Si tratta, forse, di uno dei segreti meglio tenuti dell'intero mondo hi-tech. Così segreto che, spesso e volentieri, della loro esistenza erano a conoscenza solo una manciata di persone. Prima dell'avvento della fibra ottica e delle dorsali oceaniche, le telecomunicazioni tra due città o Paesi distanti erano affidate a reti wireless basate su microonde capaci di coprire anche diverse centinaia di chilometri impiegando poche decine di piloni e antenne.
L'esistenza di queste reti, come accennato, era però sconosciuta ai più. Nella stragrande maggioranza dei casi, infatti, si trattava (e si tratta tutt'oggi) di reti private, realizzate e utilizzate da poche aziende alla ricerca di sistemi di comunicazione il più veloce possibile. E la tecnologia basata sulle microonde garantiva ottime prestazioni a un prezzo tutto sommato accessibile: insomma, il mix ideale per chi doveva comunicare informazioni di primaria importanza a centinaia di chilometri di distanza in tempo reale.
Sul filo dei millisecondi
Questa tipologia di reti, infatti, viene utilizzata da quelle società – come quelle operanti nel trading online – alla ricerca della massima prestazione anche indipendentemente dal costo. Una comunicazione wireless basata sulle microonde, infatti, permette di far viaggiare i pacchetti dati a una velocità assimilabile a quella della luce (circa 300 mila chilometri al secondo), mentre la luce laser all'interno di un cavo in fibra ottica deve far i conti con il fenomeno della rifrazione, che fa scendere la velocità di trasmissione ad "appena" 200 mila chilometri al secondo. Una differenza a suo modo abissale: su una distanza di circa 650 chilometri, un pacchetto dati che viaggia via etere impiegherebbe 2,126 millisecondi, contro i 3,186 millisecondi necessari a percorrere la stessa distanza via luce laser "rimbalzata" all'interno di un cavo di fibra ottica. Potrà sembrare una differenza minima, ma così non è in ambienti dove masse di denaro astronomiche si spostano alla velocità di elaborazione di un supercomputer.
Vantaggi delle reti a microonde rispetto a quelle a fibra ottica
Diverse le ragioni che possono spingere, ancora oggi, a privilegiare una rete privata basata sulle microonde rispetto all'utilizzo di una dorsale pubblica in fibra ottica. Prima di tutto, una rete privata consente di curare "in proprio" gli standard di comunicazione, i protocolli di sicurezza, l'ampiezza della banda di comunicazione e il quality of service. Insomma, ogni "operatore" può decidere di creare una rete che risponde perfettamente alle proprie esigenze sotto ogni profilo, dalla velocità di trasmissione alla sicurezza e crittografia dei dati inviati. In seconda battuta, le reti a microonde fanno registrare performance migliori per quel che riguarda la latenza: sono ideali, dunque, per quelle attività economiche e commerciali (come il trading online, ad esempio) dove i millesimi di secondo fanno la differenza tra guadagnare milioni di dollari o perderli tutti in un sol colpo.
Creare una rete a microonde nel breve e medio raggio, inoltre, è più economico che stendere una nuova dorsale di fibra ottica. Nel primo caso, infatti, i piloni e le antenne ripetitrici potranno essere posizionati così da aggirare eventuali ostacoli naturali (si pensi a una collina, una foresta o un corso d'acqua), mentre nel caso della connessione via cavo si sarà costretti a scavare lunghissime "trincee" nelle quali posare i cavi e tutti gli apparati tecnologici necessari a far "viaggiare" il raggio laser lungo tutta la tratta. Senza considerare che, in caso di ostacolo naturale o scavi in centro cittadino, le operazioni potrebbero anche diventare più costose e complesse.
Essendo, poi, le comunicazioni radio su microonde "a linea di vista", la distanza percorsa dai pacchetti dati sarà inferiore rispetto a quella che dovrebbero percorrere via fibra ottica (in quest'ultimo caso, le reti dovrebbero adattarsi a tracciati già esistenti come quelli stradali), riducendo ulteriormente i tempi di transito tra un nodo e l'altro. Insomma, a livello di prestazioni si può dire che la rete wireless a microonde è mediamente più veloce del 50% rispetto a quella basata sui laser della fibra ottica.
