C'è un killer, tutt'altro che silenzioso, che si "nasconde" nelle nostre strade, nelle nostre abitazioni e nei luoghi di lavoro. Un "assassino" che mette in pericolo la nostra salute, fisica e mentale, di continuo senza rendercene completamente conto. Probabilmente, in questo stesso istante, è lì "con voi" e non ne siete completamente cosciente. Si tratta del rumore e dell'inquinamento acustico, capaci di interferire con le nostre attività quotidiane, tanto da mettere in pericolo non solo il nostro lavoro, ma la nostra stessa qualità di vita.
Come dimostrano diversi studi scientifici sull'argomento, l'eccessivo rumore non solo danneggia il sistema uditivo, ma influenza la nostra salute in maniera molto più estesa e incisiva di quello che si crede normalmente. Il rumore distrae, il rumore "martella" costantemente il nostro cervello e interferisce con il suo corretto funzionamento. Insomma, l'inquinamento acustico ha la capacità di peggiorare la qualità della nostra vita sotto molteplici punti di vista.
Due le tipologie di rumore che, più di ogni altre, finiscono con l'influenzarci: il "rumore di fondo" o ambientale, che ci accompagna costantemente e quotidianamente; e quello che potremmo definire come "rumore industriale", generato da grandi impianti industriali, aeroporti e altre fonti di inquinamento acustico di "grandi dimensioni".
Il rumore eccessivo fa male
Queste ultime, in particolare, sono state oggetto di diversi studi scientifici e sono correlate, ormai da tempo, con disturbi della salute e malattie croniche di varia natura. L'inquinamento acustico, ad esempio, sembra essere correlato con la pressione alta e altri disturbi del sistema cardiocircolatorio; allo stesso tempo, il rumore danneggia il fegato e il cervello e, complice la riduzione del sonno, provoca l'innalzamento dei livelli di stress.
Tutto a discapito della produttività
Un discorso analogo, però, va fatto anche per il cosiddetto "rumore ambientale", solo apparentemente meno fastidioso e meno pericoloso di quello prodotto da aeroporti, autostrade e grandi impianti industriali. Per la gran parte delle persone, il rumore di sottofondo che accompagna le nostre vite è legato a continue interruzioni, a distrazioni e perdite di concentrazioni generalizzate. Si pensi ai colleghi sul posto di lavoro, squilli del telefono e chiamate, il rumore che arriva dalla strada e le continue notifiche del nostro smartphone e degli smartphone delle persone che ci sono vicine.
Tutti questi fattori, sia presi singolarmente sia presi collettivamente, finiscono con l'incidere sui livelli di attenzione e sulla capacità di concentrazione. Uno studio della University of California – Irvine ha dimostrato che, nel caso si abbia bisogno di concentrazione e di attenzione, l'ufficio è il luogo peggiore dove ci si possa trovare. Tra colleghi che parlano e si scambiano opinioni, telefoni che squillano e il rumore che arriva dalla strada, lavorare può diventare un'impresa sisifica. A risentirne maggiormente, oltre alla nostra salute, è la produttività.
I benefici del silenzio
Dare un taglio a entrambe le fonti di inquinamento acustico appena descritte, insomma, può aiutarci a essere più produttivi e collaborativi sul lavoro e migliorare, in generale, la qualità della nostra vita. Insomma, dovremmo imparare ad apprezzare maggiormente il silenzio e "combattere" per creare delle free zone libere da ogni fonte di rumore. Diversi esperimenti di laboratorio, infatti, dimostrano che anche due minuti di assoluto silenzio hanno un effetto altamente benefico sul cervello: quando non è bombardato da fattori e rumori esterni (fosse anche musica "rilassante"), il nostro organo principale è in grado di rigenerarsi e tornare al suo stato di default.
In questa maniera ne gioverà la nostra produttività, ma non solo. Test condotti su topi, infatti, dimostrano che il cervello, se esposto a lunghi periodi di silenzio (almeno un paio d'ore al giorno), genera nuove cellule dell'ippocampo: ciò permette di migliorare le facoltà di memorizzazione dei soggetti e di stimolare la loro creatività. In altre parole, il silenzio potrebbe aiutarvi a diventare più intelligenti.
Le cuffie antirumore
In questa "crociata" contro il rumore, cuffie e auricolari possono essere di grande aiuto. Sempre più spesso, infatti, questi dispositivi sono dotati di tecnologie attive per combattere il rumore ambientale e offrire, così, una migliore esperienza d'ascolto. Cuffiette e auricolari di questo genere, però, possono essere anche utilizzati per creare delle vere e proprie "bolle" di silenzio nelle quali immergerci per aumentare la produttività a lavoro e migliorare la qualità di vita.
Le cuffie a isolazione del rumore, in particolare, possono rappresentare una sorta di arma vincente in questa "battaglia". Dotate di padiglioni ergonomici e di imbottiture a memoria di forma, aderiscono alla perfezione alle orecchie di chi le indossa: in questo modo impediscono al rumore esterno di penetrare e garantiscono una delle migliori esperienze musicali in assoluto. Allo stesso tempo, però, possono essere utilizzate anche per creare delle "zone silenziose" artificiali: basterà indossarle e non collegarle a smartphone, computer o lettori MP3 vari. In questo modo creeranno una sorta di protezione antirumore, in grado di isolarci dal mondo esterno e aiutarci così nella nostra lotta all'inquinamento acustico.