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Ricetta medica elettronica, cos'è e come funziona

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Valida in tutte le regioni italiane, evita lunghe trafile burocratiche in caso di emergenza. Non tutti, però, sono entusiasti della sua adozione

Medico al lavoro

Ha rappresentato, per generazioni di italiani, la "porta d'ingresso" verso il mondo medico, una sorta di lasciapassare che apriva porte di ambulatori medici, studi specialistici e reparti ospedalieri. Dal 1 marzo 2016 non è più così: la ricetta medica così come l'abbiamo sempre conosciuta (un piccolo foglio formato A5 con griglie e righe rosse) va in pensione ed è sostituita (gradualmente) dalla ricetta elettronica. Scopriamo cos'è ricetta elettronica e come funziona ricetta elettronica.

 

La vecchia ricetta rossa è destinata alla pensione

 

Cos'è la ricetta medica elettronica

Ricetta medica cartacea, addio. A marzo 2016 Sogei – azienda che gestisce il sistema informatico del Sistema Sanitario Nazionale – ha rilasciato l'aggiornamento software che consente ai medici di famiglia, pediatri e guardie mediche di rilasciare prescrizioni valide sull'intero territorio nazionale. Nasce così la ricetta medica elettronica, che permetterà agli italiani di poter acquistare o "ritirare" i propri medicinali da qualunque farmacia del territorio nazionale, indipendentemente dalla propria Regione di residenza. La ricetta dematerializzata rientra nel piano di digitalizzazione e dematerializzazione della burocrazia italiana e che, teoricamente, dovrebbe garantire diversi vantaggi ai cittadini-utenti.

 

Medicina e tecnologia

 

Come funziona la ricetta medica elettronica

Con l'introduzione della ricetta elettronica, il "vecchio" talloncino cartaceo cui siamo abituati è destinato a scomparire gradualmente: recandosi in farmacia sarà sufficiente fornire il proprio codice fiscale (o tessera sanitaria) per ricevere i farmaci prescritti dal medico.

Come accennato, la validità ricetta medica è così estesa all'intero territorio nazionale: un cittadino lombardo in vacanza o viaggio di lavoro in Piemonte, Lazio o Sicilia potrà recarsi in farmacia e ottenere i suoi farmaci senza bisogno di passare dalla guardia medica per una nuova prescrizione. Il farmacista accede a una piattaforma nazionale dalla quale potrà calcolare esenzioni, ticket e codici farmacologici di tutte le regioni del nostro Paese.

 

Farmacista al lavoro

 

Nella prima fase di attuazione, però, la carta non scomparirà del tutto. Il medico di famiglia – o pediatra – rilascia al paziente un piccolo foglio di carta (delle stesse dimensioni della vecchia ricetta medica) sul quale è stampato il codice della prescrizione appena creata. Grazie a questa impegnativa, il farmacista potrà accedere alla ricetta elettronica quasi immediatamente, anche in caso di malfunzionamenti della piattaforma Sogei o in caso di assenza di connessione Internet. Una volta a regime, però, questo accorgimento dovrebbe scomparire.

Fino al 1 gennaio 2018 la vecchia ricetta medica resta in vigore per alcune tipologie di farmaci come gli stupefacenti, l'ossigeno, le prescrizioni per erogazione diretta in continuità assistenziale, i farmaci con piano terapeutico Aifa.

 

Farmacia

 

Vantaggi e svantaggi della ricetta medica elettronica

Diventata realtà grazie a un Decreto del Consiglio dei Ministri del dicembre 2015 (basato, però, su una Direttiva Europea del 2012), la ricetta dematerializzata ha scatenato immediatamente una ridda di reazioni. Molti hanno sottolineato i vantaggi ricetta elettronica, ma non è mancato chi ha messo in evidenza carenze e contro del nuovo sistema.

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I pro della ricetta medica elettronica vanno ben al di là della scomparsa della carta. Come già detto, la validità ricetta medica è estesa a tutto il territorio nazionale: chiunque si trovi in viaggio al di fuori della sua Regione di residenza non dovrà più ricorrere alla guardia medica per ottenere una nuova impegnativa. La e-ricetta, inoltre, permette di avere un maggior controllo sulla falsificazione delle prescrizioni mediche o degli abusi derivanti dai furti dei ricettari.

 

Medici e informatica

 

D'altro canto, però, la ricetta medica elettronica comporta, almeno nella fase di startup, un surplus lavorativo per medici di famiglia e pediatri. Come fatto notare dalla Federazione dei medici di famiglia (Fimmg), chi si trova a compilare una e-ricetta dovrà gestire una grande mole di dati: informazioni anagrafiche, codici di esenzione dai ticket, erogabilità dei farmaci. I medici, inoltre, dovranno verificare l'esattezza di tutti i dati immessi. Ciò, fa notare l'associazione di settore, comporterà un maggiore carico di lavoro che si riverserà sui tempi di attesa dei pazienti e sulla possibilità di effettuare più visite nell'arco della giornata.

A cura di Cultur-e
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