L'esigenza di essere sempre connessi ovunque ci si trovi non ha solo portato allo sviluppo di dispositivi dotati di connessione a Internet 24 ore su 24 e in libertà – gli smartphone – ma ha anche fatto sì che questi stessi dispositivi potessero essere trasformati in punti di accesso ogni volta che se ne avesse bisogno. Nasce così il tethering, quella tecnologia che consente di sfruttare le antenne Wi-Fi dello smartphone per creare una rete senza fili e trasformare, così, il nostro dispositivo mobile in una sorta di hotspot Wi-Fi portatile.
La diffusione di piani tariffari comprendenti decine e decine di gigabyte di traffico dati a pochi euro ha fatto sì che sempre più persone sfruttino il tethering per connettere il PC a Internet mentre sono fuori casa o fuori ufficio. Ritenuto, non completamente a torto, più sicuro delle reti Wi-Fi pubbliche, il tethering permette di avere una rete wireless personale, grazie alla quale potremmo connetterci a Internet senza bisogno di condividere banda e hotspot Wi-Fi con altri utenti.
Questo non vuol dire, però, che il tethering sia privo di ogni rischio sul fronte della sicurezza informatica. Come ogni rete informatica dotata di connettività a Internet, infatti, è potenzialmente hackerabile da un cybercriminale interessato a impossessarsi dei dati personali in transito sulla connessione wireless. Fortunatamente, migliorare la sicurezza della connessione in tethering tra smartphone e PC non è poi così complesso. Bastano poche decine di secondi e il gioco è fatto.
Come funziona il tethering da smartphone
Prima di vedere quali sono gli strumenti di sicurezza per proteggere la connessione tethering tra smartphone e PC è necessario capire come funziona il tethering e perché alcune misure sono più efficaci di altre. In una normale configurazione di rete, troviamo solitamente tre elementi: un dispositivo d'accesso (come un modem ADSL o interfaccia fibra); un router che si occupa di smistare i pacchetti dati tra i vari dispositivi della rete e, per l'appunto, i dispositivi che si connettono al web.
Quando si attiva la connettività in tethering, lo smartphone assume contemporaneamente le funzioni di un modem 3G o 4G (a seconda della rete del tuo operatore telefonico), di un router e di un dispositivo che naviga nel web. Per proteggere la connettività in tethering, dunque, sarà necessario scegliere degli strumenti che siano in grado di difendere sia la connessione tra smartphone e PC sia la connessione tra smartphone e rete dati dell'operatore.
Come proteggere connessione tethering
La soluzione più semplice è quella di utilizzare una doppia VPN: la prima installata sullo smartphone e la seconda sul PC (o altro dispositivo collegato al cellulare). In questo modo sia i dati che transitano dal ponte radio dell'operatore telefonico allo smartphone che quelli che viaggiano tra PC e telefonino saranno criptati. Quindi, anche se un hacker riuscisse a collegarsi all'hotspot Wi-Fi creato con lo smartphone e riuscisse a trafugare qualche pacchetto dati, non ne ricaverebbe alcuna informazione utile.
A questo punto resta da capire quale VPN scegliere per proteggere la connessione in tethering. Rispondere, però, non è molto semplice: esistono decine e decine di diversi servizi VPN sia per Android, sia per iOS sia per sistemi Windows e trovarne uno che si adatti alle proprie necessità non è mai semplice. Al di là del prodotto che si vuole scegliere, secondo molti esperti di sicurezza informatica la soluzione sta nell'installare la stessa VPN sia su PC sia su smartphone, in modo da garantire gli stessi standard e gli stessi servizi su entrambi i dispositivi.
Nel caso non vogliate acquistare due abbonamenti VPN, potete sempre optare per un'altra opzione, sicuramente più economica e, a suo modo, ugualmente efficiente. Come saprete, anche la connessione con protocollo HTTPS utilizza la crittografia per cifrare i pacchetti dati che transitano tra PC e router (e quindi con i server sparsi nella rete) così da renderli "illeggibili" agli occhi di chi utilizzasse un attacco man in the middle. Anche se, ormai, il protocollo HTTPS è utilizzato dalla gran parte dei siti Internet (fondamentale, in questo senso, la spinta all'adozione data da Google) potrebbe anche accadervi di navigare su siti non protetti, esponendovi a possibili attacchi hacker. Per questo è consigliabile utilizzare HTTPS Everywhere, estensione per Chrome, Firefox e Opera che crittografa i dati forzando, ove presente, l'utilizzo del protocollo sicuro (HTTPS) anche per quei portali per i quali la piattaforma di default non è in formato secure. Se a questo unite una VPN installata sullo smartphone, avrete una connessione completamente crittografata e al riparo da possibili attacchi hacker.