Interferenze e rumore
Come si suol dire, però, non è tutto oro quello che luccica. Se la fibra ottica deve fare i conti con i problemi legati alla rifrazione e ai tracciati a volte tortuosi, le telecomunicazioni radio basate su microonde devono tenere in considerazione le condizioni meteo. Potrà sembrare strano, ma in caso di vento forte, pioggia battente o condizioni meteo avverse in genere, la velocità di trasmissione dei dati e la larghezza di banda potrebbero risentirne pesantemente. I segnali ad alta frequenza utilizzati dal sistema wireless a mircoonde (le bande dai 6 gigahertz ai 30 gigahertz, per intendersi) sono particolarmente suscettibili a eventuali cambiamenti meteorologici, rendendo ancora più complesso il trasporto di grandi moli di dati via etere. A ciò si deve poi aggiungere il "rumore di fondo" e altre eventuali sistemi di telecomunicazione che sfruttino la stessa banda e che potrebbero provocare interferenze e interruzioni.
Lavorando ad alte frequenze (le già citate bande dai 6 GHz ai 30 GHz), infine, il segnale si attenua più facilmente. Per evitare cali di potenza nella trasmissione, dunque, sarà necessario utilizzare un gran numero di antenne ripetitrici del segnale, poste a breve distanza l'una dall'altra, così da garantire che i pacchetti dati non vadano persi per strada.
Quanto costa realizzare una rete di comunicazione privata via microonde radio
Detto questo, però, sono ancora in molti a puntare e investire su questa tecnologia di comunicazione. Soprattutto nel caso in cui si debbano realizzare dei "ponti radio" a breve e media distanza in condizioni ambientali più o meno ideali. Alla fin fine, una rete di questo genere non richiede grandi opere di scavo (solo quelle necessarie a piantare i piloni delle antenne), necessita, solitamente, di poche decine di ripetitori (un'antenna riesce a coprire, indicativamente, tra i 30 e i 60 chilometri in "linea di vista") e di apparati decodificatori posti soltanto ai due estremi della rete di comunicazione.
Per fare un esempio, nel caso di due città distanti circa 650 chilometri, sarà necessario spendere circa 5 milioni di euro per la sola realizzazione dell'infrastruttura fisica. A questi vanno poi aggiunti i costi di gestione e i costi per il personale (tecnici, manutentori, ecc): si arriva così a toccare mediamente la cifra di compresa tra i 15 ed i 20 milioni di euro per realizzare una rete di comunicazione privata.
Nel caso della fibra ottica, invece, i costi da tenere in considerazione sono altri. Ci sono i costi "fissi" annuali dovuti alla manutenzione e al "pedaggio" da pagare per la posa dei cavi, più tutte le spese necessarie per la gestione del personale (anche in questo caso tecnici, manutentori e così via). A ciò si devono aggiungere poi i costi per l'acquisto dei "materiali" come la fibra ottica, ripetitori di segnale e varie centraline di smistamento. Dulcis in fundo, i costi per gli scavi, necessari per realizzare il tracciato che ospiterà fisicamente la dorsale.
A grandi linee, per realizzare una linea in fibra ottica di circa 650 chilometri si devono sostenere spese nell'ordine dei 2 milioni di euro per i costi annuali si aggirano, più 1,5 milioni per l'acquisto dei "materiali". Se queste fossero le uniche voci del conto, insomma, la dorsale in fibra sarebbe notevolmente più economica rispetto alla rete basata sulle microonde. A far lievitare il totale, però, troviamo i costi per gli scavi: in questo caso molto dipende dal tipo di terreno che ci si trova sotto i piedi, eventuali ostacoli naturali e centri urbani da attraversare. Il prezzo finale, comunque, sarà di molto superiore ai 15-20 milioni prospettati per la rete a microonde.