Come e quanto lo smartphone incide sulle modalità di acquisto e sulle decisioni in-store dei clienti? Questa la domanda alla quale Google ha tentato di dare risposta con un’inchiesta sul rapporto tra l’utilizzo dello smartphone all’interno dei negozi e lo shopping. E ne è venuto fuori che i clienti sono ormai abituati a utilizzare i loro dispositivi mobili nei punti vendita. Il cliente-geek tipo è quello che, grazie allo smartphone, compara i prezzi per trovare il più basso e risparmiare qualche euro (a volte anche decine).
Non solo, però. Perché lo smartphone è diventato il personal shopper preferito di moltissimi utenti, come mostrano le infografiche realizzate dal gigante di Mountain View a partire dai risultati dell’inchiesta.
Le basi
Il cliente che utilizza lo smartphone all’interno di un negozio è solitamente più propenso a spendere una cifra maggiore per i suoi acquisti. Sembrerà strano, ma questo è uno dei primi dati che si evince dalla ricerca Google. I geek-acquirenti, infatti, spendono solitamente il 25% rispetto a chi usa solo sporadicamente il cellulare in-store. Inoltre, l’82% dei clienti preferisce il browser ad app dedicate per cercare informazioni sugli oggetti da acquistare.
L’utilizzo
Entrando nello specifico, lo smartphone viene utilizzato dai clienti soprattutto prima dell’acquisto. Il 90% degli intervistati da Google ha affermato di effettuare ricerche ben prima di entrare nel negozio. Il 58% lo utilizzare per arrivare in negozio grazie al GPS, oltre il 40%, invece, compara i prezzi di uno stesso prodotto in diversi punti vendita, e poco più del 30% per conoscere la disponibilità del prodotto tra gli scaffali del negozio.
In store
L’84%, invece, ha affermato che utilizza lo smartphone anche quando si trova nel negozio. Anche in questo caso, tra le attività preferite troviamo la ricerca del miglior prezzo. Gli intervistati, inoltre, dimostrano di non nutrire preferenze particolari verso questo o quel settore merceologico. Bene o male, un geek-acquirente utilizza lo smartphone per cercare informazioni su tutti i prodotti, a partire dai gadget tecnologici sino ad arrivare agli oggetti per la cura degli animali domestici.
Personal shopper
Ben presto i commessi dei negozi potrebbero essere rimpiazzati da un loro omologo virtuale. Visualizzato sullo schermo di un qualsiasi smartphone. Un terzo degli intervistati afferma, infatti, di preferire il proprio cellulare rispetto ad un addetto alle vendite in carne ed ossa. Una tendenza che raggiunge il picco nel settore dell’hi-tech, dove più della metà dei geek-acquirenti preferisce cercare informazioni con il proprio dispositivo mobile piuttosto che rivolgersi al personale del punto vendita.
Risparmi
L’utilizzo dello smartphone è improntato soprattutto al risparmio. E non solamente di denaro, come potreste pensare. Il 55% degli intervistati afferma di utilizzare il cellulare perché gli permette di risparmiare tempo, mentre la ricerca del miglior prezzo arriva in seconda battuta (di poco al di sotto del 50%). Il 53%, comunque, compara i prezzi proprio attraverso il suo dispositivo mobile.
Motore
Il motore di ricerca resta di gran lunga il mezzo preferito dai geek-acquirenti nella loro opera di ricerca. L’82% dichiara di utilizzarlo e preferirlo a qualsiasi app del settore in generale. Percentuale che resta comunque altissima se ci si focalizza anche su altri aspetti del processo di acquisto: il 73% lo utilizza per trovare l’indirizzo del negozio, il 72% per comparare i prezzi e il 63% per trovare sconti e offerte promozionali.
Le implicazioni
Da ciò scaturiscono tre conclusioni importantissime. Per tutti i negozi di tutte le tipologie, il web marketing non è solo un’opzione tra le tante: è una scelta ormai obbligata. Gli smartphone sono diventati mezzi imprescindibili del processo di acquisto: aiutano gli acquirenti a scoprire dove sia il negozio e li guidano tra i reparti alla ricerca del prodotto desiderato. Visto quanto appena detto, bisogna riconoscere il ruolo fondamentale delle tecnologie mobili nei moderni processi di vendita e di acquisto di beni e servizi.
28 maggio 2013