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Sanzioni per chi non ha il POS dal 2018: come funziona

Con la Legge di Bilancio 2018 diverrà obbligatorio accettare pagamenti con bancomat e carta di credito. Ecco le categorie interessate e le sanzioni previste

POS e bancomat

Per molti passerà alla storia come il "Decreto sanzioni POS" o "Decreto POS 2017". In realtà si tratta della Legge di Bilancio 2018 e, tra le varie norme previste (come la rimodulazione della banda radio per favorire lo sviluppo del 5G e conseguente arrivo del nuovo digitale terrestre), fa capolino anche un articolo che dà seguito a quanto già previsto nel Decreto Crescita 2.0 (articolo 15 del Decreto Legge 179 del 2012) e nella Legge di Stabilità 2016. Se il testo della legge di bilancio dovesse passare immune Camera e Senato, sarà POS obbligatorio per commercianti e professionisti.

La norma, nei piani del Governo, dovrebbe aiutare a contrastare l'evasione fiscale, dando modo all'Agenzia delle Entrate di avere un quadro più preciso su spese e redditi degli italiani. Ma cosa prevede esattamente il decreto POS 2017? Nel testo in discussione al Senato, l'articolo recita: "I soggetti che effettuano l'attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, sono tenuti ad accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di debito e carte di credito". Il tutto al netto di "casi di oggettiva impossibilità tecnica", che possono essere ricondotti alla mancanza di connessione o linea telefonica.

 

POS in una panetteria

Insomma, se questo dovesse essere il testo definitivo approvato dal Parlamento, sembrano non esserci poi molti dubbi sui destinatari della misura e sulle modalità di attuazione della norma. Resta da capire se il testo prevedrà anche delle esenzioni obbligo POS o delle agevolazioni per chi utilizzerà il POS, ma il quadro sembra ormai essere ben definito.

POS obbligatorio, per chi?

Stando al testo inserito nella Legge di Bilancio 2018, l'obbligo POS scatta per tutti i commercianti e artigiani che effettuano la vendita di prodotti (dal barista al ceramista, passando per calzolaio, supermercato, ristorante, pizzeria e negozi di ogni genere) e per quei professionisti che operano a diretto contatto al pubblico (avvocati, commercialisti, dentisti e professionisti medici in genere, notai, architetti, ingegneri e così via).

POS obbligatorio, da quando?

Al momento, sembra non esserci ancora nulla di deciso per quel che riguarda i tempi di applicazione della nuova norma. Trattandosi della Legge di Bilancio 2018, l'obbligo POS dovrebbe entrare in vigore a partire dal 1 gennaio 2018 ma, visti i tempi stretti, può darsi che il Governo decida per un periodo transitorio che consenta a tutte le categorie interessate di mettersi in regola ed evitare così di incorrere nelle sanzioni.

 

POS e carta contactless

Obbligo POS, le sanzioni

La norma in fase di approvazione prevede anche delle sanzioni per chi non ha il POS. Rifacendosi a una norma già presente nel codice pensale, il Governo prevede una sanzione di 30 euro per gli esercenti o professionisti che rifiuteranno pagamenti superiori ai 5 euro. Insomma, nel caso in cui si voglia acquistare solo un pacchetto di gomme al bar non si potrà pagare con bancomat o carta di credito; nel caso si paghi la colazione a 3 o 4 amici, invece, il barista dovrà necessariamente accettare il pagamento elettronico. A meno che, ovviamente, non voglia incorrere nelle sanzioni previste dalla legge.

POS obbligatorio, esenzioni e agevolazioni

Il decreto POS 2017 non è ovviamente esente da critiche. Le varie associazioni di categoria – Confcommercio in testa – hanno già fatto sentire la loro voce di dissenso nei confronti di una norma che, a loro dire, non otterrà i risultati previsti. Se da un lato le sanzioni per l'obbligo POS potrebbero essere troppo lievi (30 euro a fronte di pagamenti di migliaia di euro), dall'altro la norma sarebbe troppo penalizzante nei confronti di determinate categorie commerciali e professionali.

 

Pagamento carta di credito obbligatorio

 

Per questo motivo, sarebbero allo studio del Governo delle esenzioni POS obbligatorio. Per benzinai e tabaccai, ad esempio, sarebbe allo studio misure temporanee per escludere dalla norma (almeno inizialmente) tabaccai e benzinai. Queste due categorie, infatti, già operano da sostituti nell'incassare imposte e accise per conto dello Stato e offrirebbero un grado di tracciabilità maggiore rispetto agli altri esercenti. L'esenzione, inoltre, dovrebbe essere garantita a quei professionisti – come avvocati, architetti, ingegneri o medici – che operano all'interno di studi associati e che fatturano al titolare dell'impresa e non direttamente al cliente. La Confcommercio e altre organizzazioni di categoria, però, vorrebbero estendere l'esenzione del POS obbligatorio anche ad altri settori. Si pensa, ad esempio, ai camionisti o ai fornitori di beni e servizi per conto terzi (artigiani e professionisti che operano, ad esempio, con la Pubblica Amministrazione) che non hanno un rapporto diretto e continuativo con il pubblico.

Non mancheranno, poi, limiti alle commissioni bancarie che si applicano sui pagamenti elettronici. Con il POS obbligatorio dovrebbero diventare norma anche le riduzioni alle commissioni bancarie sui micropagamenti, così da non incidere troppo sul fatturato di un piccolo esercizio commerciale nel caso in cui tutti i clienti dovessero pagare con carta di credito o bancomat anche per importi di pochi euro.

 

POS

Il Governo, infine, dovrebbe prevedere delle agevolazioni fiscali per chi usa carta di credito o bancomat. L'idea dell'esecutivo è di "premiare" chi si avvale dei sistemi di pagamento elettronico: rendendo tracciabili le loro spese (e gli incassi di esercenti e professionisti) aiuterebbero infatti la lotta all'evasione ed elusione fiscale.

A cura di Cultur-e
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