Di generazione in generazione, l'età media di accesso alla Rete si abbassa sempre più. Oggi anche bambini al di sotto dei 10 anni possono navigare sul web (ma non avere un profilo social o WhatsApp, come previsto dal GDPR), guardare video e fare ricerche di ogni tipo. E, se da molteplici punti di vista il web rappresenta un arricchimento per l'esperienza dei più piccoli, da molti altri Internet rappresenta anche un rischio per la sicurezza dei bambini online. Se non sono adeguatamente sorvegliati durante la loro navigazione, i più piccoli potrebbero imbattersi in portali poco adatti alla loro età e correre rischi di ogni tipo, dal cyberbullismo alla pedopornografia.
Al tempo stesso, però, è impensabile allontanare nostro figlio dalle nuove tecnologie. Bisogna, quindi, farsi trovare pronti ad "accompagnare" i più piccoli nella loro navigazione online, magari provando a prevedere quelle che possono essere le loro richieste e le loro necessità. Quali video fargli vedere? Quali portali può visitare? Quante ore al giorno trascorre davanti allo schermo. E, dulcis in fundo, cosa cerca mio figlio quando utilizza Internet?
Una domanda cui ha provato a dare risposta Kaspersky Lab, software house attiva nel settore della sicurezza informatica. L'indagine permette di scoprire cosa interessa ai bambini quando utilizzano la Rete. Dalla ricerca è emerso che i video, specie su YouTube, e il servizio di traduzione Google Translate sono i due contenuti preferiti dai bimbi più o meno piccoli quando hanno la possibilità di navigare online. Ma non mancano le sorprese.
Cosa cercano i bambini online secondo Kaspersky
Senza troppe sorprese, dall'analisi condotta da Kaspersky emerge che i più piccoli, quando sono online, cercano principalmente argomenti legati all'ambito dei media di comunicazione e reti sociali. C'è da notare, però, che l'intero settore è in calo: lo scorso anno, le ricerche in ambito social media interessavano il 61,32% del campione e il 67,17% due anni fa, mentre quest'anno si è fermato "solo" al 59%. In forte calo anche la categoria giochi per computer, che risentono della concorrenza di console e smartphone non solo sul mercato, ma anche nell'ambito delle ricerche online. Stessa sorte per la categoria Alcool, droga e tabacco che ha visto più che dimezzato il volume di ricerche da parte dei bambini (passa dal 15% dello scorso anno al 6% di quest'anno). In questo caso, a giocare un ruolo determinante nel calo sono, molto probabilmente, i genitori, sempre più attenti alle abitudini di consumo online dei loro bambini.
Il balzo più importante è quello dei video, con i ragazzi che apprezzano in maniera particolare i tutorial e i filmati di videogame su YouTube. La categoria video è cresciuta fino ad occupare il 22% del totale quest'anno. Basti pensare che solo due anni fa era al 3,44%. Mentre da ormai due anni la categoria contenuti per adulti si attesta sotto il 2%. Se parliamo invece di query di ricerca le parole più usate al mondo sono "video" (17%) e "traduttore" o "Google Traduttore" (13%).
Differenze tra i vari paesi
Non tutti i bambini del mondo cercano le stesse cose, com'è facilmente intuibile. La cultura e l'educazione presente nelle varie nazioni al mondo crea delle diversità più o meno marcate tra le varie ricerche dei bimbi online. Nel mondo arabo e in America Latina, per fare degli esempi, i bambini preferiscono accedere ai social network e utilizzare gli instant messenger su un computer, mentre nel Nord America e nell'Europa Occidentale questo avviene molto di più su tablet e smartphone. La categoria "Software, audio, video" è più popolare in Asia, dove la cultura di manga e anime è molto diffusa, e meno popolare invece nel mondo arabo. I social media o i servizi di comunicazione più usati dai bambini di tutto il mondo per comunicare online sono questi: Facebook, Google Hangouts, Gmail e Twitter.
Come è stata fatta la ricerca
Per capire quali sono i contenuti preferiti dai bambini quando navigano online, Kaspkersky Lab ha effettuato una ricerca basata sugli utenti che usano la soluzione di parental control della stessa azienda di sicurezza informatica russa. Ovviamente, tutti i dati raccolti sono anonimi e non c'è alcun richiamo a un particolare utente o a un particolare bambino.
Per avere un'idea non solo dei contenuti specifici ma anche degli argomenti che interessano maggiormente i bimbi, Kaspersky ha suddiviso i vari siti web in 14 diverse categorie: Mezzi di comunicazione Internet (social network, messenger, chat room, forum); Contenuto per adulti; Alcol, tabacco, narcotici; Violenza; Armi; Profanità; Gioco d'azzardo, lotterie, lotterie; Giochi per computer; Commercio elettronico; Software, audio, video; Reindirizzamento della query http; Reclutamento; Religioni, associazioni religiose; Mezzi di informazione.
Tra queste varie categorie sei argomenti sono stati considerati come potenzialmente o altamente pericolosi per la sicurezza bambini online: contenuto per adulti, alcol, narcotici (droghe), tabacco, razzismo e parolacce (cattivo linguaggio). La ricerca è stata fatta su cinque diversi motori di ricerca: Bing, Google, Mail.ru, Yahoo!, Yandex e condotta da novembre 2017 a maggio 2018.
18 settembre 2018