La guerra tra Russia e Ucraina non si combatte solo sul campo. Tra sanzioni economiche ed endorsement politici, il combattimento è arrivato anche sul web. La Russia ha infatti bandito Facebook e Instagram in tutto il Paese perché, stando alle loro parole, sono coinvolte in “attività estremiste”. A preannunciare l’azione è stata Interfax, agenzia di stampa russa.
Un tribunale di Mosca ha giudicato che le attività di Meta, società proprietaria di Facebook e Instagram, sono orientate contro la Russia e le sue forze armate. Proprio per questo motivo, all’interno del Paese sono considerate come estremiste e sono state bandite.
A dare l’annuncio era stata la giudice Olga Solopova, che aveva annunciato l’approvazione della mozione pervenuta dall’ufficio del procuratore generale.
Il blocco decisivo è avvenuto il 4 marzo per Facebook e dal 14 marzo per Instagram. Da queste date i due social network sono stati banditi dal Paese.
La guerra di Putin all’informazione
La decisione del governo russo di applicare lo shutdown dei due colossi tra i socialnetwork è arrivata proprio nel momento in cui Putin ha stretto l’informazione russa in una morsa di controllo sempre più forte.
Il Presidente russo crede in questo modo di poter controllare e gestire la narrazione dell’invasione in Ucraina, almeno all’interno del Paese.
Secondo la propaganda russa, infatti, la guerra in Ucraina non è nemmeno una guerra.
Il tutto viene descritto come un’operazione militare speciale che ha lo scopo di liberare gli ucraini. Da notare che i media russi non possono utilizzare la parola guerra. Se si trasgredisce, la pena è il carcere.
Le reazioni della popolazione russa
Instagram in Russia è la piattaforma social più utilizzata tra i giovani russi. Una decisione che ha lasciato molte persone senza un’importante entrata. Dalla DJ e influencer russa Karina Istomina alla star televisiva Olga Buzova, sono molte le influencer che hanno dimostrato la loro disperazione per questa presa di posizione del governo russo.
La prima, che vanta 400.000 follower, ha dichiarato che quasi metà delle sue entrate provengono dalla pubblicità su Instagram. Questo improvviso ban del social network la costringerà a trovare nuove strade di guadagno. Buzova, che conta più di 23 milioni di follower, ha confessato la paura di perdere il proprio pubblico.
Per quanto riguarda la popolazione, si cerca di trovare altre soluzioni aprendo nuovi account su piattaforme come Telegram o VKontakte, il social network russo. Ma le persone non si danno per vinte e tentano ancora di entrare su Instagram e Facebook attraverso la rete VPN. Le ricerche di servizi di rete privata virtuale VPN nel Paese sono quasi raddoppiate.
L’installazione di una rete VPN permetterebbe di accedere ai social network aggirando di fatto l’azione del governo russo.
La chiusura delle più famose piattaforme di social network al mondo causa alla Russia la perdita di tantissimi posti di lavoro, oltre a portare il Paese ad essere sempre più isolato rispetto al resto del mondo. Nel frattempo, gli altri Paesi hanno sempre più difficoltà nel reperire informazioni utili sulla guerra e la propaganda russa.