerca che si occupano di Web marketing rassicurano: gli unici dati presi in considerazione sono quelli pubblici. Anche se alcuni tipi di applicazioni necessitano dell’accesso a informazioni personali riguardanti sesso, età, amici, foto, aggiornamenti del profilo. Il rischio che ci sia un’invasione della privacy è, purtroppo, costantemente dietro l’angolo.
23 agosto 2012
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