Quando le idee scarseggiano, il modo più semplice per creare nuovi contenuti è riproporre storie con personaggi dal successo assicurato. Questo accade soprattutto nel mondo cinematografico: negli ultimi anni sono stati prodotti decine e decine di prequel, ovvero di film che mostrano aspetti precedenti delle storie già andate in onda. Uno degli esempi più famosi, è sicuramente il prequel sul Signore degli Agnelli. Il modello dei prequel ha fatto il suo debutto anche nel mondo videoludico: la trilogia creata sulle prime avventure di Lara Croft è l'esempio meglio riuscito. L'ultimo capitolo di questo reboot è appena uscito sugli scaffali e si chiama Shadow of The Tomb Raider e mostra dei lati oscuri di Lara Croft, ancora inesperta e alle prese con le sue prime esperienze nel mondo dell'archeologia.
Il reboot di Lara Croft è cominciato cinque anni fa con il lancio di Tomb Raider ed è proseguito poi con The Rise of The Tomb Raider. Shadow of The Tomb Raider completa la trilogia sugli inizi della carriera di Lara Croft, ma i buoni successi dei primi due capitoli ha convinto gli sviluppatori a mettere in programma un'altra trilogia che analizzerà un'altra fase della vita dell'eroina. Rispetto ai primi due capitoli sviluppati da Crystal Dynamics, il terzo è stato affidato alla software house Eidos Montreal. Il risultato finale però non cambia, anzi sotto molto aspetti è anche migliore rispetto a quello precedente: gli sviluppatori canadesi hanno svolto un ottimo lavoro, creando una storia coerente dall'inizio alla fine e mostrando un'eroina che prima di diventare tale ha dovuto sconfiggere paure e timori.
Shadow of The Tomb Raider ci porta alla scoperta delle foreste del Messico e del Perù, luoghi dove la nostra eroina dovrà andare alla scoperta di reperti archeologici di assoluto valore. Le recensioni di Shadow of The Tomb Raider sono tutte molto positive e lo testimoniano i giudizi finali, tutti compresi tra l'otto e il nove. Gli esperti hanno sottolineato il grande lavoro svolto da Eidos Montreal sotto il punto di vista della grafica, con ambientazioni definite nel minimo dettaglio. Anche la storia creata dagli sviluppatori è molto coinvolgente e permette di scoprire le ansie e le preoccupazioni di una giovane Lara Croft. Ecco la nostra recensione di Shadow of The Tomb Raider.
Dal Messico al Perù
Dal Centro America alle foreste più impervie del Perù. In Shadow of The Tomb Raider, dovremo accompagnare Lara Croft in un viaggio che ci porterà a scoprire luoghi meravigliosi e allo stesso tempo inaccessibili. Partiremo dal Messico, dove la nostra eroina è alla ricerca di un'antica reliquia dal valore inestimabile. Si tratta di un coltello dai poteri sovrannaturali, capace di cambiare per sempre le sorti della Terra. Lara Croft, impudentemente decide di rubarlo, e scatena una successione di eventi che la porteranno in Perù alla ricerca di uno scrigno d'argento che completa il pugnale e che metterà in salvo la Terra. In questo viaggio che durerà poco più di quindici ore, scopriremo una Lara Croft in preda alle sue paure, timorosa di aver innescato la profezia dei Maya sulla fine del Mondo.
Ad attenderla in Perù ci saranno i nemici di sempre, i mercenari pagati dalla Trinità, pronti a tutto per mettere i bastoni tra le ruote alle avventure di Lara Croft. Rispetto ai due capitoli precedenti, gli sviluppatori di Eidos Montreal hanno aggiunto al gameplay delle vere e proprie fasi stealth, dove dovremo creare dei diversivi per far cadere i nemici all'interno delle trappole che creeremo. Si tratta di una novità importante e che cambia il modo di approcciare al gioco, dando al gamer maggiore libertà su come sconfiggere i nemici. Per il resto Shadow of The Tomb Raider si basa molto sui capitoli passati: dovremo risolvere gli enigmi delle Tombe della Sfida e portare a termine tutte le missioni secondarie che incontreremo lungo le mappe di gioco e che ci permetteranno di sbloccare nuove funzioni nell'albero della abilità composto da tre rami: Guerriera, Esploratrice e Saccheggiatrice. Tutti e tre hanno la stessa importanza, dato che di volta in volta dovremo utilizzare abilità differenti per proseguire nel gioco.
