La protezione del diritto d'autore in Rete è tra le imprese più complesse e articolate della giurisprudenza moderna. Quando si parla di immagini postate online, poi, la questione diventa ancora più complicata. Data la facilità con cui si possono salvare immagini e successivamente caricare su siti e social network come Pinterest, Facebook e Instagram, il copyright viene raramente rispettato.
I fotografi – così come anche i grafici – hanno però parecchie frecce al loro arco per la protezione delle immagini digitali. Potrebbero, ad esempio, rilasciare i loro lavori con licenza Creative Commons dando così la possibilità ad altri utenti di utilizzare le proprie immagini e foto e, allo stesso tempo, vedere protetti i propri diritti d'autore sull'opera condivisa.
Se, però, si volessero rilasciare i propri lavori proteggendoli secondo i dettami legislativi del diritto d'autore, ci sono altre strade da perseguire. Con alcuni trucchetti informatici, infatti, si può impedire il download di una foto oppure "marchiare" foto e immagini così da chiarire a chi appartengano i diritti una volta per tutti.
Watermark
Apporre una firma semi-trasparente sulla propria immagine, a mo' di filigrana (watermark in inglese) è probabilmente una delle tecniche più elementari e utilizzate per la protezione delle immagini digitali. Questa tecnica non impedisce né il download dell'immagine, né la sua probabile pubblicazione su Facebook o Pinterest, ma permette all'autore di apporre la propria, indelebile, firma sulla sua opera.
Un watermark può essere impresso in molti modi. Si possono utilizzare, ad esempio, Photoshop e The Gimp, ma in questo caso bisogna avere un po' di confidenza e manualità con i due programmi di fotoritocco. Alcuni programmi di grafica molto elementari – come ad esempio FastStone Image Viewer o Google Picasa – permettono di inserire automaticamente una filigrana digitale alle immagini presenti sul computer. Grazie ad un comodo editor, basterà inserire i dati richiesti (nome dell'autore, sito web e altro) per vedere il watermark apparire come per magia.
Ancora più semplice, infine, utilizzare dei servizi web ad hoc. PicMarkr e Watermarktool sono due siti molto simili che permettono, in tre passaggi, di inserire una filigrana digitale sulle proprie immagini. Basterà scegliere quelle da modificare dal proprio database, decidere cosa scrivere nel watermark e applicarlo: nel giro di pochi minuti i lavori saranno marchiati indelebilmente con la firma personalizzata.
Livello trasparente
Uno dei metodi più efficaci per proteggere le immagini digitali sul web consiste nella sovrapposizione di un livello trasparente al di sopra dell'immagine. In questo modo la visualizzazione dell'immagine non subirà alcuna modifica, ma chiunque proverà a scaricare l'immagine si troverà come di fronte ad un muro di vetro, invalicabile o quasi.
Per mettere in pratica questa tattica si possono percorrere diverse strade. Nel caso in cui si abbia dimestichezza con il codice HTML, ad esempio, si può modificare la propria pagina web inserendo queste righe di codice
<div id="image1" >
<img src="blank.gif" height="250px" width="300px"> </div>
dove la stringa background-image (immagine di sfondo) si riferisce all'immagine che si vuole proteggere, mentre la stringa img src si riferisce ad un file immagine completamente trasparente.
Se, però, non ci si vuole arrischiare in questi passaggi, si possono utilizzare dei tool scritti in JavaScript e pronti per l'uso. Due dei più utilizzati e conosciuti sono dwProtector per MooTools e dwProtector per jQuery. Entrambi sono scaricabili e utilizzabili gratuitamente sul proprio sito web.
Gallerie Flash
La protezione delle immagini digitali può essere affidata anche alla creazione di gallerie fotografiche con in Flash. In questo modo le immagini che si caricheranno sul sito potranno essere visualizzate, ma non salvate. Chi ha una certa manualità e conoscenza di Adobe Flash può costruirsi da sé una galleria animata.
Chi, invece, non saprebbe dove mettere le mani, può affidarsi a strumenti web semplici da utilizzare come SimpleViewer. In questo modo il sito web acquista di praticità ed eleganza, mentre le foto che caricheremo saranno sempre al riparo da internauti furbi.
