È tra le maggiori industrie del web, capace di attirare utenti (e generare traffico) e produrre introiti come poche tra quelle attive online. Secondo le ultime stime è responsabile del 4,4% del traffico mondiale generato da computer desktop e dà vita a un mercato dal valore di svariati miliardi di dollari. Stando ad alcuni esperti del mondo digitale, il porno online sarebbe la vera locomotiva che guida l'innovazione e l'evoluzione del world wide web, capace di cambiare forma e modalità di comunicazione a seconda delle necessità dei siti per adulti. Un assunto forse un po' troppo forte, ma non del tutto inesatta a vedere le cifre che siti come YouPorn, PornHub e Xhamster sono capaci di mettere insieme.
Il G7
Una ricerca condotta nel marzo 2015 dal portale SimilarWeb su commissione del sito di informazione hi-tech “The next web” mette in evidenza come il porno online sia capace di generare volumi di traffico superiori ad ogni aspettativa. I siti per adulti, come detto, sono responsabili del 4,41% del traffico generato da computer desktop e laptop: un risultato che vale al settore pornografico digitale un posto d'onore all'interno del G7 del web (un club ideale che racchiude i sette settori capaci di generare il maggior quantitativo di traffico online). Se al primo posto troviamo “Internet e telecomunicazioni” seguito da “Arti e intrattenimento” e “Informazioni”, il 4,41% permette al porno online di conquistare la settima piazza, prima di settori dotati teoricamente di maggior appeal come il gaming online, finanza, viaggi e scommesse.
Il porno, inoltre, è la quarta categoria per traffico generato grazie agli annunci pubblicitari. Il 3% di tutti gli internauti che cliccano su banner pubblicitari finisce con il visitare siti per adulti, mentre circa il 30% viene indirizzato verso siti di scommesse online o gioco d'azzardo. Completano questo particolare podio i videogame e il commercio elettronico.
La patria del porno online
Quando si scende nello specifico dell'inchiesta realizzata da SimilarWeb arrivano le prime sorprese. La graduatoria dei Paesi con maggior numero di accessi a siti porno è aperta e chiusa da nazioni a maggioranza islamica. Mentre ai primi due posti (con percentuali vicine al 10%) troviamo Iraq ed Egitto, le ultime cinque posizioni sono occupate da Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Arabia Saudita, Qatar e Indonesia. Per il resto, poche sorprese: nella top 15 troviamo quasi esclusivamente Paesi europei (a parte i già citati Iraq ed Egitto ci sono Giappone, Perù, Cile e Marocco), con l'Italia quattordicesima (e una percentuale del 5% circa).
L'Europa scompare, invece, quando si passa ad analizzare il tempo medio trascorso sui siti per adulti: tra Asia, Africa, Americhe e Medio Oriente, la top 15 vede la presenza della sola Svizzera a rappresentare il Vecchio continente. In testa alla graduatoria, con un tempo di permanenza medio di 4 minuti e 19 secondi, il Kuwait, seguito da Singapore e Sud Africa. Russia, Pakista e Polonia, invece, chiudono la graduatoria con visite che durano in media meno di 3 minuti.
Situazione più varia, invece, per quanto riguarda il numero di pagine viste per ogni visita ad un portale di porno online. Tra i primi 15 trovano spazio nazioni del sud-est asiatico, del Medio Oriente, europee e dell'Oceania: in testa troviamo la città-stato di Hong Kong, con quasi 5 pagine per ogni visita, seguita da Norvegia e Olanda, anche loro poco al di sotto delle 5 pagine per visita ad un sito per adulti.
Passando, invece, al bounce rate (detto anche “indice di rimbalzo”, ovvero la percentuale di visite terminate nell'arco di pochi secondi) ritornano i Paesi islamici. Il motivo è presto detto (o immaginabile): si tratta di Stati in cui la pornografia non è vista di buon occhio e, in alcuni casi, bandita dalla legge:nelle prime 10 posizioni troviamo 9 Paesi a stragrande maggioranza musulmana (Pakistan, Emirati Arabi Uniti, Egitto, Qatar e Arabia Saudita nelle prime cinque posizioni).
Se si analizzano, invece, le fonti del porno online si hanno due risultati apparentemente discordanti. Da un lato troviamo che Google (abbastanza ovviamente) è il motore preferito da chi è alla ricerca di contenuti a luci rosse. Dall'altro, invece, si scopre che Reddit è il social network più hot del web: si tratta della rete sociale che genera maggior traffico verso siti porno (circa 58% del totale), mentre Facebook (al secondo posto) può vantare appena il 27% del traffico generato.
Conclusioni
Dalla ricerca targata SimilarWeb – The Next Web emerge chiaramente che i siti porno hanno ancora un grande appeal sugli internauti di tutto il mondo e sembra che il settore goda di ottima salute. La gran parte dei siti web è ospitata in Paesi europei, mentre la gran parte del traffico proviene dagli Stati Uniti: forse il fatto che la capitale mondiale del porno sia Los Angeles ha una qualche influenza su questo aspetto.
Emerge, soprattutto, la grande capacità camaleontica del porno online. Nonostante si veda spesso e volentieri costretto a cambiare forme e contenuti a causa di restrizioni varie (sia di natura culturale sia di natura legale), la pornografia digitale è viva e vegeta (e soprattutto fiorente) in tutto il mondo.