La dematerializzazione e digitalizzazione dei documenti è un obiettivo che sempre più organizzazioni e aziende cercano di raggiungere e non fanno eccezione enti governativi, pubbliche amministrazioni e altri organi importanti. Un passo verso questa direzione è stata fatta con l’introduzione della ricetta elettronica, in ambito medico e sanitario.
L’esigenza di rendere più semplice l’emissione delle ricette mediche, la loro consegna ai pazienti e la presentazione presso le farmacie si è resa evidente durante la pandemia da Covid 19. Per evitare file negli ambulatori e contatti non necessari, è stata introdotta la versione elettronica del documento, che si è diffusa rapidamente e che è stata resa definitiva in Italia.
Cos’è e come funziona una ricetta elettronica
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La ricetta elettronica è un documento che equivale alla tradizionale ricetta medica cartacea, attraverso quali vengono prescritti farmaci, terapie, visite specialistiche, esami e prestazioni ambulatoriali. In Italia è stata ufficialmente introdotta nel 2016, per un numero limitato di farmaci ed è poi stata estesa a maggio 2020, durante la pandemia da Covid 19.
Nel tempo ha subito numerose modifiche, con una progressivo incremento dei farmaci e delle prestazioni che potevano essere prescritte tramite ricette elettroniche e con dei miglioramenti per ciò che riguarda la sua validità e la quantità di medicinali acquistabili o ritirabili.
Con una ricetta elettronica si possono ottenere tutti i farmaci di classe A che sono a carico del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) e che nella versione cartacea vengono prescritti con le ricette rosse e tutti i farmaci che sono a carico del paziente. Sono prescrivibili anche i medicinali a base di sostanze stupefacenti e psicotrope incluse nelle sezioni B,C,D,E della tabella dei medicinali, i medicinali analgesici e quelli veterinari.
La ricetta può essere generata solo ed esclusivamente da un medico, che dopo aver studiato la situazione del paziente si collega al sistema informatico identificandosi e compila tutti i campi necessari. Deve indicare, in particolar modo, il tipo di medicinale o la prestazione richiesta, la patologia o il problema di salute per il quale si richiede la prescrizione e i dati del paziente.
La ricetta medica elettronica viene generata dal medico attraverso un apposito sistema informatico
Il sistema elabora un numero di ricetta elettronica (NRE o NRBE in base al tipo di ricetta), un codice che contiene informazioni estremamente importanti come il nome del paziente, i suoi dati sanitari, esenzioni, il nome e il tipo di farmaco che può ottenere o la prestazione alla quale può accedere.
Il numero della ricetta elettronica, attraverso un promemoria digitale, viene trasmesso al paziente. Il medico può utilizzare diversi strumenti di comunicazione per inviare la ricetta: un sms, un’e-mail o qualsiasi altro strumento ritenga idoneo. Tutte le proprie prescrizioni possono essere visualizzate nel proprio Fascicolo Sanitario Elettronico.
I vantaggi della ricetta elettronica
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I vantaggi derivanti dall’utilizzo delle ricette elettroniche sono tanti e per questo il Governo ha deciso di renderle definitive con il decreto semplificazioni approvato dal Consiglio dei ministri l’11 maggio del 2023.
Attraverso la dematerializzazione della ricetta medica si può avere un maggior controllo sull’accuratezza e l’appropriatezza della prescrizione di farmaci e prestazioni sanitarie rispetto alle patologie e alla storia clinica del paziente.
L’impatto sull’ambiente è nettamente minore, poiché si utilizza meno carta e si evitano gli spostamenti non necessari. Contestualmente si limitano le visite negli studi e negli ambulatori medici quando non necessarie e ciò evita di esporsi ad infezioni e virus.
I pazienti possono ottenere importanti risparmi di tempo non dovendo effettuare file o recarsi in studi medici che potrebbero trovarsi distanti dalle loro abitazioni.
Durata delle ricette elettroniche, dopo quanto scadono
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Le ricette elettroniche corrispondono alle ricette mediche tradizionali e come queste hanno una validità limitata. È opportuno stare attenti a non farle scadere e a prenotare eventuali visite o prestazioni sanitarie e ritirare i farmaci nei tempi stabiliti.
Le ricette elettroniche hanno una data di scadenza oltre la quale non è possibile ricevere i farmaci o prenotare gli esami prescritti dal medico
Le prescrizioni mediche hanno una validità che può variare dai 6 ai 12 mesi, mentre le ricette farmaceutiche scadono dopo 30 giorni a partire dal giorno in cui sono state emesse. Sono però introdotte delle importanti eccezioni, che riguardano i soggetti più fragili
Tutti i pazienti cronici o che hanno patologie invalidanti hanno diritto alla ricetta elettronica con validità illimitata per ciò che riguarda le prescrizioni di farmaci, di terapie, riabilitative o di presidi. Ciò permette di evitare a coloro che hanno maggiori fragilità di fare scorta dei farmaci di cui hanno bisogno e di evitare di recarsi dal medico e in farmacia con una frequenza non necessaria.
Più dettagliatamente, per i pazienti che rientrano in questa categoria la ricetta emessa dal medico avrà la durata di un anno e non di un mese. Durante questo periodo, il rilascio dei farmaci avviene in maniera frazionata, in maniera da garantire che siano sempre disponibili per coprire 30 giorni di terapia.