Se fate parte della schiera delle persone che ritengono l'arte contemporanea un po' troppo complessa e un po' meno "arte" rispetto al figurativismo tipico dell'arte classica o dell'arte Rinascimentale, probabilmente non avete mai sentito parlare della Net Art, o arte al tempo di Internet. Nata a cavallo dei primi Anni '90 (quando fa la sua comparsa anche il web, tanto per essere precisi) si tratta di una forma d'arte digitale, capace di evolvere e adattarsi alle varie "epoche" attraversate dal web e dalla Rete.
Nel corso degli anni si è assistito alla nascita di varie correnti artistiche come il datamoshing, l'ASCII art e la BioArt. Ognuna di queste correnti ha saputo, a modo suo, approfittare delle possibilità artistiche e creative che l'informatica mette a disposizione. E anche se l'età d'oro della cosiddetta Net Art coincide con gli ultimi anni dello scorso secolo, l'arte digitale continua a esplorare nuove frontiere alla ricerca della forma d'espressione che più si avvicini alla "perfezione".
http://wwwwwwwww.jodi.org/
Tra i primi esempi di Net Art, il sito jodi.org è tutt'oggi attivo e, a un'occhiata disattenta, potrebbe apparire un insieme confuso e informe di caratteri speciali. Cliccandoci sopra, invece, si scopre che ci si trova di fronte a un velo di Maya che nasconde la vera opera d'arte digitale: una serie di lavori in ASCII art tanto complessi quanto ben realizzati. Se si pensa che i disegni di jodi hanno ormai più di 20 anni, si capisce che il lavoro fatto da questi net artisti è sicuramente apprezzabile.
ASCII art
Come detto, però, jodi non è altro che uno dei tanti esempi di ASCII art (composizioni artistiche realizzate usando i simboli del codice ASCII) che è possibile trovare online. Quando si parla di questa forma d'arte, ci si riferisce a disegni realizzati con caratteri alfanumerici e caratteri speciali (punteggiatura, accenti e così via) con soggetti reali e perfettamente riconoscibili. Nella gran parte dei casi l'ASCII art viene utilizzata per realizzare dei ritratti, questa forma d'arte è applicabile a qualunque soggetto: dai panorami alle nature morte, passando per scritte pubblicitarie.
No Fun
L'espressività della Net art, però, va anche oltre la "semplice" raffigurazione di soggetti fermi per sconfinare nel campo delle performance artistiche dal vivo. Un esempio è dato dalle rappresentazioni via webcam degli italiani Eva e Franco Mattes (conosciuti online tramite il loro portale http://0100101110101101.org) che, con la loro performance No Fun ("nessun divertimento" in italiano) hanno letteralmente choccato la Rete. Nella loro rappresentazione artistica, i due hanno inscenato un suicidio e l'hanno trasmesso in diretta su piattaforme come Chat Roulette e simili. Inutile dire che le decine di internauti raggiunti – casualmente – in questo modo non si sono affatto divertiti.
Net art in vendita
Per "certificare" il suo stato di forma d'arte al pari di ogni altra corrente artistica del passato (e non solo) Rafael Rozendaal – definito anche il nuovo Raffaello, come ci ricorda il suo sito Internet – ha iniziato a creare portali artistici e rivenderli, esattamente come se fosse una tela, una scultura o un oggetto in ceramica. Con prezzi che superano varie migliaia di dollari, Rozendaal è stato in grado di creare un vero e proprio mercato per siti web artistici, acquistabili da chiunque anche se difficilmente esponibili (non si possono appiccare al muro del salotto, tanto per fare un esempio).
9-Eyes
Un progetto a suo modo molto interessante è quello portato avanti dal net artista canadese Jon Rafman, insospettabile amante di Google Street View e delle scene di vita quotidiana che il servizio di Big G sa regalare. Il suo 9-Eyes si concretizza in un blog Tumblr nel quale sono raccolte le immagini più significative realizzate dalla telecamera della Google car (dotata, per l'appunto, di 9 occhi elettronici) nel corso delle sue peregrinazioni sulle strade di tutto il mondo. Una sorta di spaccato della nostra società e quotidianità raccontato attraverso gli obiettivi della società di Mountain View.
Face hacking
I progressi fatti registrare nel campo del face mapping e delle proiezioni olografiche ha permesso, negli ultimi anni, lo sviluppo di una branca molto particolare della net art: il face hacking. Sfruttando proiettori sempre più avanzati e precisi, i cultori di questa forma d'arte digitale sono in grado di realizzare delle "statue viventi", dotate di espressioni facciali vivide e realistiche. Non è un caso, ad esempio, che moltissimi musei delle cere in giro per il mondo – primo tra tutti, il Madame Tussaud di Nashville, Stati Uniti – stiano implementando installazioni di face hacking all'interno delle loro collezioni.