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Le ricette mediche arrivano su WhatsApp, cosa cambia per gli utenti

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Dal prossimo anno le ricette mediche bianche passeranno in digitale, proprio come accaduto con quelle rosse. Ecco cosa cambia per i medici e per i cittadini

Ricetta medica digitale PeopleImages.com - Yuri A/Shutterstock

In Breve (TL;DR)

  • Dal 2025, le ricette mediche bianche diventeranno digitali e potranno essere inviate via WhatsApp o email, oltre a essere registrate nel Fascicolo sanitario elettronico del paziente.
  • La digitalizzazione mira a semplificare il lavoro dei medici e monitorare le prescrizioni, rendendo più facile l'accesso alle informazioni sanitarie.
  • Rimangono dubbi sull'attuazione regionale e sulla capacità del sistema informatico di sostenere un aumento di accessi, richiedendo investimenti per garantire stabilità e sicurezza.

Dal prossimo anno le ricette mediche bianche passeranno in digitale con la ricetta elettronica che verrà estesa a tutte le prescrizioni sanitarie.

Questo è solo uno dei punti della nuova legge di bilancio che, in sintesi, prevede la scomparsa della vecchia ricetta bianca cartacea a beneficio della versione digitale, più smart e, ovviamente, da condividere dove meglio si crede, incluso WhatsApp.

Come funziona la ricetta medica elettronica

Il passaggio in digitale delle ricette mediche bianche è un bel passo avanti per il nostro paese.

Fino a questo punto, infatti, la cosa era “riservata” alle sole ricette rosse, quelle destinate alla prescrizione dei farmaci passati dallo Stato e alle prestazioni mediche garantite dal Sistema sanitario nazionale.

Dal 2025, invece, anche le ricette bianche (quelle con i farmaci a carico del cittadino) saranno compilate in digitale; l’obiettivo, si legge nella legge di bilancio, è cercare di “monitorare le prescrizioni” e al contempo andare a rimpinguare i dati del Fascicolo sanitario elettronico.

In poche parole, dunque, dal prossimo anno tutti i medici dovranno utilizzare il sistema informatico per compilare le ricette bianche; queste prescrizioni oltre ad essere condivise (via mail o via WhatsApp) col cittadino a cui sono destinate andranno anche nel Fascicolo sanitario elettronico del paziente dove potranno essere consultate in ogni momento.

Come per le ricette rosse, dunque, arriva il codice univoco per il farmaco prescritto, che potrà essere consegnato direttamente in farmacia.

Infine per quanto riguarda la validità della ricetta, sono previste due tipologie di documenti: uno ripetibile, che può essere utilizzato fino a dieci volte per acquistare il farmaco in oggetto per una durata di sei mesi e una non ripetibile che, invece, può essere usata una sola volta e ha una scadenza di 30 giorni dalla sua emissione.

Cosa cambia per medici e cittadini

Sempre sul testo della legge di bilancio si legge che questa nuova modalità di prescrizione andrà, da una parte, ad alleggerire il carico di lavoro dei medici e dall’altro vigilerà sulla corretta prescrizione dei vari farmaci.

Tuttavia i dubbi al riguardo sono diversi: il primo è che l'attuazione del provvedimento spetterà alle singole Regioni, perciò sarà a discrezione dei singoli valutare il passaggio alla prescrizione elettronica o meno, col rischio di una frammentarietà del sistema.

L’altro dubbio è aiutare i più anziani o le persone meno ferrate in materia a capire l’utilizzo del Fascicolo sanitario elettronico e l’utilizzo del codice univoco; anche se, a onor del vero, non ci saranno sanzioni per chi deciderà comunque di stampare la ricetta e quello che diventa obbligatorio è solo l’inserimento del documento nel sistema informatico.

Ultimo dubbio riguarda la stabilità della piattaforma su cui andranno caricate le ricette che, secondo alcuni, potrebbe non reggere il peso di tutti questi accessi e generare problemi tecnici tali da impedire ai cittadini di accedere ai farmaci che, pur non rientrando nella categoria dei salva vita, sono comunque necessari.

È chiaro, dunque, che serviranno sforzi congiunti per fare in modo che tutto funzioni a dovere: da un lato i cittadini dovranno essere adeguatamente formati per utilizzare al meglio questa novità e, dall’altro, bisognerà potenziare l’infrastruttura per fare in modo che sia sempre accessibile e soprattutto sicura.

Per saperne di più: Identità digitale, cos'è

A cura di Cultur-e
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