Dividi e impedisci
Un'altra tattica molto utilizzata, soprattutto da utenti più esperti, è quella di dividere l'immagine in tanti pezzi, che verranno poi automaticamente ricomposti all'interno della pagina web. Il vantaggio di questa tecnica è che, fatta eccezione per chi tenta di scaricare abusivamente l'immagine, si renderà conto che l'immagine è spezzettata. D'altro canto, la presenza di molte immagini potrebbe rallentare il caricamento del sito web.
Sul web è possibile trovare degli script, come ad esempio Super Simple Image Tiles, che automatizzano il processo. Una volta caricata un'immagine all'interno della cartella dello script, questa verrà scomposta in tanti pezzettini di ugual dimensioni e poi ricomposta a mo' di mosaico nella pagina web. Senza che i visitatori possano minimamente rendersi conto dell'accorgimento adottato.
Digimarc
Molto simile al watermark ma meno invasivo, Digimarc permette di "firmare" le proprie immagini in maniera invisibile all'occhio umano. Disponibile sia sotto forma di programma a sé stante, sia sotto forma di plugin per Photoshop, Digimarc inserisce alcuni pixel di "certificazione" tra quelli che compongono la foto. Il bot associato al programma esegue periodicamente delle scansioni del web, per verificare che nessuno abbia poi utilizzato l'immagine illegalmente.
Scopri dove sono le tue immagini
Se, nonostante tutti gli accorgimenti utilizzati, si crede che le proprie immagini possano essere ancora impunemente utilizzate online, ci si potrà trasformare in novelli Sherlock Holmes e iniziare ad indagare. Un valido supporto per un'indagine che si preannuncia piuttosto complicata – Internet è a dir poco sconfinato – si possono utilizzare vari plugin o applicativi web creati appositamente per scansionare il web alla ricerca di immagini.
Uno di questi è TinEye, sito web che permette di cercare il proverbiale ago nel pagliaio sotto forma di immagine. Si potrà cercare sia inserendo l'url dell'immagine, oppure caricandola ex novo sui database del sito. In poco più di 10 secondi si scoprirà se qualcuno ha fatto il furbo, impossessandosi di materiale protetto dal diritto d'autore.
In alternativa si potrà utilizzare Google Immagini.
Big G mette a disposizione degli utenti un comodo servizio di ricerca per immagini
che permette di confrontare una singola foto con tutte quelle che il suo spider web è in grado di trovare sulla Rete.
Exif
Exif è un servizio che permette di inserire il watermark alle proprie immagini e nello stesso tempo le protegge da coloro che le vogliono rubare. Uno dei problemi più grandi quando si caricano delle immagini su una piattaforma di sharing è l'impossibilità di sapere se qualcuno l'ha riutilizza togliendo il watermark. Infatti, anche se si inserisce lo "stampo digitale", è possibile rimuovere il watermark utilizzando delle tecniche illegali. Grazie al sistema sviluppato da Exif, tutto questo è impossibile. Il funzionamento è molto semplice: il primo passaggio è quello di registrarsi al servizio. Successivamente si dovranno caricare tutte le immagini che si vorranno proteggere con il watermark, inserendo il nome dell'autore, la località e anche l'account Instagram. Alla fine, Exif fornirà all'utente un codice HTML da utilizzare sui siti dove si vorrà inserire la foto. Nell'immagine sarà presente una piccola icona a forma di "i" che nasconde tutte le informazioni sull'autore. In questo modo, il fotografo saprà sempre chi sta utilizzando la propria immagine.
Inoltre, Exif ha sviluppato un sistema che permette di combattere la pirateria e rendere impossibile il ritaglio del watermark. Nel caso in cui qualcuno cerchi di rubare l'immagine facendo uno screenshot, sulla foto apparirà immediatamente un banner nero al centro con il nome della piattaforma e dell'autore. In questo modo nessuno potrà rubare le immagini. Exif, però, non è servizio gratuito: per utilizzarlo è necessario pagare un abbonamento che varia a seconda del numero di immagini caricate.
8 settembre 2013 (aggiornato il 22 luglio 2017)