Da quando si pensava che sarebbe stata la next big thing del mondo dell'hi-tech è ormai passato diverso tempo. Qualche anno fa, un po' tutti ritenevano che la realtà aumentata sarebbe esplosa nel giro di pochissimo tempo, portando cambiamenti nei settori più disparati della nostra vita. Le cose, però, sono andate in maniera ben diversa: lo sviluppo della realtà aumentata (così come quello della realtà virtuale) è andato più a rilento di quanto si pensasse e oggi possiamo dire che questa tecnologia non è ancora uscita dalla sua infanzia.
Oggi la forma più comune di realtà aumentata è quella che passa attraverso gli schermi dello smartphone e non è difficile capire il perché: con miliardi di dispositivi attivi in tutto il mondo, lo smartphone permette di raggiungere il maggior numero di utenti nel minor tempo possibile (si pensi al fenomeno Pokemon Go, tanto per fare un esempio). Ma il futuro di questa tecnologia passa dai display LCOS (acronimo di Liquid Crystal on Silicon), piccolissimi schermi da montare su occhiali smart che vanno a "occupare" la vista periferica e non creano disturbi o fastidi nel corso della nostra quotidianità.
Sì, se state pensando ai Google Glass non siete troppo lontani. Il principio fondante degli occhiali smart voluti da Sergey Brin era esattamente questo: un dispositivo che non creasse impedimenti nella quotidianità ma che poteva tornare utile in qualunque momento della giornata o in qualunque situazione ci trovassimo. E se nel "mondo comune" questa combinazione non ha avuto molta fortuna, ci sono decine di settori professionali e decine di aziende di ogni dimensione che hanno invece deciso di adottare soluzioni AR per migliorare l'efficienza dei loro lavoratori e fornirgli strumenti per apprendere più velocemente nuove mansioni.
La carica degli occhiali smart per il lavoro
È sufficiente dare un'occhiata all'elenco delle aziende impegnate – a vario titolo – nello sviluppo e realizzazione della nuova generazione di smart glass per capire l'importanza e la rilevanza che l'intero settore sta assumendo. Società come Kopin, RealWear, Google, ODG, Epson, Upskill e Vuzix stanno perfezionando sempre più dispositivi indossabili in ambito lavorativo, dando risposta a una domanda di prodotti sempre più pressante. Brian Ballard, CEO di Upskill (software house che realizza applicativi per dispositivi indossabili) descrive una situazione in veloce cambiamento: gran parte delle grandi aziende attive nel settore produttivo o della logistica ha già acquistato, o sta pensando di farlo, occhiali smart per tutti i suoi dipendenti.
Secondo diversi analisti di mercato, entro il 2025 ci saranno ben 14 milioni di occhiali smart in circolazione, per un mercato da 48 miliardi di dollari. E, nella gran parte dei casi, si tratta di dispositivi pensati esclusivamente per il mondo del lavoro: i produttori, infatti, si sono concentrati al momento solo su smart glass professionali, ignorando quasi completamente il settore consumer. Probabile che nei prossimi anni vengano realizzati dispositivi anche per i "comuni mortali" ma, vista l'esperienza dei Google Glass, probabilmente al momento si tratta di un mercato privo di acquirenti reali.
A cosa servono gli smart glass sul posto di lavoro
Ma se non ci sono consumatori interessati all'acquisto di occhiali smart, come mai questi dispositivi indossabili vanno così forte tra lavoratori e professionisti? Semplice: perché sono leggeri e poco ingombranti, possono essere montati su occhiali di sicurezza o caschetti protettivi e, soprattutto, migliorano performance e produttività degli operai.
Boeing, ad esempio, è stata una delle prime aziende al mondo a integrare l'utilizzo degli smart glass professionali all'interno della sua linea produttiva, ottenendo immediatamente risultati più che positivi. Grazie al supporto di software house come Upskill, gli ingegneri e sviluppatori del costruttore aeronautico statunitense hanno messo a punto degli applicativi che mostrano agli operati dove inserire i rivetti e dove far passare i cavi che consentono di alimentare l'aereo e di manovrarlo. In questo modo Boeing è stata in grado di ridurre il tempo di cablaggio di alcuni modelli di aerei anche de 30%.
Ma Boeing non è stata l'unica ad approfittare della bontà di questa soluzione. Alcune aziende, ad esempio, utilizzano smart glass con fotocamera che consente di controllare il lavoro dei dipendenti appena assunti e, in caso di difficoltà, fornire loro indicazioni da remoto su come svolgere un compito o un lavoro. Grazie alla telecamera il supervisore può vedere cosa sta facendo l'operaio, controllare che tutto sia ok e, in caso di problemi, fornirgli istantaneamente delle indicazioni più precise su come comportarsi per evitare errori.
Siamo solo all'inizio
Le possibili applicazioni e i possibili utilizzi degli occhiali smart in ambito professionale, però, sono molteplici. Negli ultimi mesi, diversi produttori hanno iniziato a rilasciare prototipi di modelli pensati per atleti professionisti. Grazie ai vari sensori presenti nelle stecche e nella montatura, infatti, gli atleti potranno avere immediatamente un riscontro sulla loro performance, scoprendo cosa hanno sbagliato e dove possono migliorare. Insomma, un validissimo aiuto tanto in allenamento quanto in gara e che, magari, farà presto il suo esordio in qualche gara ufficiale.
13 gennaio 2019