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Rapporto Akamai III trimestre 2014

Nel terzo trimestre 2014 cala il numero di indirizzi IP connessi dall'Italia e diminuisce la velocità media di connessione

Network

Connessioni IP in calo rispetto al secondo trimestre 2014 (così come rispetto al III trimestre 2013); velocità media di connessione in calo rispetto al periodo aprile-giugno 2014 (ma in crescita rispetto ai tre mesi estivi del 2013); adozione della banda larga (broadband) e della banda ultralarga (high broadband) in flessione nell'ultimo trimestre in analisi (ma in crescita rispetto a un anno prima). Sono numeri contrastanti quelli che emergono dal Rapporto sullo stato della Rete di Akamai relativo al III trimestre 2014 in Italia: mentre il trend relativo al lungo periodo fa ben sperare, i dati nel breve periodo sono tutt'altro che confortanti (anche se in linea con la media mondiale) per chi si trova a dirigere l'Agenda Digitale italiana.

La situazione italiana

Nel III trimestre 2014 (i mesi da luglio a settembre, per intendersi) hanno fatto segnare un leggero passo indietro rispetto al trimestre precedente.

  • Penetrazione banda larga e ultralarga. Cala anche il numero di utenti che si connette alla Rete con connessioni a banda larga e ultralarga. Nel nostro Paese appena il 60% delle connessioni al web viaggia con una velocità superiore ai 4 megabit al secondo: rispetto allo stesso periodo del 2013 si registra una crescita del 22%, ma rispetto al II trimestre 2014 il calo è del 7,3%. La situazione non migliora se si analizzano i dati relativi alla banda ultralarga (velocità di connessione superiore ai 10 megabit al secondo) o alla cosiddetta banda 4K-ready (velocità di connessione superiore ai 15 megabit al secondo, requisito minimo lo streaming di contenuti multimediali con risoluzione 4K). Nel primo caso, la penetrazione è del 5,3% (in crescita del 58% rispetto allo stesso periodo del 2013, ma in calo del 20% rispetto ai mesi aprile-giugno del 2014); mentre le connessioni 4K italiane sono appena il 2,1% del totale (+57% rispetto al III trimestre del 2013, -16% se confrontato con i dati del II trimestre 2014)

 

Adozione banda larga in Italia

 

  • Velocità di connessione. Diminuisce la velocità media e il picco di velocità delle connessioni nel nostro Paese. La velocità media si attesta 5,5 megabit al secondo, dato che vale la terz’ultima posizione nella graduatoria dei Paesi EMEA (Europa, Medio Oriente ed Africa) e la 51esima in senso assoluto. Rispetto al III trimestre del 2013 la velocità delle connessioni cresce del 16%, mentre rispetto al trimestre precedente si registra un calo del 4,5%. Trend similare per quanto riguarda i picchi di connessione (la media delle velocità massime registrate dagli utenti), attestati a 25,3 megabit al secondo: mentre nel confronto anno su anno si registra un aumento del 36%, rispetto al II trimestre 2014 il calo registrato è del 4,2%

 

Velocità media della Rete

 

  • Connettività mobile. La velocità media delle connessioni cellulari italiane è di 4,8 megabit al secondo, mentre i picchi di velocità registrati si attestano sulla media di 36 megabit al secondo. La penetrazione della banda larga tra chi utilizza la rete cellulare per collegarsi a Internet è del 52%

  • Sicurezza. Mentre gli attacchi DDoS restano la maggior minaccia a livello globale per quanto riguarda la sicurezza informatica, l'Italia si mantiene nell'estrema “periferia” della pirateria informatica. Appena lo 0,6% degli attacchi registrati a livello globale ha infatti origine dal nostro Paese

 

Adozione IPv4

 

  • Adozione IPv4 e IPv6. Sono circa 19 milioni gli indirizzi IP unici (18 milioni e 620mila) che si sono connessi dall'Italia alla Rete. Numero che vale all'Italia la nona posizione a livello globale e la quarta in Europa, alle spalle di Germania, Francia e Regno Unito. Rispetto al II trimestre 2014 e al III trimestre 2013, però, gli indirizzi IPv4 italiani sono in diminuzione: rispetto al trimestre precedente si registra un calo del 3,3%, mentre rispetto a 12 mesi prima il calo è del 2,9%. Nel report Akamai si nota come, a livello globale, continui “l'emorragia” di indirizzi IPv4 e la conseguente crescita nell'adozione del protocollo Ipv6. Un trend, però, che non sembra trovare eguali in Italia, fuori dalla graduatoria dei 10 Paesi con il maggior tasso di adozione del nuovo protocollo e, di conseguenza, con una diffusione dell'IPv6 presumibilmente molto bassa

Lo “Stato della Rete” nel resto del mondo

Guardando alla velocità di connessione si assiste a un calo generalizzato della media e dei picchi di velocità, attestati rispettivamente a 4,5 megabit al secondo (-2,8% rispetto al secondo trimestre 2014) e 24,8 megabit al secondo (-2,3% rispetto al periodo da aprile a giugno 2014). La penetrazione della banda larga (velocità maggiore a 4 megabit al secondo) si attesta al 60% delle connessioni totali (stesso valore registrato nel nostro Paese); la banda ultralarga (velocità maggiore ai 10 megabit) è utilizzata dal 23% degli internauti mondiali mentre la banda 4K (velocità superiore ai 15 megabit) è utilizzata dal 2,8% di chi ha accesso alla Rete.

Nel III trimestre 2014 Akamai ha registrato una crescita dello 0,3% trimestre su trimestre (+3,9% anno su anno) nel numero degli indirizzi IP unici connessi alla Rete: nei mesi da luglio a settembre se ne sono contati 790 milioni. In crescita, come detto, anche le connessioni IPv6: in testa troviamo ancora il Belgio, che da solo conta per il 26% del traffico IPv6 globale, seguito da Germania (11%) e Stati Uniti (9,5%). Da segnalare la performance della Grecia, che con un aumento del 361% conquista la nona posizione della graduatoria.

Gli attacchi informatici si concentrano in gran parte in Cina: il 49% del totale. Stabili gli attacchi DDoS: ne sono stati registrati 270, la stessa cifra del II trimestre 2014.

13 gennaio 2015

A cura di Cultur-e
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