La fine dell'estate non coincide solamente con l'inizio dei maggiori campionati europei di calcio, ma anche con l'uscita dei principali videogame di simulazione calcistica. Da oramai un decennio la sfida Pes vs Fifa incendia l'autunno dei gamers: quale dei due videogame è il migliore? Quale offre una simulazione più vicina al calcio giocato? Quale dei due videogiochi riproduce con maggior cura e dettaglio i visi dei giocatori? Le risposte nella maggior parte dei casi sono soggettive, ma è innegabile che negli ultimi anni Fifa ha raggiunto un livello altissimo ed è stato decretato dalla critica il miglior videogame di simulazione calcistica. Fifa è stato "aiutato" anche dal periodo di appannamento vissuto da Pro Evolution Soccer: con il passaggio alle console "next gen", Konami per diverso tempo ha perso la giusta rotta e ha lasciato campo libero al videogame di Electronic Arts. Ci sono voluti alcuni anni per rimettere le cose a posto, ma alla fine la software house giapponese è tornata a dire la propria nel mondo della simulazione calcistica. Il cambio di passo è avvenuto lo scorso anno con l'introduzione del sistema First Touch Impact che ha migliorato enormemente l'interazione tra il corpo dei giocatori e la palla, mostrando movimenti e azioni molto simili a quelli del calcio giocato.
PES 2019 riparte dalle fondamenta solide del videogioco dello scorso anno e va a migliorare tutte le criticità emerse grazie al feedback degli utenti. Konami ha focalizzato lo sviluppo sul miglioramento del sistema First Touch Impact, soprattutto nelle azioni di gioco più caotiche: i rimpalli non avvengono casualmente, ma seguono lo sviluppo dell'azione e donano quel tocco di realtà in più che Fifa non ha mai avuto. Konami ha lavorato anche sui movimenti dei portieri, accusati nelle passate edizioni di non essere perfetti e di sbagliare troppo spesso. Dopo una ventina di ore di gioco, possiamo affermare che in PES 2019 i portieri sono diventate delle vere saracinesche: l'errore può sempre capitare, ma tra i pali sono difficili da battere. Anche l'intelligenza artificiale che guida le scelte degli arbitri, altro punto debole del gioco negli anni passati, è stata migliorata, anche se in alcune situazioni sembrano essere ancora molto fiscali. Nulla da dire sotto il punto di vista grafico: anche nei periodi più complicati Pro Evolution Soccer ha mostrato una riproduzione dei volti dei giocatori molto fedele alla realtà. In Pro Evolution Soccer 2019 anche i calciatori delle squadre meno famose sono riprodotti con molta cura, anche se non sono perfetti.
PES 2019 permette alla serie di fare un ulteriore passo in avanti e di essere un cliente scomodo per Fifa 19, che uscirà sugli scaffali solamente alla fine di settembre. Il gameplay è stato migliorato e reso più divertente: costruire le azioni dal basso è un vero piacere e le soluzioni dei singoli si scontrano sempre contro le difese avversarie. I dribbling sono importanti, ma non permettono di vincere la partita: c'è bisogno del giro palla e del giusto movimento dei propri calciatori. La tattica e le strategie di gioco hanno assunto un ruolo sempre più importante anche in Pro Evolution Soccer 2019. Ma non mancano le note negative: rispetto allo scorso anno PES 2019 ha perso i diritti in esclusiva delle manifestazioni della UEFA, ovvero la Champions League e l'Europa League, entrambe passate alla concorrenza. Un colpo duro per una serie che ha sempre avuto un problema cronico con le licenze ufficiali, vero punto forte di Fifa. Konami ha cercato di correre ai ripari acquistando i diritti di tutti i campionati minori che non sono presenti in Fifa e ottenendo l'esclusiva sulla International Champions Cup, la competizione estiva che mette una di fronte all'altra tutti i principali club europei. Un contentino che però non riesce a sopperire alla mancanza di competizioni e squadre importanti (come al solito mancano quasi tutte le squadre della Premier League, mentre nel campionato italiano non c'è la Juventus). Ecco la nostra recensione di Pro Evolution Soccer 2019.
Giocare al calcio
Il buon lavoro svolto da Konami lo scorso anno, ha permesso agli sviluppatori di concentrarsi sui singoli aspetti segnalati dai gamer e che non permettevano a Pro Evolution Soccer di essere allo stesso livello di Fifa. Il sistema First Touch Impact introdotto in PES 2018 e che ha migliorato enormemente il controllo della palla è stato ulteriormente affinato. Gli scontri di gioco, i rimpalli, i movimenti dei giocatori e tutti gli aspetti inerenti il gameplay, hanno raggiunto un livello molto elevato e permesso a PES 2019 di fare un fare un ulteriore passo in avanti. L'obiettivo di Konami è rendere Pro Evolution Soccer sempre più simile al vero calcio giocato e in questa edizione è andata molto vicina a raggiungerlo. Nelle partite la giocata dei singoli è sempre meno importante per il risultato finale: per vincere una partita è necessario scegliere la tattica migliore e sviluppare delle azioni corali che coinvolgono tutti i giocatori. Il movimento senza palla, i passaggi filtranti, il controllo perfetto della sfera sono tutti fattori che hanno assunto un'importanza maggiore. Con questo non vogliamo dire che i dribbling non sono importanti, ma devono rientrare all'interno di uno sviluppo dell'azione che sia corale: la sterzata o un cambio di passo fatto nel momento ideale permettono di creare superiorità numerica e di creare un'azione pericolosa. I puristi del gioco troveranno nel gameplay di PES 2019 il loro migliore amico per i prossimi dodici mesi.
