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Scrivere con la penna digitale? Meglio della tastiera, parola di esperto

Uno studio dell'Università di Trondheim e condotto da un Premio Nobel dimostra che prendere appunti con la penna digitale stimola il cervello in profondità

Tastiera contro penna

Avete appena comprato un laptop due in uno e avete dei dubbi se prendere appunti con la tastiera del dispositivo oppure utilizzare una smart pen e sfruttare la funzionalità dello schermo touch per scrivere come se aveste tra le mani un quadernino di carta? Ci pensa Microsoft a togliervi le castagne dal fuoco. La casa di Redmond, infatti, ha commissionato uno studio ai professori Audrey van der Meer e Ruud van der Weel del Norwegian University of Science and Technology (NTNU) di Trondheim per capire come queste due tecniche influenzano il cervello.

Ne viene fuori che la tecnica più antica, anche se realizzata materialmente con uno strumento hi-tech come il pennino digitale, stimoli le zone più interne del cervello, favorendo il processo di memorizzazione delle informazioni. Insomma, prendere appunti con la penna potrà sembrare retrò e fuori moda, ma consente di ricordare più informazioni e tenere allenato il cervello.

Come è stato condotto l'esperimento

Il risultato è frutto di uno studio che ha coinvolto 20 studenti per 2 mesi: l'obiettivo era quello di monitorare l'attività cerebrale e scovare eventuali differenze tra l'utilizzo della penna digitale e l'utilizzo della tastiera. Indossando un casco dotato di sensori per risonanza magnetica e utilizzando un Surface Pro 4, le "cavie" hanno dovuto compiere tre diverse azioni – digitazione, scrittura e disegno – con entrambe le metodologie di inserimento.

 

Gli strumenti con cui sono stati condotti gli esperimenti

 

I risultati dell'esperimento

I caschetti, ovviamente, erano attivi nel corso delle tre attività e registrando le onde cerebrali dei venti studenti hanno ravvisato che la scrittura, anche se con penna digitale, attiva aree più profonde del cervello, con effetti positivi sull'acquisizione delle nozioni. Insomma, il prendere appunti con la penna è strettamente collegato al memorizzare dati e informazioni, favorendo il processo di apprendimento delle persone. "Le implicazioni di questo studio sono fondamentali per gli educatori e per chi lavora nel campo dell'istruzione – ha dichiarato Alexa Joyes, Direttore di Policy, Teaching & Learning, Worldwide Education Microsoft. È  evidente che si tratta di uno strumento tuttora indispensabile, così come lo è stato per molte generazioni prima di noi".

Conflitto di interessi?

Qualcuno potrebbe però ravvisare una sorta di conflitto di interessi: Microsoft, committente dello studio, è la stessa società che produce (e mette a disposizione) il Surface Pro 4, tablet ibrido utilizzato nella sperimentazione. I dubbi, però, svaniscono immediatamente: la ricerca, infatti, ha seguito un rigido protocollo scientifico ed è corroborata, oltre che dai dati registrati dai sensori cerebrali, anche da altri studi condotti in passato che avevano portato a conclusioni simili.

A cura di Cultur-e
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