Shadow of The Tomb Raider: le novità nel gameplay
Del gameplay abbiamo già accennato nel paragrafo precedente. Ora andiamo ad analizzarlo in maggiore profondità. Eidos Montreal è partito dalle solide basi dei due capitoli precedenti e ha introdotto delle piccole novità che aumentano il divertimento e il livello della sfida. Per sconfiggere i mercenari della Trinità non basta più sparare all'impazzata, ma sarà necessario architettare delle strategie d'attacco efficaci che li porterà inevitabilmente alla morte. Rispetto al passato, le fasi stealth assumono un ruolo molto più importante: in Shadow of The Tomb Raider è stata aggiunta la possibilità di uccidere i nemici nascondendosi tra i rami degli alberi e scagliando frecce avvelenate. Ma non solo: sarà possibile far cadere bottiglie e barattoli per creare dei diversivi e far avvicinare i soldati della Trinità alle nostre trappole. Inoltre, è stata introdotta la possibilità di collegare delle esche esplosive ai cadaveri, uno stratagemma che si rivelerà molto utile quando bisognerà affrontare un numero cospicuo di nemici.
Le attività secondarie sono le classiche presenti in tutti i precedenti capitoli di Tomb Raider. Dovremo risolvere enigmi, puzzle e scoprire luoghi nascosti. Nulla di nuovo rispetto al recente passato.
L'intelligenza dei nemici
Uno dei maggiori difetti di Shadow of The Tomb Raider è l'intelligenza artificiale. Anche ai livelli di difficoltà più alti, sarà tutt'altro che impossibile sconfiggere i nemici e attirarli nelle nostre trappole. I movimenti dei mercenari sono meccanici e bastano pochi minuti di studio per capire come colpirli. Negli scontri a fuoco i nemici cercano di avere la meglio utilizzando tattiche di attacco molto elementari e basta nascondersi e creare un diversivo per metterli in difficoltà.
Per completare il gioco abbiamo impiegato poco più di 15 ore, portando a termine l'89% delle missioni. Per arrivare al 100% sono necessarie un altro paio di ore, per un totale di 20 ore.
Comparto grafico e audio
Shadow of The Tomb Raider è stata una piacevole scoperta. Eidos Montreal ha innalzato il livello qualitativo della serie, grazie a delle ambientazioni che tolgono il fiato. I colori e i paesaggi della foresta peruviana sono realizzati con una cura nei dettagli difficile da ritrovare in altri videogame. Gran parte del merito è della risoluzione 4K che sulle console di nuova generazione offre il meglio di sé.
Grande cura è stata posta anche al comparto audio. Tutti i momenti più avvincenti sono accompagnati da musiche che fanno aumentare il battito del cuore e trasportano il giocatore verso la fine del gioco. Un plauso anche alla scelta di doppiare tutti i dialoghi in italiano, caratteristica che sempre meno si trova all'interno dei videogame.
Shadow of The Tomb Raider: conclusioni
L'ultimo capitolo della trilogia dedicata a Lara Croft è probabilmente il migliore. Regia di altissimo livello, gameplay fondato sulle solide basi dei due capitoli precedenti e una storia convincente. Shadow of The Tomb Raider ci fa conoscere un aspetto del carattere di Lara Croft che non era mai venuto fuori: un'eroina fragile, ansiosa e che a causa della sua testardaggine mette in pericolo la Terra. Un viaggio lungo le forte peruviane che servirà a farci scoprire una Lara Croft che nessuno ancora conosceva. Per gli appassionati di Tomb Raider è un capitolo da non perdere e tra i migliori di sempre.
Recensioni Shadow of The Tomb Raider
- Multiplayer. Un passaggio indolore. Il passaggio della direzione artistica e dello sviluppo da Crystal Dynamics a Eidos Montreal non ha creato sconquassi nel gioco. Anzi. Sotto molti aspetti ne ha trovato addirittura giovamento. I paesaggi e le ambientazioni sono di altissimo livello, la storia convince e gli scenari sono molto diversificati. L'unica nota stonata è l'intelligenza artificiale che rende un po' troppo semplice affrontare gli avversari. Per questi motivi, Tommaso Pugliese nella sua recensione per Multiplayer.it premia Shadow of The Tomb Raider con una votazione di 8.8
- Everyeye. Un pizzico di coraggio in più ed Eidos Montreal avrebbe scoperto la ricetta perfetta per sviluppare un action in terza persona con pochi eguali in questa generazione. Ma la software house canadese non ha osato e la scrittura è sembrata essere troppo debole. Ne è convinto Tommaso Montagnoli, che nella sua recensione per Everyeye.it rimarca i difetti del gioco: il lavoro svolto da Eidos Montreal è stato ottimo, ma mancava pochissimo per avvicinarsi alla perfezione. Alla fine il giornalista assegna a Shadow of The Tomb Raider un voto di 8.3
- Spaziogames. Avvincente, intrigante e migliorato sotto molti punti di vista. Basta questa frase per riassumere la recensione di Domenico Musicò per Spaziogames.it. La scelta di affidare il terzo capitolo della trilogia a una software house differente poteva essere deleteria, ma i ragazzi di Eidos Montreal hanno svolto la meglio il proprio lavoro e sono riusciti a migliorare quanto di buono già fatto in passato. Grafica e gameplay fanno un ulteriore passo in avanti, con una direzione artistica con poche sbavature. Unica pecca il labiale che non è sincronizzato con il doppiaggio in italiano. Voto finale 9.
24 settembre 2018