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Realtà virtuale e realtà aumentata nel futuro della pubblicità online

Per continuare a garantire gli stessi introiti, la pubblicità online deve intraprendere nuove strade e sperimentare nuovi formati. In prima linea la realtà mista

Futuro realtà virtuale

Il nuovo terreno della (e per la) comunicazione. Parola di Mark Zuckerberg. Raramente l'ideatore di Facebook si spende così tanto in prima persona se non crede davvero nel progetto o nell'iniziativa di cui sta parlando. Per questo motivo c'è da credere che, realmente, la realtà virtuale sia destinata ad avere un impatto senza pari sulla nostra vita e sulla nostra quotidianità. Tutto partirà, come afferma Zuckerberg, dal settore della comunicazione, ma la realtà virtuale è destinata a non fermarsi lì.

In particolare, la realtà virtuale e la realtà aumentata sembrano destinate a rivoluzionare, nel breve-medio termine, il mondo della pubblicità online. La transizione dal modello attuale a un modello focalizzato su smartphone e altri dispositivi mobili, inoltre, non farà altro che accelerare il processo: da qui a qualche anno, la gran parte della pubblicità transiterà dagli schermi di smartphone, tablet e smartwatch e la VR e la AR (o la loro unione nella cosiddetta realtà mista) potrebbero aprire nuove strade creative ai pubblicitari.

Fattore Pokemon Go

Il ruolo di "testa d'ariete", però, toccherà alla realtà aumentata. Questa tecnologia, infatti, sembra essere quella più promettente nel breve e medio periodo. Per comprenderne a pieno le potenzialità, infatti, basta guardare ai risultati ottenuti, nel giro di pochi mesi, dal videogioco mobile Pokemon Go. L'app realizzata dalla software house Niantic è stata in grado di battere ogni record di download, facendo registrare incassi per centinaia di milioni di dollari (quasi un miliardo, per l'esattezza, nei primi nove mesi di vita). Quanto basta per solleticare l'interesse dei pubblicitari di mezzo mondo.

Dalla nicchia alla massa

Pokemon Go, però, non è che la proverbiale punta dell'iceberg di un fenomeno molto più vasto. Secondo le analisi di Deutsche Bank Research, il settore della realtà aumentata è destinato a crescere in maniera esponenziale, passando da un fatturato di 500 milioni a 7,5 miliardi di euro nel giro di un quinquennio (2016-2020 per l'esattezza). Cresceranno di pari passo, ovviamente, anche il numero di persone che utilizzeranno la tecnologia dell'AR per gli scopi più disparati: si passerà da 60 milioni a 350 milioni in un quinquennio, con un tasso di crescita annuale del 35% circa. Insomma, si passerà da un mercato prettamente di nicchia a una realtà di massa, pronta a invadere ogni aspetto della nostra vita.

Dalla pubblicità generalista alla pubblicità personalizzata

Non è un caso, dunque, che il mondo della pubblicità online si inizi a interessare a quello della realtà aumentata. Sfruttando le funzionalità degli smartphone e degli altri dispositivi mobili, infatti, i pubblicitari saranno in grado di raggiungere con un più elevato tasso di precisione i "segmenti sociali" di maggior interesse. Sfruttando la geolocalizzazione, le informazioni personali presenti nei vari account utilizzati (posta elettronica, social, home banking e così via), gli algoritmi di pubblicità tracciante saranno in grado di creare profili personali sempre più precisi e "indirizzare" le pubblicità aumentate in maniera esatta. Si completerà, così, la transizione da un modello di pubblicità generalista a un modello di pubblicità personalizzata, capace di coinvolgere maggiormente gli utenti.

Nuove forme di fidelizzazione

La pubblicità in realtà aumentata fatta "transitare" dallo schermo e dalla fotocamera dello smartphone (o da smartglass a realtà mista) consentirà ai pubblicitari di sviluppare anche nuove forme di fidelizzazione del pubblico. Potendo far "recapitare" spot pubblicitari personalizzati nel giro di poche decine di millisecondi, si avrà la certezza (o quasi) che il messaggio arrivi a destinazione l'utente si trasformi quasi per magia in cliente. Così sarà possibile impostare campagne pubblicitarie "aumentate" e "interattive", grazie alle quali l'utente potrà guadagnare dei buoni sconto da spendere immediatamente. Si potrebbe pensare, ad esempio, a dei cartelloni pubblicitari multimediali, dai quali le immagini "fuoriescono" per finire all'interno dello schermo dello smartphone, così da poter essere apprezzate in mobilità. Al termine dello spot l'utente potrà avere accesso a dei coupon che permetteranno di ottenere sconti speciali pensati e realizzati appositamente per le sue necessità. Il tutto grazie alla realtà aumentata e alla profilazione personale resa possibile dalle nostre attività online.

Il futuro è della realtà virtuale

Nel medio-lungo periodo, però, la realtà virtuale – o la realtà mista – prenderà il sopravvento sulla realtà aumentata e rappresenterà il vero terreno di scontro sul quale i pubblicitari incroceranno le loro "armi". Non è un caso, infatti, che due giganti della pubblicità online come Google e Facebook abbiano deciso di investire pesantemente in questo settore: Big G ha recentemente presentato Daydream, la sua piattaforma per la VR; la società di Mark Zuckerberg, invece, ha investito diversi miliardi per acquistare Oculus Rift e prevede di immettere almeno altri 3 miliardi di dollari per sviluppare ulteriormente il suo visore e la piattaforma software che ne consente il funzionamento.

A cura di Cultur-e
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