Per chi ha la passione per il computer, il concetto di RGB è solitamente chiaro; per gli altri, invece, rappresenta esclusivamente una sigla di difficile comprensione.
Le applicazioni di questa dicitura sono tantissime ma riportano tutte alla medesima commistione di colori, una triade onnipresente nel campo dell’informatica.
RGB, cosa significa
Il significato è estremamente semplice: si tratta di un acronimo delle parole inglesi red, green e blue, ovvero rosso, verde, blu. Tre colori, insieme per uno scopo comune: essere miscelati per creare un risultato unico, inconfondibile e replicabile in maniera perfetta su tutti i dispositivi.
Il terzetto è alla base di tutti i display, monitor, televisori e schermi degli smartphone, dei led e molto altro ancora. Ogni pixel che compone un’immagine sullo schermo è caratterizzata da un codice RGB, un identificativo specifico e imprescindibile che su larga scala va a disegnare il singolo fotogramma.
Come è facile immaginare, non è semplicemente un vezzo in voga tra gli appassionati del settore ma uno standard utilizzato da tempo nel mondo della tecnologia e non solo.
Indicato da una combinazione di tre numeri, ognuno composto da tre cifre, il codice viene usato anche nella grafica per individuare correttamente un colore; se su diversi supporti possono apparire differenti, con il medesimo trio si può essere sicuri di riprodurre sempre la sfumatura desiderata evitando possibili confusioni.
Sono dunque tanti e molteplici i campi in cui si presenta la sigla ma parlando di computer, è possibile definire le sue applicazioni e comprenderne al meglio gli aspetti.
Infatti, se sugli schermi l’attività RGB da parte dell’utente si limita alle impostazioni di visualizzazione, per gli amanti dei pc e i gamer incalliti ciò si traduce in una soluzione unica: componenti e periferiche con punti luce colorati.
RGB, tante luci per infiniti colori
Le luci decorative si aggiungono ai device esterni, tra cui stick di memoria, tastiere, mouse, ventole e case per pc desktop; neanche schede madre e casse di amplificazione sfuggono ormai alla moda dell'RGB.
Gli effetti luminosi riproducibili utilizzano questo mix di colori sono infatti infiniti, lasciando ampio margine di azione alla creatività dell'utilizzatore. Molto diffuse tra chi non vuole rinunciare all'estetica, le luci rappresentano un vero valore aggiunto soprattutto per i gamer.
Acquistare un PC già predisposto con queste caratteristiche può spesso significare un aumento di prezzo non indifferente; perciò c'è chi abbraccia il fai da te per assemblare PC, modificare e personalizzare, facendone talvolta un vanto in rete e al di fuori.
A volte vengono utilizzate le strisce luminose RGB, cioè stringhe di led programmabili per utilizzare colori specifici e armonie originali. Una volta modificate, si inseriscono nel case, o si applicano alle scrivanie o a complementi d'arredo per dare un nuovo aspetto alla propria postazione.
RGB, come funziona
Caratteristica fondamentale delle luci RGB è la possibilità - già citata - di una completa personalizzazione per mano dell'utente finale. Alcune case produttrici forniscono in prima persona i tool adatti per applicare le specifiche preferite.
Si può capire davvero tanto guardando un elemento che adotta determinati colori per inviare un messaggio ben preciso, dalle cuffie ai sistemi di raffreddamento. Attraverso l'utilizzo di certi strumenti si dà il totale controllo sulla nuance da scegliere, la luminosità è l'effetto ultimo. Le schede madre più moderne hanno persino una porta speciale per semplificare il compito.
Connessa la periferica al particolare connettore, si può sì agire sulla sfumatura o sincronizzare l'accensione e lo spegnimento dei led creando effetti fluidi e armonici che coinvolgono l'intera scrivania e ciò ospitato sopra e nei dintorni di essa.
RGB, a cosa servono
Sebbene vengano di solito associate a una mera espressione visiva, le luci RGB posseggono un certo grado di utilità per chi utilizza il pc per il gaming o apprezza gli indicatori luminosi.
Argomento particolarmente divisivo, trova opinioni a supporto soprattutto tra coloro che puntano a un'esperienza di gioco superiore a rispetto a una tipologia maggiormente tradizionale.
Tastiere
Cosa si può fare, in pratica, con le RGB? Perché alcuni le ritengono così importanti? La risposta va ricercata negli usi. Uno tra i più gettonati è la creazione di layout per la tastiera; assegnare colori particolari a gruppi di lettere, numeri o simboli può aiutare a effettuare rapidamente talune azioni durante il gameplay.
Con sezioni dedicate a movimenti, attacchi di base o speciali e altre operazioni, il giocatore può muovere le dita e premere sui tasti giusti in occasione di scontri concitati o corse mozzafiato, scongiurando eventuali errori.Ci sono programmi mettono a disposizione dei temi creati appositamente per i giochi più popolari; per utilizzarli è sufficiente scaricarli e installarli sulla macchina.
Sistema operativo
C'è poi chi usa i colori per mostrare determinate informazioni del sistema operativo, al pari della temperatura della cpu o l'impiego della ventola. A colpo d'occhio si capisce se le componenti delicate sono surriscaldate, se la ventola ha raggiunto una quantità di giri troppo alto o se la scheda grafica è in sovraccarico a causa di uno sforzo intenso. Produttori che usano certe procedure sono, tra le altre, Asus e Gigabyte.
Periferiche “parlanti”
Se per ogni dispositivo vi sono combinazioni e animazioni infinite, a offrire variazioni sul tema già sperimentate ci pensano gli utenti stessi. Aziende tra cui quella specializzata nelle periferiche da gioco Razer, Logitech e Corsair hanno creato dei repository dedicati su cui caricare le proprie creazioni per il download libero.
Proprio Razer ha sviluppato dei kit e delle API, dei set di dati per compiere le modifiche, dando carta bianca a chi ha maggiore dimestichezza. Non mancano nemmeno titoli giocabili che hanno fatto la storia,vedi il famosissimo Snake, da giocare direttamente sulla tastiera, con chiavi che si accendono e si spengono simulando il movimento del serpente.