Contro gli attacchi che ogni giorno gli utenti devono subire da parte delle applicazioni che cercano di rubare i dati personali sensibili , scende in campo Qualcomm l'azienda statunitense leader nel mercato dei SoC per smartphone. Spesso gli antivirus che i possessori di smartphone installano sui propri device sono poco utili contro l'invasività di alcune app: anche una semplice applicazione che sfrutta il flash del dispositivo a mo' di torcia può richiedere all'utente autorizzazioni che vanno ben oltre le funzionalità dell'app stessa, come evidenziato ad inizio del 2014 da Snoopwall. Gli utenti presi dalla foga di avere sul proprio cellulare l'applicazione più scaricata dallo store online, non leggono tutti i permessi che rilasciano all'app: accade spesso che un'applicazione che sembra innocua possa accedere ai dati personali, alla fotocamera, al microfono e all'auricolare senza apparente motivo.
Con l'ultima versione del Qualcomm Snapdragon, la società statunitense cerca di risolvere il problema a livello di hardware, rispetto agli antivirus che operano sul software.
Qualcomm Snapdragon 820
Dopo i risultati non eccellenti del Qualcomm Snapdragon 810 a causa di alcuni problemi di surriscaldamento, la società statunitense prova a ribaltare le sorti con il Qualcomm Snapdragon 820, ultimo SoC sfornato dai suoi laboratori. Man mano che si avvicina il momento del lancio (previsto per i primi mesi del 2016) trapelano dati e informazioni sulle caratteristiche tecniche e funzionalità del componente. Oltre all'architettura proprietaria Kyrio, capace di una maggiore potenza di calcolo rispetto alle versioni precedente, e alla GPU Adreno 530, Qualcomm ha annunciato l'introduzione di Smart Protect, tecnologia in grado di riconoscere in tempo reale (a livello hardware anziché software) eventuali tentativi di intrusione e bloccarli prima che possano trafugare informazioni personali.
Smart Protect
Smart Protect è parte di Qualcomm Haven e Qualcomm Secure MSM, un progetto più grande presentato nella prima metà del 2015 da Qualcomm con l'obiettivo di realizzare di un ambiente al riparo da qualsiasi tentativo di intrusione esterna. Per riuscirci, la società statunitense ha ideato una piattaforma che aggira le limitazioni imposte dalla suddivisione in sandbox dei processi tipica degli smartphone Android, amplificando la capacità d'analisi e di prevenzione degli attacchi esterni.
Per incrementare le possibilità di successo di questa nuova tecnologia, Qualcomm ha messo a disposizione degli SDK (software development kit, kit per lo sviluppo del software) di tre delle maggiori software house attive nel campo degli antivirus. Grazie a delle delle API ad hoc, AVG, Avast e LookOut potranno realizzare nuove applicazioni di sicurezza (antimalware e non solo) in grado di arginare (teoricamente) qualunque tentativo di infezione riguardante gli smartphone.
Come funzione Smart Protect
Gli antivirus per computer basano le proprie capacità di analisi e predizione su conoscenze euristiche e sui falsi positivi: tecnologie che richiedono una quantità di risorse non disponibile su uno smartphone, Qualcomm ha sviluppato una piattaforma interna, Qualcomm Zeroth, basata su studi sulla NPU (Neural Processing Unit) con l'obiettivo di sviluppare dei SoC in grado di imparare dall'ambiente esterno e dalle abitudini dell'utente per migliorare l'usabilità del device.
Le tecniche usate da Smart Protect sono definite di cognitive computing e si basano sul comportamento abitudinario dell'utente: se un'applicazione richiede l'accesso per un'azione che solitamente la persona non svolge, Qualcomm Snapdragon 820 la bloccherà. Smart Protect lavora in background e monitora tutte le attività del device, se sarà inviato un SMS senza che l'utente abbia utilizzato la tastiera, scatterà il campanello d'allarme e l'azione sarà interrotta. Grazie a questa sorta di intelligenza artificiale, la piattaforma può bloccare anche gli attacchi provenienti dai malware zero-day e non permettere l'accesso al microfono, alla fotocamera o al calendario.