Il cambiamento è stato piuttosto veloce. Quando Steve Jobs presenta il primo modello di iPhone – siamo nel 2007 – probabilmente nessuno immaginava che quel "telefonino con le app" avesse le potenzialità per rivoluzionare in toto le nostre vite in così poco tempo. Ci si ritrova, a poco meno di 10 anni da quell'esordio, a commentare un panorama tecnologico – e non solo – profondamente mutato: gli smartphone hanno cambiato il modo in cui consumiamo e produciamo media (basti pensare la facilità con cui è possibile realizzare video e fotografie), il modo in cui interagiamo con gli altri (i social media sono l'esempio principale, ma anche Pokemon Go non scherza) e, in definitiva, le nostre stesse vite.
Allo stesso tempo, l'utilizzo dello smartphone e il "consumo" di app continua a crescere in maniera esponenziale anno dopo anno, tanto che la teoria del second screen (smartphone e tablet come "schermo" supplementare a quello televisivo per scrutare e analizzare la realtà che ci circonda) è ora in crisi. Secondo i dati di AppAnnie, società leader nelle analisi di mercato legate al business della telefonia mobile e delle app, smartphone e tablet sono diventati il primo schermo, andando così a sostituire il televisore nella quotidianità di tutti noi.
Sempre più app
Confrontando i dati del I trimestre 2014 con i dati del I trimestre 2016 si scopre che il tempo speso a interagire con le app è più che raddoppiato. Un risultato frutto di due fattori differenti: da un lato la maggior diffusione di dispositivi mobili smart nei Paesi in via di sviluppo, dall'altro una crescita "netta" nell'utilizzo delle app come forme di informazione, intrattenimento e divertimento.
Il "merito" della crescita va attribuito, secondo gli esperti AppAnnie, alla maggiore interattività offerta dalle stesse app. Tra il Q1 2014 e il Q1 2016 la lunghezza delle singole sessioni di utilizzo delle app per Android (ovvero il tempo passato a interagire con le app ogni volta che le apriamo) è cresciuta del 35%: a beneficiarne, in particolare, le piattaforme video, le app per ascoltare musica su smartphone, i portali di ecommerce mobile e il mobile gaming.
La crescente sofisticazione e maggior interattività delle applicazioni sono dunque in grado di dare risposta alle esigenze degli utenti, che decidono quindi di passare più tempo con smartphone e tablet in mano piuttosto che spenderlo con computer, televisore e altri mezzi di comunicazione. A risentirne sono le industrie e il business tradizionale, come televisore, commercio al dettaglio e altri.
Gli smartphone sostituiscono le altre piattaforme
Questo maggiore utilizzo di app ha contribuito a rendere lo smartphone il first screen, andando a sostituire altri mezzi e altre piattaforme: il telefonino è ora la piattaforma preferita per svolgere attività chiave nel corso della giornata. Come fa sapere Google, ad esempio, le ricerche da piattaforma mobile hanno ormai superato le ricerche effettuate da computer, mentre nel Regno Unito gli smartphone sono preferiti ai laptop come mezzo per accedere al web.
Anche l'industria dell'intrattenimento è stata sconvolta dalla diffusione massiccia degli smartphone e altri dispositivi mobili. Le piattaforme di streaming video e di TV on demand stanno rosicchiando percentuali di videospettatori al televisore, mentre il mobile gaming sta "rubando" videogiocatori a console e computer.
Nei Paesi in via di sviluppo la situazione è ancora più sbilanciata a favore del business mobile. L'industria dell'intrattenimento e del commercio si stanno sviluppando come settori mobile first: gli utenti preferiscono accedere ai contenuti multimediali e fare acquisti direttamente da smartphone, saltando a piè pari la fase di transizione che può essere rappresentata da computer desktop e laptop. Ciò vuol dire che le piattaforme mobili sono diventate il "primo schermo" per i consumatori, sempre più attratti dall'interattività e dalla libertà concessa dagli smartphone.
Pubblicità e commercio si fanno mobili
Ciò ha inevitabili ripercussioni anche a livello economico. Alcuni studi sostengono che i ricavi della pubblicità su smartphone e tablet sorpasseranno quelli televisivi entro il 2020; Facebook, allo stesso tempo, vede crescere il proprio fatturato trimestre dopo trimestre grazie ai ricavi pubblicitari derivati dalla app per Android e iOS.
Le app, inoltre, sono fondamentali nel processo di acquisto via web. Gli utenti preferiscono affidarsi alle app (e non ai browser mobili) sia per acquistare, ma anche per acquisire informazioni sugli oggetti prima di concludere la compravendita. Inoltre, anche chi vende online inizia a preferire le app alla navigazione web mobile: le prime, infatti, permettono di offrire un'esperienza di acquisto molto più coinvolgente, capace di fidelizzare la clientela in maniera più veloce e duratura.