Addio sviste arbitrali e papere dei portieri
Una delle maggiori critiche fatte a Pro Evolution Soccer hanno sempre riguardato le abilità dei portieri e degli arbitri. I primi sono accusati di essere molto simili a Karius, mentre i secondi di essere troppo severi e di fischiare anche il minimo contatto. I miglioramenti apportati al sistema First Touch Impact hanno permesso a Konami di supplire alle papere dei portieri: in PES 2019 sono molto più sicuri tra i pali, anche se ancora mostrano alcune lacune nelle uscite alte. Il giudizio degli arbitri, invece, è stato ammorbidito e il gioco ne ha guadagnato in fluidità.
Konami ha lavorato anche sull'intelligenza artificiale: i giocatori finalmente eseguono movimenti senza palla che permettono di disorientare le difese avversarie e di trovare l'uomo libero in aria di rigore. Da migliorare, invece, il livello di difficoltà delle partite giocate contro il "computer": vincere è ancora troppo facile e solamente all'ultimo livello di difficoltà si cominciano a vedere delle azioni ragionate da parte della CPU.
Le licenze ufficiali di PES 2019
Finora abbiamo lodato il lavoro svolto da Konami per migliorare ogni singolo aspetto di PES 2019, ma è necessario parlare anche delle criticità mostrate dal gioco. Ogni anno, quando si parla dei punti deboli di Pro Evolution Soccer, ci si sofferma sulle licenze ufficiali. I gamers oramai lo sanno benissimo: Konami non ha i mezzi per combattere ad armi pari con Fifa, che ha fatto delle licenze ufficiali il proprio marchio di fabbrica. Ma rispetto allo scorso anno, la situazione è ulteriormente peggiorata: PES 2019 ha perso l'esclusiva sulla Champions League e sull'Europa League, competizioni passate su Fifa 19. Konami ha provato a correre ai ripari "ingaggiando" l'International Championship Cup, la manifestazione estiva che raccoglie tutti i club europei più importanti. Ma è ben poca cosa rispetto a quello che offre Fifa. Inoltre, in PES 2019 molte squadre della Premier League non hanno il loro nome ufficiale e in Serie A accade lo stesso con la Juventus (anche se è possibile importare le rose aggiornate e i nomi delle squadre tramite il file opzioni del gioco). Konami è riuscita, però, a sottoscrivere degli accordi con delle singole formazioni per impreziosire il videogame e aumentare gli stadi a disposizione. Al Barcellona, squadra simbolo di PES da oramai un paio di anni, si sono aggiunte il Liverpool e l'Inter.
PES 2019: modalità di gioco
Oltre al gameplay e alle licenze ufficiali, l'altro aspetto fondamentale di un gioco di calcio sono le modalità. I videogame di calcio sono pensati per essere giocati in solitaria in partite disputate contro l'intelligenza artificiale oppure online contro giocatori provenienti da tutto il mondo. Le modalità di gioco di PES 2019 sono le stesse presenti anche nell'edizione passata: Konami ha apportato solamente delle piccole modifiche, ma che non vanno a incidere sull'impianto generale del videogame.
I giocatori troveranno ad accoglierli la Master League, la modalità di gioco più amata di Pro Evolution Soccer. Rispetto al passato ci sono stati pochissimi cambiamenti: è stata aggiunto solo il livello di difficoltà Sfida che rende più complicata la gestione economica del proprio club. Oltre alla Master League, torna anche Diventa un Mito: potremo creare un calciatore con le nostre fattezze e farlo diventare il più forte al Mondo.
PES 2019: le modalità di gioco online
Il gioco online ha assunto negli ultimi anni un'importanza sempre maggiore. In Pro Evolution Soccer 2019 troviamo diverse modalità di gioco: Sfide, Divisioni, Co-Op, Partita Veloce, Sala D'Attesa e Lobby e myClub. La più importante è sicuramente l'ultima, la risposta di Konami a Fifa Ultimate Team, la modalità di gioco più famosa di Fifa. In PES 2019 myClub è stato reso ancora più divertente con l'aggiunta di nuove funzionalità che permettono di gestire al meglio il lavoro degli Agenti. Ma per arrivare al livello di Fifa Ultimate Team c'è bisogno ancora di molto lavoro.
