Tutti la conosciamo (o, quanto meno, dovremmo conoscerla) per i suoi SoC (System on a Chip, ovvero "sistema su circuito integrato"), presenti nella totalità degli smartphone di fascia alta (fatta eccezione per Huawei e Honor) e nella gran parte degli altri. Ora, però, l'azienda statunitense Qualcomm vuole espandere ulteriormente il suo campo d'azione e presenta sul mercato XR1, primo chip dedicato a realtà virtuale e realtà aumentata. Si tratta, quindi, di un prodotto progettato specificatamente per visori AR e VR, che nei prossimi anni (complice anche la diffusione del 5G) dovrebbero conoscere uno sviluppo più che significativo.
Non che Qualcomm sia assente da questi settori, anzi. Lo Snapdragon 821, SoC top di gamma della seconda metà del 2016, è stato recentemente montato a bordo dell'Oculus Go, il visore VR di Facebook. La stessa Qualcomm, nel corso della presentazione, ha ammesso che per alcuni aspetti lo Snapdragon 845 rappresenta un'alternativa migliore rispetto allo XR1 per visori AR e visori VR di fascia alta. Ma il nuovo chip Qualcomm ha alcuni assi nella manica che potrebbero renderlo molto interessante sotto diversi punti di vista.
Il primo chip per l'extended reality
L'aspetto più interessante della nuova piattaforma targata Qualcomm è la sua capacità di unire in un unico chip tutto ciò che serve per la realtà virtuale, la realtà aumentata, algoritmi di machine learning e di intelligenza artificiale. È la cosiddetta extended reality o realtà estesa, nella quale le varie tecnologie citate in precedenza si andranno a incontrare e, a loro modo, a sovrapporre alla realtà "fisica" nella quale siamo immersi quotidianamente. E proprio grazie all'XR1, Qualcomm vorrebbe provare a prendersi un po' di vantaggio rispetto agli altri player in un settore destinato, secondo le previsioni, a crescere in maniera esponenziale negli anni a venire.
Qualcomm Snapdragon XR1, le caratteristiche
Il chip Qualcomm per realtà aumentata e realtà virtuale è stato progettato tenendo in mente l'ottimizzazione della potenza di calcolo, l'efficienza termica (scalda meno rispetto ad altri SoC di ugual potenza) e interattività migliorata. Ciò ha permesso al produttore statunitense di attirare le attenzioni di vari produttori di visori VR e visori AR, interessati a montare il chip all'interno dei loro prossimi device.
In particolare, la piattaforma del Qualcomm XR1 si compone di un processore compatibile con le specifiche ARM (storico produttore di chip, i cui progetti sono poi riutilizzati da altri produttori per realizzare SoC e acceleratori grafici per piattaforme mobili e a basso consumo energetico), un acceleratore grafico, un processore vettoriale, tecnologia per il machine learning e i vari SDK (Software development kit) necessari per sviluppare gli applicativi per realtà aumentata e virtuale ed eseguire operazioni di machine learning e intelligenza artificiale.
Possibili utilizzi della piattaforma XR1
Le caratteristiche tecniche dello XR1, anche se leggermente meno performanti rispetto a quelle di altri chip Qualcomm come lo Snapdragon 845, lo rendono perfetto per essere implementato all'interno di visori VR e visori AR "standalone" (ossia che non hanno bisogno di essere collegati a computer o altri device per funzionare e che non fungono da semplice involucro per smartphone). Come chiarito nel corso della presentazione, infatti, il Qualcomm XR1è in grado di supportare i visori di prossima generazione in maniera egregia.
- Visione video e animazioni 360°. L'acceleratore grafico presente a bordo della piattaforma XR1 è sufficientemente potente per mostrare video e animazioni tridimensionali con risoluzione 4K e 60 frame al secondo. Ciò vuol dire che il chip Qualcomm per la realtà virtuale e la realtà aumentata può essere utilizzato all'interno di visori che consentono agli utenti di vedere film o godersi spettacoli in diretta (come eventi sportivi, spettacoli teatrali o concerti) con un raggio visivo di 360°
- Interattività e azione. Capace di supportare il tracciamento degli ambienti con 3 gradi di libertà (3 DoF, Degrees of Freedom) ma anche a 6 gradi di libertà (6 DoF). Ciò vuol dire che i produttori potranno realizzare visori che garantiscono la massima libertà di movimento agli utenti che li indosseranno: nell'uno e nell'altro caso, infatti, il visore potrà mappare gli spazi circostanti e "adattarsi" per ricreare spazi nella realtà virtuale all'interno dei quali l'utente possa muoversi senza essere in pericolo. Ciò garantisce un elevato livello di interattività e possibilità di movimento
- Visori smart. Come detto, lo XR1 è in grado di processare nativamente algoritmi di intelligenza artificiale e machine learning. Merito della piattaforma AI di Qualcomm, che garantisce ai produttori un supporto hardware nel caso in cui vogliano implementare funzionalità e applicativi "mossi" dall'intelligenza artificiale. Gli stessi chip possono essere utilizzati, inoltre, per l'analisi spaziale e la categorizzazione degli oggetti presenti nell'ambiente che circonda chi indossa un visore: così come accade per l'intelligenza artificiale fotografica (oggi implementata nella gran parte degli smartphone di fascia alta) ciò permetterà di adattare al meglio le animazioni presenti nei vari applicativi.