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Google Maps, perché non è più visibile su Google

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Tra le aziende “vittime” del Digital Markets Act (DMA) europeo anche Google che da qualche giorno ha dovuto separare Maps da Search. Cosa cambia per gli utenti

Google Maps monticello/Shutterstock

Google Maps è la celebre applicazione di Big G utilizzata da milioni di utenti in tutto il mondo per orientarsi e per trovare i luoghi e i servizi di cui hanno bisogno.

Uno strumento diventato praticamente indispensabile e che fino a pochissimi giorni fa appariva come primo risultato nella pagina di ricerca, qualsiasi fosse la destinazione impostata. Una funzione comodissima ma a cui gli utenti devono “rinunciare”, perché da qualche tempo le cose funzionano in modo diverso.

Dallo scorso 7 marzo, infatti, è entrato ufficialmente in vigore il Digital Markets Act (DMA) europeo e, tra le aziende che ne hanno fatto le spese, c’è proprio Google e il suo Google Maps. Scopriamo di più al riguardo.

Che cos’è il Digital Markets Act

Come ormai ben noto a tutti, il Digital Markets Act (DMA) va a intervenire sui fornitori di servizi digitali di grandi dimensioni (i cosiddetti gatekeepers) per assicurarsi che lavorino nel pieno rispetto della concorrenza e senza sfruttare la loro “posizione dominante" per imporsi sulle altre piattaforme.

Oltre a questo, con l’ufficializzazione del DMA, sono state imposte a questi gatekeepers delle condizioni per operare sul web, con l’obbligo di tutelare gli utenti (e i loro dati personali) e garantire sempre la massima trasparenza.

La pena per il mancato rispetto delle norme del DMA prevede, almeno inizialmente, delle sanzioni e poi (nei casi più estremi) il blocco di quel servizio in tutti i paesi dell’Eurozona.

Chiaramente Google Maps non è l’unico colosso della tecnologia ad essere finito nel mirino delle autorità europee e al fianco di Big G troviamo molti altri grandi nomi come Apple, Meta e Microsoft che hanno dovuto “ripensare” il funzionamento dei loro servizi in relazione proprio di quanto previsto dalla normativa del Digital Markets Act.

Cosa cambia per Google Maps

Come appena detto, anche Google fa parte dei gatekeepers e, in quanto tale, è una delle grandi aziende che ha dovuto adeguarsi alle norme del DMA.

Nel caso di Google Maps, ad esempio, il colosso di Mountain View ha dovuto “separare” la funzionalità da Google Search (il motore di ricerca) così da favorire una concorrenza leale tra le varie aziende che offrono un servizio simile.

Perciò, a partire dallo scorso 7 marzo, tutti gli utenti che cercano un determinato luogo su Google, non troveranno più Google Maps tra i risultati in cima alla pagina di ricerca, ma saranno visualizzati diversi collegamenti utili per rispondere a quanto richiesto.

Per chi non riuscisse proprio a “rassegnarsi” alla scomparsa di Maps dai vertici della SERP (la pagina con i risultati della ricerca) può semplicemente andare nelle impostazioni del proprio account Google, andare in Dati e Privacy e poi cliccare su Gestisci i servizi collegati, spuntando la casella di Google Maps.

Al contrario, se non si volessero più utilizzare come predefiniti i servizi offerti da Big G, si può ripetere la stessa procedura, avendo cura di deselezionare l’apposita opzione.

A cura di Cultur-e
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