iPhone X 1189 euro (per la versione da 64Gb, per il modello da 256GB il prezzo sale a 1359 euro), Samsung Galaxy Note 8 999 euro, Huawei Mate 10 Pro 849 euro, Pixel 2 XL 989 euro, LG V30 899,99 euro, OnePlus 5T 559 euro (anche se il prezzo è più basso, rispetto al OnePlus 3T l'aumento è stato considerevole). Quella che abbiamo appena fatto non è una lista della spesa, ma il prezzo di lancio dei principali dispositivi usciti sul mercato nel 2017 (nel giro di pochi mesi il prezzo è diminuito, anche se resta ancora superiore ai 600 euro). Rispetto ai modelli usciti nel 2016, il prezzo è aumentato considerevolmente, portando gli smartphone a costare quasi mille euro (e superando questa cifra come nel caso dell'iPhone X e dell'iPhone 8). A cosa è dovuto questo aumento considerevole del prezzo dei telefonini? È tutta colpa dell'inflazione? I motivi della crescita impazzata del prezzo degli smartphone sono vari, ma sicuramente non è colpa dell'inflazione, che negli ultimi anni è rimasta pressoché pari allo 0, soprattutto in Italia.
Per alcuni anni, almeno fino al 2015, il prezzo dei telefonini è stato "calmierato" dai dispositivi prodotti dalle aziende cinesi che venivano lanciati sul mercato europeo a un prezzo inferiore rispetto agli smartphone dello stesso livello prodotti da aziende affermate. Huawei deve agli smartphone dall'ottimo rapporto qualità-prezzo gran parte della propria fortuna. Ma da quando l'azienda cinese ha cominciato ad alzare i prezzi, anche le altre società (Apple e Samsung in testa) hanno fatto lo stesso. Portando gli smartphone a costare quasi 1000 euro. Un prezzo esagerato? Dipende dai punti di vista. Se negli ultimi cinque anni i telefonini hanno visto duplicare i loro prezzi, anche gli investimenti delle aziende per sviluppare nuove tecnologie e rendere gli smartphone sempre più funzionali sono aumentati. Lettore per l'impronta digitale, riconoscimento del viso, ricarica wireless, scocca in metallo o in vetro, sensori fotografici. Sono tutte nuove funzioni o componenti hardware che negli anni passati non c'erano e che hanno avuto bisogno di cospicui investimenti per essere sviluppati.
Costi per ricerca e hardware
Se il prezzo degli smartphone Samsung è cresciuto, la causa va ricercata negli investimenti sostenuti dall'azienda sudcoreana per restare leader di settore. E lo stesso discorso si può applicare anche a Huawei, Apple, LG, OnePlus e qualsiasi altra azienda che opera nel settore degli smartphone. Pensiamo a come sono cambiati i telefonini negli ultimi 5 anni. La scocca in plastica ha lasciato il posto al vetro e all'alluminio. La dimensione e la qualità dei display è aumentata considerevolmente: per realizzare schermi con risoluzione QuadHD e rapporto d'aspetto 18:9 sono necessari grandi investimenti in ricerca. I sensori fotografici hanno fatto un grandissimo passo in avanti, permettendo di registrare video in 4K a 60 frame per secondo. La sicurezza degli smartphone è migliorata grazie all'utilizzo dei sensori per le impronte digitali e il riconoscimento del volto. Tecnologie che hanno un costo di ricerca molto elevato. E allo stesso tempo è migliorato anche l'hardware presente all'interno degli smartphone: i chipset presenti sui top di gamma assicurano prestazioni equiparabili a quelli di un computer entry- level/medio di gamma. Se il costo degli smartphone è aumentato, la colpa non è da addebitare solamente alle aziende che vogliono aumentare i loro profitti, ma anche al maggior costo per ricerca e sviluppo sostenuto da tutte le società per migliorare le prestazioni dei dispositivi mobile.
Gli smartphone costano troppo?
Una domanda che moltissimi utenti si fanno e a cui non sempre riescono a dare una risposta oggettiva. Come ripetuto molte volte, il prezzo degli smartphone Apple, Huawei, Samsung, LG è cresciuto enormemente negli ultimi mesi. E spendere oltre 800 euro per un telefonino è un costo che non tutti possono sostenere. Ma come abbiamo cercato di spiegare precedentemente, negli ultimi anni sono aumentati sia i costi di produzione degli smartphone sia la cifra investita in ricerca e sviluppo. Può sembrare strano dirlo, ma il prezzo dei top di gamma non è troppo elevato. Le funzionalità e le prestazioni offerte da questo tipo di dispositivi ripaga ampiamente quanto speso dagli utenti.
Una nuova fascia di prezzo: gli smartphone super medio di gamma
Fino a due anni fa era possibile dividere gli smartphone in tre classi di prezzo: quelli fino a 199 euro (entry-level), quelli fino a 399 euro (medio di gamma) e i telefonini con un prezzo superiore ai 400 euro (top di gamma). Questa classificazione non ha oramai più senso. Il mercato si è talmente frammentato che sono nate nuove fasce di prezzo, come quella dei super medio di gamma, composta da smartphone che hanno un costo tra i 400 e i 600 euro. Si tratta di dispositivi con caratteristiche ottime, ma che appartengono a una generazione precedente rispetto a quella attuale. Ma non per questo motivo sono da disprezzare. Nella maggior parte dei casi si tratta di smartphone che garantiscono prestazioni top e che se usati nella giusta maniera garantiscono una longevità di almeno un paio di anni. Se non volete spendere 800-1000 euro per l'ultimo smartphone lanciato sul mercato, questa è la fascia di prezzo che garantisce il miglior rapporto qualità-prezzo.
8 gennaio 2018