Molto divertente anche la modalità 3vs3 disponibile sia online sia offline. In questi primi giorni di gioco, i server non hanno mostrato nessun problema di lag e il matchmaking delle partite è quasi istantaneo.
Comparto audio e grafica
Il Fox Engine è oramai una sicurezza e il livello grafico raggiunto da Pro Evolution Soccer negli ultimi anni lo sta a dimostrare. Ma Konami ha voluto fare un ulteriore passo in avanti e per PES 2019 ha sviluppato anche un nuovo sistema che gestisce le luci e le ombre. L'Enlighten, questo il nome dato al sistema, crea dei nuovi effetti di luce che migliorano i dettagli dei fili d'erba e dell'ambientazione presente intorno alla partita (tifosi, stadi). PES 2019 è il primo capitolo della serie dedicato solamente alle console "next gen" e questo ha permesso a Konami di concentrarsi maggiormente su altri aspetti tecnici come l'HDR e il 4K.
La telecronaca è affidata ancora una volta al duo Fabio Caressa e Luca Marchegiani e nonostante le lamentele dei giocatori, Konami non ha fatto passi in avanti sotto questo punto di vista: la telecronaca in molti casi è ripetitiva e l'introduzione alle partite scialba.
Conclusioni PES 2019
Konami ha provato a giocare d'anticipo, lanciando sul mercato PES 2019 a fine agosto, un mese prima rispetto a Fifa 19. La software house giapponese non ha avuto paura di scoprire le proprie carte, sicura del buon lavoro svolto. I progressi fatti dal videogioco negli ultimi anni sono sotto gli occhi di tutti: il gameplay è stato completamente rivoluzionato con il First Touch Impact e le azioni rese più corali grazie al miglioramento dell'intelligenza artificiale. PES 2019 è un titolo che alza l'asticella della simulazione calcistica e che obbliga Fifa 19 e Electronic Arts a lavorare duramente per restare i migliori sul rettangolo verde.
Recensioni PES 2019
- Multiplayer.it. Un lavoro certosino, fatto nei minimi dettagli. Con PES 2019, Konami è intervenuta sugli aspetti del precedente capitolo che meno avevano convinto i gamer e ha ascoltato i loro consigli per migliorarli. Il controllo di palla e i movimenti dei calciatori sono un piacere per gli occhi, e finalmente arbitri e portieri sono puntuali nei loro interventi. Da tutti questi cambiamenti il gamepaly non ha potuto che beneficiarne, al tal punto da respirare la vera essenza del gioco. Ma non mancano i difetti: le poche licenze ufficiali (quest'anno orfane anche della Champions League e dell'Europa League), menù che avrebbero bisogno di una svecchiata e una telecronaca che oramai sembra essere del secolo passato. Per tutti questi motivi Rosario Salatiello di Multiplayer.it ha premiato PES 2019 con il voto di 8.7
- Everyeye.it. Squadra che vince non si cambia. Con queste parole Gabriele Laurino termina la propria recensione di PES 2019 per il sito Everyeye.it. Konami ha lavorato in continuità con la versione dello scorso anno ed è andata a migliorare gli aspetti tecnici che meno avevano entusiasmato i giocatori. Pad alla mano il realismo del gioco è aumentato enormemente e sembra veramente di essere sul campo di gioco. La qualità grafica di PES 2019 raggiunge vette mai raggiunte prima grazie al lavoro in simbiosi del Fox Engine e del nuovo sistema Enlighten che controlla gli effetti di luce. Gabriele Laurino assegna a PES 2019 un voto di 8,5
- IGN. Con PES 2019 Konami ha raggiunto un livello di giocabilità altissimo e sotto molto aspetti superiore anche a Fifa. La software house giapponese ha investito molto nel migliorare il gamepaly ed è riuscita a sviluppare un videogame che somiglia molto al calcio giocato. Ci sono ancora dei difetti da limare e alcuni aspetti che possono essere migliorati, ma PES 2019 è un gioco vero. Raffarle Rusconi nella propria recensione di PES 2019 per IGN focalizza l'attenzione anche sul modello fisico del gioco, che grazie al First Touch Impact ha raggiunto e superato quanto offerto finora da Fifa. Voto finale 8,7
- Gamespot. Anche la critica internazionale ha premiato PES 2019 con parole al miele. Richard Wackeling di Gamespot.com ha addirittura definito il gioco "Superbo". Il lavoro fatto da Konami sulla fisica della palla, sui movimenti dei giocatori e sulla loro prestanza fisica ha permesso a PES 2019 di salire di livello e di raggiungere i livelli di Fifa. Ottima anche l'aggiunta del fattore fatica che rende più dinamiche le partite (i giocatori stanchi hanno maggiori probabilità di sbagliare i passaggi o di infortunarsi). I difetti sono i classici che accompagnano il gioco da anni: la mancanza di licenze ufficiali e una telecronaca tediosa (in inglese). Voto finale 9.
21 settembre 2018